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A Sciambere: Siamo uomini o mortadelle?

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 04 giugno 2009

Con l'avvicinarsi alla data delle elezioni la tensione sale e gli operatori dell'informazione hanno il loro patatone bollente da cucinare. Tra questi in direttore di un noto forum-gestbook locale è sicuramente fra quelli più indaffarrati a gestire la mole di messaggi e commenti riguardanti le elezioni amministrative. Noto però che negli ultimi giorni i post di alcuni comuni (quello di Campo in particolare) sono in senso "Unidirezionale". Chissà qual'è il criterio che muove il "manovratore" nello scegliere quale scartare e quale mettere dentro ? A suo tempo ci fu detto che il criterio di censura dei post era quello dettato da una forma di tutela legale; quindi sicuramente i messaggi (numerosi...) non pubblicati sono tutti contenenti argomenti scabrosi e compromettenti e tali che porterebbero il responsabile del sito a una valanga di querele ed altro.. Che poi questi messaggi "scartati" siano in prevalenza quelli che evidenziano alcune "falle" di qualcuno è una pura casualità, e non "MI DICA" che sto facendo delle insinuazioni. Io le propongo, caro direttore, di aprire una rubrica sul suo giornale che raccolga tutti i post che non sono stati pubblicati sul ghestbùk (lo so che non si scrive così, ma così mi piace di più); Potrebbe titolarla "Scensurando" oppure "Correndo-Correndo"... faccia lei. E' poi sicuramente casualità il fatto che ci vengano triturati i testicoli con questa storia che " Soprattutto tutto questo non abbia a ripetersi". Certo che scoprire che il Parco con le sue guardie, la Guardia Costiera, la Forestale, la Polizia di Stato, quella Comunale, i Carabinieri, e poi naturalmente la Regione e la Provincia avevano come compito istituzionale quello di salvare l'Elba dalla Corruzione e dal cemento è una notizia di non poco conto. E per di più è una notizia deprecabile ! Perchè mai Poliziotti e Finanzieri dovrebbero salvarci dalla corruzione ? non sarebbe meglio che agevolassero chi cerca di far crescere il Pil con metodi fantasiosi ? Speriamo solo che ... tutto questo non abbia a ripetersi ! TIRO FISSO 666 Caro Tiro Fisso in versione demoniaca (666 non è, nella numerologia, Satana?) non mi passa neppure per l’anticamera del cervello di raccogliere il suo suggerimento. Credo che ciascuno sia artefice della sua fortuna e per dirla meno aulicamente è opportuno che “ognuno si zappi il su’ orto”. I blog sono i blog i giornali sono giornali, l’ho ripetuto fino all’asfissia. E lo ha capito benissimo l’utenza che, anche se in taluni casi utilizza indifferentemente uno o l’altro canale, di norma differenzia i messaggi, Un giornale deve tentare di rappresentare la realtà, un blog dovrebbe dare la massima libertà di espressione anche individuale, parziale, anche a chi non padroneggia la comunicazione. Va da sé, con questi presupposti, che chi operasse “censure” dettate da convenienza politica o economica su un blog, seccandosi la fonte prima di credibilità farebbe come il proverbiale signore che si tagliò il pipo per fare un dispetto alla coniuge. Quanto alla insistente presenza della promozione commerciale di ciò che largamente si regala (che sarebbe una specie di ossimoro), se non m’infastidisco più di tanto io, s’incazza lei? Guardi il lato buono della vicenda, a tutto il lavoro che ha procurato l’operazione (si fa per dire) editoriale ai manifesti stampati, alla distribuzione di camionate di carta, alla pubblicità generosamente elargita, a quei candidati che non sanno né leggere né scrivere, né parlare, né tacere che hanno usato il pamphlet come “pezzo” della loro campagna elettorale. Pensi alla soddisfazione di qualche ormai maturo signore che non trova ridicolo di tanto in tanto mettersi il grembiulino, nel cacciare fuori una valanga di soldi perché ai quattro venti si legga e si ripeta che lui è innocente e puro come una casta vergine … Veda caro demone ha ragione Totaro a ricordarci quel che un anonimo anarchico fiorentino scrisse sul Palagio di Parte Guelfa: “Senza servi padroni non ce n’è” Certo è triste constatare di dividere la stessa zattera di pietra con dei poveri mentecatti che si vendono a etti come la mortadella, la cui intelligenza e la cui coscienza (oggi ho un attacco di buonismo) è sul mercato, e c’è qualcosa di peggio del vendersi: il comprare. La lascio, anche io tra un po’ mi metterò una parannanza, ma per gli schizzi d’olio (oggi totani fritti) , non proclamerò alla nazione che le mie fortune economiche si sostanziano in una modesta (appena decorosa) pensione, che non ho mai fruito di aree pubbliche per le mie attività a prezzi di ultrafavore, che i miei conti in banca non sono stati influenzati dalle scelte urbanistiche, che pur essendo stato per molti anni (mi ci scappa da ridere) un “uomo di potere” in questo pollaio, vivo benissimo senza sapere cosa sia l’invidia o la noia, usando vestiti usati ed auto usate, non pippo coca (né altra sostanza psicotropa), e l’ora non la leggo sul quadrante di un Rolex o (mi perdoni Mantovani) di un Locman . No, che ora è me lo dice un orologio artigianale che mi costruì con le sue mani una signora che si chiamava Ornella Casnati, c’è una mia vecchia foto sul quadrante, sto davanti ad un datatissimo PC e Ornella, bontà sua, ci aveva scritto sotto “l’ora della verità”. Ma era ottimista Ornella: il tempo della verità vera, sia che trattiamo di fatti ed eventi, sia che parliamo delle persone e del loro valore, non lo scandiscono gli orologi ma i calendari, si leggerà sulla pur minima storia di cui siamo parte, se e quando qualcuno senza interessati committenti deciderà di scriverla.


mortadella

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