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Controcopertina: "Caso Schiano" la reazione di NPC e le nostre considerazioni

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 05 giugno 2009

Ci auguriamo che il Signor Franco Schiano disponga di adeguate prove registrate o almeno di un buon numero di testimoni, perché se le fesserie che si permette di dire, e scrivere, non fossero supportate da prove concrete avrà il suo bel daffare quando dovrà difendersi in tribunale da una doverosa querela per diffamazione a mezzo stampa (una formale diffida verrà in ogni caso inoltrata dai nostri legali alle testate giornalistiche che hanno pubblicato “l’articolo” del Sig. Schiano). Sempre che non ci siano gli estremi per una denucia per i ben più gravi reati di istigazione alla contrapposizione etnica e all’odio razziale. Il razzismo è, per quanto ci riguarda, una delle peggiori piaghe che possano affliggere l’umanità, e stimolarlo, in un senso o nell’altro, con affermazioni tanto false e artefatte quanto palesemente finalizzate a screditare artificiosamente un movimento politico fieramente Civico ed altamente rappresentativo dell’intera cittadinanza costituisce non solo un insulto all’intelligenza dei lettori ma un vero e proprio reato. La cattiva fede, nonché la falsità di quanto asserito da questo sconosciuto e fantomatico “Signor Schiano” (o forse si tratta dell’ex-vice presidente Ancim.. forse conosce la Signora Presidente Catalina Schezzini??) possono oltretutto essere facilmente estratte dall’elenco dei “supposti candidati Ponzesi” delle altre liste: in Alleanza per Campo non c’è infatti traccia di alcun Aprea, Calisi, Vitiello, Di Meglio o Mazzella; in Elba protagonista troviamo solo un Vitiello. I nomi sono stati infatti “copiati e incollati” da una bellissima e distensiva lettera aperta del Sig. Paolo Calisi, Ponzese, scritta in difesa della verità e della evidente, e logica, integrazione fra Persone di diversa provenienza geografica accomunate dall’amore per il territorio in cui vivono, fianco a fianco, da generazioni. Questo, crediamo, la dice lunga sulla competenza di questo provocatore, inviato speciale di una certa “classe politica” ormai consapevole della sua inarrestabile decadenza e disposta a tutto pur di sparare le ultime cartucce in una battaglia ormai, purtroppo per loro, definitivamente persa. Yuri Tiberto – Ufficio Stampa di Nuovo Progetto per Campo Abbiamo riportato testualmente l'articolo di Schiano pervenutoci, solo dopo aver constato che ne era già stata data pubblicazione sul sito di una testata giornalistica, locale ma di una certa rilevanza, quale è "Il Nuovo Territorio" (che peraltro non era citata nella mail di trasmissione ma da noi sì). Pure se erano evidenti alcuni errori (nomi non riscontrati in lista, Segnini definito "medico") trovati nella versione originale ancora on line, abbiamo puvbblicato lo scritto considerandolo un intervento esterno all'Elba (e un po' bizzarro) nella campagna elettorale. Ovviamente datando più di mezzo secolo la nostra conoscenza personale del soggetto preso di mira, consideravamo le supposte vanterie del puro arianesimo campese della lista di Segnini assai poco credibili. Basta conoscere un poco di storia dell'Elba per sapere, restando solo agli ultimi 100 anni, che pochi posti al mondo hanno visto stratificarsi e concentrarsi in un breve tempo ed in un piccolo territorio correnti immigratorie provenienti da ogni dove, i Ponzesi a Campo, i Sardi a Capoliveri, i "Lombardi" (leggi emiliani dell'appennino) a Portoferraio, i Siciliani a Rio Elba ed altri etc. Una serie di "incidenti storici" hanno quindi fatto della cultura popolare elbana una torta a strati (anche ricchi e saporosi) che è una risorsa e una ricchezza, una cultura di base che consente ad esempio, nei confronti degli altri flussi immigratori più recenti, dei Nordafricani e della gente dell'est Europa processi di virtuosa integrazione assai meno traumatici che altrove. Ciò detto notiamo anche noi l'aria pessima che si respira in una campagna elettorale di una cattiveria come mai avevamo registrato (ed a questo punto sono parecchie quelle a cui abbiamo assistito) Ovunque la tendenza è percorrere la via opposta rispetto a quella del proverbiale "Padre Nottola, che con una trave fece una trottola" creando "casi" pure laddove non esistono privilegiando rispetto al confronto sulle proposte amministrative un talvolta inverecondo attacco personale all'avversario, spargendo pure accuse di complottismo trasversale a destra e a manca, laddove le forze politiche del centrodestra (Campo e Portoferraio) e del centrosinistra (Capoliveri e Portoferraio) non sono riuscite per beghe personalistiche e/o incapacità politica a presentarsi unitariamente. Il livello della discussione che si è registrato in particolare negli ultimi giorni è allo stesso tempo sconfortantemente e sconcertatamente raso-terra. Occorrerà (mancano poche ore) che questa giostra dell'insulto si fermi, poi si dovrà attendere ancora qualche settimana perchè cessino gli effetti della sbornia da vittoria dei "trionfanti", e l'incattivimento da sconfitta dei perdenti; allora si potrà ricominciare a parlare seriamente, incisivamente di politica, un'attività di cui i singoli cittadini devono riappropiarsi delegando il meno possibile ad una casticchia di amministratori che già nella fase della selezione ha dimostrato tutta la sua pochezza, rissosità e incoerenza. Per fare un esempio, senza una iniziativa e una spallata dei cittadini (che nasca dai cittadini veri, dalle forze dell'impresa e del lavoro, e non fomentata dal populismo interessato di qualche para-silvio in salsa isolana) sarà difficile che si realizzi quella semplificazione istituzionale che è condizione necessaria (anche se non sufficiente) per la creazione di un soggetto amministrativo che possa realmente rappresentarci degnamente tutti come isolani, e sulla necessità del quale c'è anche chi in campagna elettorale evita di ponunciarsi o scantona in qualche maniera per la paura di dispiacere all'elettorato o assumersi impegni limitanti rispetto alla sua aspettativa di potere. Ritornerà anche il tempo delle persone e delle questioni serie, beviamoci intanto questo amaro calice.


Pescatori Ponzesi

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