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Controcopertina - Emergenze estive: critiche e suggerimenti di Giovanni Fratini

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 14 agosto 2003

Ho avuto modo di leggere, in questi giorni una circolare della Prefettura di Livorno che ricorda a Comuni e Provincia la necessità di provvedere al taglio dell’erba lungo le banchine stradali. La circolare è pervenuta ai Comuni il giorno 7 agosto, dunque pochi giorni dopo il grave incendio scoppiato nel Comune dei Campo nell’Elba. Ho riso con rabbia. Non ho riso, ma ho provato solo rabbia, quando ho letto l’ordinanza n° 83 dell’11 agosto con la quale la Provincia di Livorno dispone la chiusura della strada provinciale n°37 “Del Monte Perone”nei giorni 12,13 e 14 agosto dalle ore 7 alle ore 12 per urgenti lavori di taglio dell’erba (sic!) So benissimo che l’ultimo incendio è stato doloso, che non è dipeso da una “cicca” buttata lungo il bordo di una strada. Ma quello che ho riferito credo sia comunque sintomatico di quanto poco si faccia, ogni anno, come opera di prevenzione. Del resto basta fare un giro, come personalmente faccio tutte le mattine, lungo le strade provinciali, per rendersi conto che di erba, tanta e rigogliosa erba, ce ne sarebbe da tagliare in molte altre parti e non solo al Monte Perone. E rimanendo sempre in tema di prevenzione mi chiedo se veramente, chi di competenza (Comunità montana ed Ente Parco) abbia fatto di tutto per mantenere le cesse parafuoco e soprattutto per mantenere pulito il sottobosco. Le risorse finanziarie dei due Enti sono certo limitate, ma forse se si utilizzassero con maggiore buon senso quelle poche a disposizione, qualcosa di più e meglio si potrebbe fare. Delle spese “pazze” della Comunità montana se ne è parlato molto in questi giorni, ma anche il Parco non è stato e non è da meno in fatto di spese della cui utilità qualcuno mi deve ancora convincere. Mi riferisco al miliardo di vecchie lire speso per l’acquisto del Volterraio, quando applicando la legge sugli espropri si poteva spendere molto, molto meno; alle molte centinaia di milioni, sempre di vecchie lire, spesi per posizionare quei bruttissimi cartelli indicatori del confine dell’area protetta; per allestire spazi di sosta, ovunque, anche in zone poco felici, come lungo le strade provinciali; per le due motovedette del Corpo Forestale (la vigilanza n mare non poteva continuare ad essere garantita dalle motovedette della Capitaneria, dei Carabinieri e della Finanza?); per l’acquisto dei locali di una Agenzia turistica sul porto a Portoferraio da destinare a punto di informazione del Parco (non si poteva trovare una intesa con l’Agenzia di promozione turistica che ha un bellissimo Ufficio di informazione turistica sempre sul porto?). Mi chiedo, inoltre, se non sarebbe più opportuno che la Prefettura, anziché limitarsi a mandare ai Comuni e alla Provincia le solite, stantie circolari organizzasse, d’intesa con le Forze dell’ordine, con il Parco e con gli Enti locali una capillare rete di vigilanza. Forse sarebbe più importante ed utile utilizzare le Forze dell’ordine, nei mesi di luglio, agosto e anche nelle prime settimane di settembre, non per il controllo dell’avvenuto pagamento della tassa di circolazione o per richiedere il libretto e la patente,ma per una costante, giornaliera e diffusa azione di vigilanza nelle strade interne alle zone più a rischio di incendio. Ricordo che alcuni anni or sono furono impiegati anche reparti specializzati dell’esercito. E fu una esperienza positiva. Perché non ripeterla?. Lasciamo ai Vigili urbani e agli Agenti della Polizia stradale il controllo sul traffico automobilistico. Anche gli Agenti della Polizia provinciale dovrebbero, a mio avviso, mettere da parte l’autovelo di cui sono stati recentemente forniti.


fratini 3

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cartello parco volterraio 3

cartello parco volterraio 3