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L'Unione dei Comuni: le barriere piombinesi sono un vulnus alla continuita territoriale

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 12 giugno 2009

Auspichiamo che il previsto incontro del 16 p.v. con l’ Autorità Portuale sulle ‘misure di sicurezza’ adottate per il porto di Piombino sia davvero ‘riparatore’. Premesso che sarebbe utile applicare il metodo della discussione preventiva con Categorie ed Enti del territorio sulle scelte che interessano direttamente o indirettamente l’Elba, sono molte le domande che evidentemente non ci si è posti quando si sono assunte certe misure, domande riassumibili forse in una: Come si garantisce la ‘ratio’ della Continuità Territoriale, se ci possono volere ore per raggiungere la nave pur essendo nelle prossimità del Porto? E’ inaccettabile che si deroghi nei fatti a questo diritto per realizzare misure pur importanti quali la sicurezza. Non si tratta di garantire ‘corsie per i residenti’ di difficile applicazione tecnica e dando quasi per ineluttabile che ci saranno quindi le file per i turisti. E’ la logica di fondo ad essere sbagliata: il punto fermo, il fulcro, dev’essere garantire la Continuità Territoriale così com’è stata fino ad ora, adeguando le misure di sicurezza a questo diritto inalienabile. Dentro questo principio ci stanno le persone anziane e i portatori di handicap, chiunque desidera ritornare alla propria casa, i mezzi di soccorso e delle Forze dell’Ordine, le merci deperibili, l’economia stessa dell’Isola che vive di turismo . Recenti vicende (le barriere sull’alto fondale di Portoferraio, poi tolte) insegnano. Per quanto ci riguarda, parteciperemo all’ incontro del 16 giugno con questa posizione, certi di rappresentare così gli interessi del territorio.


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