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Poter tornare a casa vivendo su un'isola

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 10 giugno 2009

Carissimo Sergio, Dio solo sa quanto mi piacerebbe scriverti di cose allegre ed amene, non fosse altro per il nostro antico affetto, in modo da rallegrare la tua e la mia vita. Ed invece eccomi qui, come al solito, ad utilizzare il tuo giornale per esprimere esasperazione e sdegno allo stato puro. Mi spiego subito: non più tardi di ieri ho letto su ELBAREPORT la lettera di Giorgio Bisso (persona che non conosco ma che è da oggi tra i miei personaggi preferiti) nella quale si denunciava un problema che io stesso, con parole assai simili nella sostanza, denunciai circa un anno fa su questo giornale. Per chi non ha voglia di andare all’ arretrato di ieri, riassumo: l’ elbano che spera di prendere “al volo” un traghetto da Piombino non potrà più farlo perché sul porto troverà solerti Piombinesi (che poi se ne vanno a casa loro in cinque minuti e senza fare il Canale) che gli diranno che….doveva pensarci prima (giuro che a me accadde esattamente questo!). L’ esasperazione e lo sdegno nasce dal fatto che non c’è stata, in un lungo anno, alcuna presa di posizione politica o popolare da parte degli Elbani (eccettuando ovviamente Giorgio Bisso e il sottoscritto, destinati alla parte di quelli che gridano che “il re è nudo”). Il Signor Guerrieri, quando la sera se ne torna tranquillo a casa, ha idea di cosa significa essere abitanti di un’ isola? E di trovare uno sconosciuto che ti dice, nella sostanza, che “a casa ci vai quando lo dico io” ? Caro Sergio, ti ricordi quando “quelli di destra” dicevano che noi di sinistra eravamo asserviti ai Piombinesi? Mi dispiace dirlo ma mi sa tanto che avevano perfettamente ragione! Ti abbraccio col consueto affetto, e ti ringrazio per l’ ospitalità


moby imbarco

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