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Controcopertina: 13-14 giugno, giornate della Sardegna. La Startigliedda

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 07 giugno 2009

Sbarca per la prima volta all’Elba la Sartigliedda di Oristano. A portarla sull’isola è l’Associazione Culturale Sarda “Bruno Cucca”, costituitasi nel luglio 2007 per alimentare il cordone ombelicale che unisce la nutrita Comunità Sarda dell’Elba all’antica Icnusa. Dalla sua costituzione, e inaugurazione della sede sociale in via Ninci a Portoferraio (messa a disposizione dal Comune), l’Associazione si è distinta in diverse iniziative che promuovono la cultura, le tradizioni, il folclore e l’enogastronomia della Sardegna. L’ultima in ordine di tempo, lo scorso 3 maggio, la presenza alla Santa Messa in Santa Maria dell’Assunta a Capoliveri del coro polifonico “Giovanni Sedda” che fa capo all’Associazione 4 Mori di Livorno. Il coro ha eseguito i canti liturgici della Santa Messa in lingua sarda, la mattina. Nel pomeriggio si è esibito in concerto in una serie di canti tradizionali sardi e, in chiusura, anche toscani, sempre all’interno della Chiesa di Santa Maria dell’Assunta. Oltre al coro polifonico di Livorno, nel pomeriggio del 3 maggio si è esibito anche Fabio Melis affascinando con le sue inseparabili launeddas il numeroso pubblico presente. L’esibizione del coro “Giovanni Sedda” e di Fabio Melis è parte del programma culturale dell’Associazione per il 2009, che vede nella Sartigliedda di Oristano e nel concerto di Giovanna Maria Cherchi, entrambi a Portoferraio, gli eventi clou di quest’anno (altre iniziative sono in programma in autunno e a dicembre). La due giorni di iniziative prende il nome di “Giornate delle Sardegna”, organizzate interamente dall’Associazione Sarda “Bruno Cucca” con la collaborazione e il patrocinio del Comune di Portoferraio e della Provincai e del Comune di Oristano. La manifestazione gode del patrocinio anche della Regione Sardegna. Le “Giornate di Sardegna” si tengono il 13 e il 14 giugno. Il 13, in piazza della Repubblica, sono previsti l’allestimento di stand enogastronomici per la degustazione di specialità e prodotti tipici della Sardegna e il concerto di Maria Giovanna Cherchi. Il 14 la manifestazione si sposta in viale Manzoni, che diverrà teatro della spettacolare “Sartigliedda di Oristano”. MARIA GIOVANNA CHERCHI. Cantante etno-folk, Maria Giovanna Cherchi, molto nota anche per essersi esibita in occasione della visita del POntefice Benedetto XVI in Sardegna, è nata e vive a Bolotana. Eredita la passione per la musica dal padre, musicista e cantante solista. Dopo anni di gavetta (canta dall’età di 6 anni) e la partecipazione a diversi concorsi, nel 1995 si aggiudica il concorso regionale canoro più famoso della Sardegna con una canzone in sardo. E’ l’inizio del successo nel panorama della canzone etnica sarda. Nel 1999 il suo primo album, nel quale interpreta brani inediti provenienti dalla tradizione bolotanese, al termine di un paziente lavorodi ricerca sui poeti del proprio paese. Nel 2000 inizia la sua collaborazione con Piero Marras. Dalla collaborazione con Marras e con il poeta Paolo Pillonca nasce il suo secondo album, “Unu Frore che a Tie”, che diventa la sigla di una nota trasmissione Tv sarda, “Sardegna Canta. Nel 2003 il terzo album “Terramama”, mentre il 2006 è l’anno di “Mediterranea”, il terzo album frutto di un lavoro lungo tre anni. LA SARTIGLIEDDA DI ORISTANO A differenziarla dalla Sartiglia di Oristano è il brindisi de “su compononidoreddu”, il piccolo componidori, ovvero il capo corsa o primo cavaliere. Trattandosi di ragazzi, in alcuni casi addirittura di fanciulli, “su componidoreddu” brinda con l’aranciata, anziché con la tradizionale vernaccia. Per il resto, la Sartigliedda di Oristano è in tutto e per tutto uguale alla Sartiglia, la manifestazione a metà fra il religioso e il pagano che si svolge l’ultima domenica di carnevale e il martedì successivo a Oristano. Tradizione vuole che la Sartiglietta si tenga il lunedì. Come per la Sartiglia, protagonisti della giostra equestre sono cavalieri, tamburini e trombettieri. Nel caso della Sartiglietta, ovviamente, si tratta di mini cavalieri, mini trombiettieri e mini tamburini. Tutti “corrono” sotto le insegne del Giara Club “Is Pariglias”, il gruppo fondato da Antonio Casu, rinomato sartigliante, per avvicinare i giovanissimi alle tradizioni equestri. Il nome “Giara Club” si deve ai cavallini impiegati nella Sartiglietta: sono i cavallini che ancora oggi vivono allo stato brado nella Giara di Gesturi. Simbolo della purezza della razza equina sarda, i cavallini della Giara costituiscono un unicum oggetto di tutela da parte delle istituzioni pubbliche. 14 i cavallini, 35 tra cavalieri e accompagnatori che sbarcheranno all’Elba per esibirsi nel tardo pomeriggio del 14 giugno a Portoferraio, lungo Viale Manzoni, ai piedi delle monumentali Fortezze Medicee. La Sartigliedda si compone di tre fasi distinte: il rito della vestizione, la corsa alla stella e le spettacolari evoluzioni in sella ai cavallini.


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