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Ennesima disavventura di un elbano al porto di Piombino

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 07 giugno 2009

Il 4 giugno rientravo da Firenze dopo una serie di ritardi che non dipendevano dalla mia volontà, arrivato a Piombino poco dopo le ore 21 ho trovato una brutta sorpresa: strada di accesso al porto sbarrata con un signore che da un gabbiotto di vetro mi chiedeva se avessi il biglietto. Ho detto che dovevo farlo e lui mi ha detto: senza biglietto non passi, vai a farlo. Abituato come tutti gli elbani da una vita a fermarmi sul porto ed a fare i biglietti al volo, devo confessare che mi ci è voluto un po’ di tempo addirittura per trovare la biglietteria. Arrivato allo sportello c’era una discreta coda di persone che brontolavano per questa nuova trovata. Ho capito allora perché durante il ponte del 2 giugno il porto di Piombino e tutta la città sono stati bloccati da un ingorgo continuo: con quel sistema si bloccano le auto in uno spazio limitato e chi ha già il biglietto rimane in coda, non ce la fa a prendere il traghetto che ha prenotato e passa la sua giornata, e magari anche la notte come è successo a molti, tentando di superare le nuove sbarre. Quelli messi peggio sono gli elbani, che vanno in continente per lavoro e per bisogno, non certo in vacanza, e che non possono certo prenotare il biglietto della nave, non sapendo quasi mai quando potranno davvero ritornare, come è successo a me. Inoltre con questo assurdo sistema, che mi si è detto messo per motivi di sicurezza (come se i terroristi non facessero i biglietti….) nessun elbano potrà più prendere la nave “al volo” e risparmiarsi così interminabili ore al porto di Piombino. Ma quello che è peggio è che l’esperimento del ponte del 2 giugno ha dimostrato quanti disagi potrebbero avere i turisti che vogliono arrivare, già a caro prezzo, all’Elba con il traghetto. Il rischio è quello di creare un eterno ingorgo estivo, dando un’immagine della nostra isola come irraggiungibile o fastidiosa da raggiungere. Con questa crisi era l’ultima cosa di cui avevamo bisogno. Sarebbe l’ora che l’Autorità Portuale di Piombino la smettesse di fare esperimenti e che i comuni elbani si facessero sentire ed esigessero di essere consultati, magari per difendere quel diritto alla mobilità degli elbani che tutti dicono di volere a parole ma che poi viene impedita da qualche maldestra sbarra. Forse una “corsia preferenziale” per chi all’Elba ci vive non sarebbe male, consentendo agli elbani di poter prendere il traghetto per arrivare a casa… e poi attrezzatevi per accogliere i turisti, per far scorrere il traffico, per riempire i traghetti con chi ha prenotato e non per respingerli. All’epoca di internet e delle tecnologie del traffico non dovrebbe essere così difficile.


Panasia Toremar Piombino

Panasia Toremar Piombino