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A Sciambere dello zoccolo antiatomico

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 06 giugno 2009

Da vecchi incarogniti materialisti quali siamo, non crediamo nel destino, ma se ci credessimo dovremmo pensare che almeno una parte del nostro l’abbia scritto Jerome K. Jerome, il compianto umorista inglese autore di “Tre uomini in barca” ed altre amenità. Orbene circa la guida delle auto abbiamo alcuni fermi principi, uno dei quali suona così: “E’ molto pericoloso guidare con le ciabatte o gli zoccoli ai piedi, nel caso, meglio, anche se dovrebbe essere comunque vietato, scalzi” Uniformandoci al sopracitao principio ieri, dopo aver caricato la spesa fatta alla Coop nel bagagliaio prima di partire (con una certa fretta, c’era da ritirare un nipote da scuola come ci ricordava un po’ ansiosa la nostra consorte) ci sfilavamo gli zoccoli prima di metterci alla guida. Ma alla sosta davanti al tabaccaio lo zoccolo che rinvenivamo immediatamente era uno solo, il sinistro, pensavamo che l'altro fosse finito sotto il sedile, però, sollecitati dalla signora (cuore di nonna!) “Moviti moviti che il bimbo resta solo!” scendevamo scalzi a comprare le sigarette provocando le prime critiche degli amici perdigiorno ormeggiati al tavolo del bar ai quali transitavamo a piedi nudi davanti: “Vai al mare?” Prelevato il pargolo ci portavamo finalmente sotto casa ma all’atto di rimetterci qualcosa ai piedi constatavamo che a bordo lo zoccolo sinistro era orfano del compagno che non era in macchina. “L’hai lasciato dal tabaccaio – chiosava la signora – ma come si fa….” “No, vedrai che mi è cascato in terra quando ho aperto la portiera” e comunque risalivamo in macchina dopo aver scaricato la spesa e partivamo alla ricerca dello zoccolo perduto. Tabaccaio già chiuso e zoccolo assente, perdigiorno ancora fermi al bar “Per caso avete visto uno zoccolo?” (irripetibile e maschilista battuta sull’alternativo avvistamento di signora di facili costumi in transito, poi sentita la storia un indicazione più saggia anche se sempre a sfottere) “Magari qualcuno l’ha buttato nel cestino della spazzatura ….” Ma neppure la gradevolissima ispezione dei limitrofi contenitori di immondizia aveva effetto. Cominciavamo a pensare che forse poteva essere caduto a terra al parcheggio della Coop e, ultima spiaggia, tornavamo lì. Niente .. vabbé ci eravamo ormai rassegnati a tornare in farmacia da Vinicio “Mi dia un paio di zoccoli del dottor Scholl, di quelli (come disse la signora rotaryana) ANTIATOMICI!” quando con la coda dell’occhio notavamo un bimbetto di sette-otto anni dalle fattezze nordiche che, nell’aiuola accanto al parcheggio, stava pilotando sull’erba come un’immaginaria auto o barca, il nostro amato zoccolo destro! Posteggiavamo e scendevamo (sempre scalzi) ci avvicinavamo al pargolo con il quale tentavmo di stabilire invano una comunicazione: l’unica cosa che capiva era che volevamo lo zoccolo che non aveva intenzione alcuna di ridarci. Ci guardavamo intorno per vedere a chi potesse appartenere il cocciuto minore, nulla … tornavamo allora in macchina prendevamo l’altro zoccolo e glielo mostravamo tentando di dire in tedesco (lingua nella quale sappiamo si e no ragliare qualche frase) che avevamo due piedi ma un solo zoccolo “Ich habe zwei fusse und einen …. Schuh (scarpa .. sappiamo un cazzo come si dice zoccolo in tedesco) Ciò detto con l’intenzione di sovrapporlo per convincerlo che sono proprio speculari, provavamo a toglierli lo zoccolo di mano. Non l’avessimo mai fatto! il bimbo faceva un salto indietro e cacciava un urlo mentre contemporaneamente si materializzava un quintale abbondante di Brunilde che si interponeva tra noi e il pargolo (figlio? nipote?), che inveiva con termini che non capivamo e ci guardava torva. A fatica (pensando: se prova a pestarci agguantarla è un lavorone) e parlandoci in inglese (che lei conosceva meno di quanto noi sappiamo il tedesco) riescivamo a calmarla, finchè alla fine capiva la storia, si metteve perfino a ridere, consolava il bimbo, che continuava a squadrarci incazzato e lo convinceva a ridarci lo zoccolo. Poi Brunilde ci dava perfino una amichevole pacca sulle spalle la cui delicatezza ci rendeva consci del pericolo scapulato. Tornavamo a casa non prima di aver esibito trionfanti il doppio zoccolo dal finestrino transitando davanti al bar. Oggi sandali


zoccolo

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