Le ragioni di chi si oppone al trasporto di 2,5 milioni di metri cubi di rifiuti industriali da Bagnoli al porto di Piombino devono tornare in Consiglio comunale. La Giunta comunale uscente guidata dal Sindaco Anselmi da oltre due anni ha bloccato la città vendendo il progetto fanghi come “svolta epocale per il territorio” mentre invece si tratta di un’operazione dannosa per l’ambiente, costosa e fallimentare (peraltro bocciata a Napoli dove si sono accorti che non ci sono i tanti soldi necessari e che è più conveniente trattare la colmata in loco). Lungi dal favorire lo sviluppo della nostra città, al contrario essa ha prodotto solo perdita di tempo e non ha aiutato a risolvere annose questioni come, per esempio, la realizzazione della 398 e le bonifiche del sito industriale di Piombino. Con il rifiuto da parte del Sindaco Anselmi e del PD del referendum consultivo e quindi dell’espressione della volontà dei cittadini è stato dato inoltre un colpo alla democrazia a Piombino: la questione dei fanghi di Bagnoli non era prevista in nessun programma e contro l’operazione si formò il Comitato No Fanghi rappresentativo di una molteplicità di espressioni della città e del territorio. Furono raccolte 5.000 firme in una settimana di agosto 2007. Nonostante ciò Sindaco e PD in Consiglio comunale bloccarono il referendum con argomenti pretestuosi e non degni di un partito che si definisce “democratico”. Per questo, in quanto persone legate a Piombino e al territorio della Val di Cornia, che hanno dato un contributo alla mobilitazione di chi si è battuto contro questa sciagurata operazione, consapevoli che la battaglia per impedire il trasporto dei rifiuti da Bagnoli non è del tutto conclusa e che quasi tutti i partiti e i candidati a Sindaco non si sono espressi chiaramente contro il progetto fanghi riteniamo che debbono entrare in Consiglio comunale esponenti di quelle forze che si sono battute contro l’affare dei fanghi di Bagnoli e a favore del referendum. Di fatto l’unica forza politica di sinistra che si esprime in questo senso è Rifondazione Comunista. Perciò il 6 e 7 giugno voteremo e invitiamo i cittadini a votare Torrino Checcoli Sindaco e la lista del Partito della Rifondazione Comunista che si è opposto all’operazione Bagnoli, ha sostenuto il referendum e nel programma per la prossima amministrazione ribadisce con coerenza queste posizioni. Elio Biagini, Giovanni Bottausci, Graziano Camberini, Luciana Gherardini, Paolo Gianardi, Stefano Guarguaglini, Roberto Marini, Rossano Pazzagli, Vittore Rossi, Massimo Tognaccini
Canale di Piombino