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Controcopertina: Vi scrivo da quel caos chiamato porto di Piombino

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 06 giugno 2009

Userò il termine “sorpreso” tra virgolette, ma sottintendendo moltissimi altri significati: esterefatto, sconcertato, arrabbiato, sollevato, deluso.......... e tutto ciò che la vostra fantasia vi suggerisce… ed anche l'esatto contrario di tutti questi “termini” che concepirete, e vi assicuro che “sorpreso”, nella definizione che si trova sul vocabolario, è sicuramente il termine meno calzante... Per capirsi: mi riferisco al “ponte” del 2 giugno e alle disastrose file al porto di Piombino (o meglio, in accesso a Piombino, visto dove arrivavano le file...) dei turisti che tentavano di arrivare all'Elba. Mi ha “sorpreso” quello che si è verificato, non essendo certo la prima volta che ci si trova a sopportare l' ”assalto turistico”, mi ha “sorpreso” (in questo caso felicemente) che nonostante tutto non ci siano stati problemi di incolumità ai branchi di vacanzieri stanchi e disperati che si aggiravano sul porto, mi ha sorpreso (in questo caso infelicemente) che nei giorni seguenti si sia registrato un sostanziale silenzio ufficiale, almeno per noi poveri mortali che non sappiamo cosa avviene dietro le quinte (sempre che avvenga qualcosa!) di tutte le istituzioni e gli enti che a tutti i livelli operano e gestiscono queste turistiche e brevi “migrazioni” umane e che a tanta gente del fondo della provincia di Livorno danno di che vivere! Oggi, a distanza di una settimana, leggo sul Tirreno (N.B. in cronaca di Piombino) che c'è stata una riunione, se non ho capito male, che ha interessato solo chi opera in terraferma, di là dal Canale, ovvero senza elbani, come se fosse cosa che non ci riguarda. E non ho retto più, decidendomi a scrivere alcune difficili note: difficili perchè, voglio subito fugare dubbi o facili entusiasmi di qualcuno, non sto assolutamente difendendo l' “elbanità”... Infatti, credo che mai come in occasione di questo ponte si sia messa a nudo tutta la fragilità del nostro “sistema turismo”. Lo scaricabarile, che già in questi giorni scorsi, chiedendo pareri a chi ho incontrato, ho già più volte sentito o percepito, questa volta ci dovrebbe far vergognare tutti, perchè credo che in realtà questa volta sia proprio colpa di tutti a tuttocampo, di tutti gli enti preposti, di tutte le istituzioni, inclusa ovviamente Piombino, che non riescono a coordinarsi tra loro e a parlare di come si fa il turismo, di tutte le associazioni interessate che non si preoccupano che sul porto di Piombino non ci sia un punto di assistenza ai turisti, delle autorità che guardano solo da una parte (e vista la mancanza di interlocutori perchè si dovrebbero preoccupare di guardare anche dall'altra?...) , di chi biglietta per imbarchi ad una data ora e poi suggerisce di provare ad imbarcarsi in ore di sua scelta, di una viabilità di accesso agli imbarchi che a giugno è ben lontana dall'essere efficiente, degli pseudo-caselli autostradali e di chi li ha concepirti in quel modo, senza "polmoni" per la sosta delle auto, di una compagnia pubblica che non si preoccupa minimamente del diritto alla continuità territoriale dei residenti elbani, di una compagnia privata che pratica prezzi extralusso, di chi continua a progettare altra recettività senza badare a quanta l'Elba ne può realmente sopportare (e i giorni di pioggia seguiti al disastroso “arrivo” sono stati sotto gli occhi di tutti), … Pensate pure liberamente a ciò che non ha funzionato, tanto non ce n'è una che sia andata bene, a meno che non si pensi che comunque un po' di soldi i turisti li hanno lasciati..... Non una parola dai candidati sindaci e dai sindaci in carica, da presidenti, direttori e segretari, nessun intervento in cronaca dell'Elba, ufficialmente da nessuno nessuna richiesta di spiegazioni. Intanto al Porto di Piombino continuo a sentire, chiamiamole così, “lamentele” di chi perde la nave per, chiamiamolo così, troppo zelo nei controlli di accesso agli imbarchi... Lo spazio è tiranno, ho già usato troppe parole e rischio di far la fine di tutti i “pippettoni”, e vi assicuro ho cercato di alleggerire e diluire la “sorpresa” a cui accennavo all'inizio con un po' di ironia, che a qualcuno forse suonerà qualunquista. Ma non è che questo ponte è stata l'ultima disperata scampanellata di allarme per “un richiamo all'ordine”, per una concertazione che metta da parte tutte le divisioni strumentali e si metta come unico scopo quello di gestire con i guanti di velluto le nostre risorse che, già di suo, oggi, sono pesantemente minacciate dalla crisi economica e necessitano di tutta la nostra intelligenza perchè siano gestite al meglio? Guai alla tentazione di chi pensa che Piombino ed Elba, ciascuno per proprio conto abbiano il privilegio di decidere il da farsi, che possano permettersi di operare separatamente ciascuno in barba all'altro, vantando diritti e privilegi che non ci sono: non ci si “salva” da soli. A chi pensa di rispondere con le guerre di fazioni dico solo: “Auguri!”, come mi è già capitato di dire a “qualcuno” di persona. Già, rimandiamo ancora, qualche santo provvederà...


Toremar moby piombino protesta

Toremar moby piombino protesta