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Ultimo caffè letterario rapito dal romanzo di Montefoschi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 02 giugno 2009

PORTOFERRAIO. "Un Montefoschi "barocco", dalle capacità di narratore eccezionali, che parla di amore e vicende della borghesia romana. Uno scrittore secondo solo a Moravia nel trattare ogni aspetto della vita della capitale. Ora è finalista del Premio Elba con "Le due ragazze con gli occhi verdi" (Rizzoli)". Indicazioni fornite da Marino Biondi, membro della giuria del premio letterario internazionale intitolato alla memoria di Raffello Brignetti, nell'ultimo appuntamento del "Caffè letterario". Biondi, professore associato di «Storia della critica e della storiografia letteraria» nella Facoltà di Lettere dell’Università di Firenze, è intervenuto in una Gran Guardia affollata di pubblico, presenti diversi giudici lettori, tra cui tre classi delle scuole superiori elbane. Il docente ha dato nuovamente prova delle sue conoscenze e della sua avvolgente capacità oratoria, facendo emergere gli aspetti salienti dell'opera finalista. "E' anche importante sottolineare il successo del "Caffè letterario"- ha detto Icilio Disparati, presidente del Comitato promotore del concorso, che ha presentato l'esperto- purtroppo Giorgio Montefoschi, vincitore del Premio Strega nel 1994 con il romanzo La casa del padre, non è potuto intervenire, ma il professor Biondi ci farà immergere totalmente in questo romanzo scritto con uno stile notevole". E il libro rivela una sorta di dramma del protagonista, Pietro, "ammalato" di sensibilità, di bontà e innocenza. "In questo mondo descritto dall'autore- ha sottolineato l'universitario- non c'è spazio per chi vuol vivere in funzione dell'amore, in assenza di un vero amore. Infatti Pietro, addirittura morirà a 55 anni, per avere sovraccaricato di sentimenti il suo cuore. Montefoschi tratta ancora il romanzo in maniera classica, quasi ottocentesca, ma con grande abilità, ignorando le critiche che preferiscono l'avanguardia, ma la realtà è che oggi la letteratura è aperta a tutte le soluzioni di qualità. L'autore racconta il nostro tempo, la vita con tutte le sue aspettative, i sensi di colpa che esplodono nei protagonisti, chiamati a vivere amori impossibili. Pietro, dopo una grande infatuazione da preadolescente per Laura, amerà quella donna quando ormai sarà sposata e pure, anni più tardi, sua figlia Maria. Si può azzardare- ha concluso Biondi - un'interpretazione filosofica per cui la vita non ha spazio in questa vita. Il protagonista soccombe senza mai essere stato veramente amato". Come al solito non sono mancati interventi nel dibattito seguito alla presentazione, tra cui quelli del membro della giuria letteraria Giorgio Barsotti e della professoressa Gisella Catuogno. Ora la parola passa alle giurie, quella tecnica e quella polare, per dare la sentenza finale e stabilire chi sarà il trionfatore dell'edizione 2009, tra i romanzi finalisti di Fortunato, Stringer e Montefoschi, tutti e tre fatti conoscere al pubblico elbano.


disperati biondi gran guardia

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