In una concitata assemblea pubblica degli anni settanta, ad un nostro amico e compagno di partito scappò un moccolo. Tra i partecipanti all’assemblea c’era un altro amico, che aderiva ad un altro concorrente e più radicale partito, e che di solito non parlava esattamente come un’educanda, ma che colse l’occasione al volo per una terribile reprimenda sul moccolo dal sen fuggito, e andò avanti finchè qualcuno non si scocciò e gli disse: “Alla grazia dell’araldo della Fede!” facendo scompisciare l’uditorio. Incicciammo l’improbabile censore un’infinità di volte negli anni a seguire, sottolineando con un “Mi meraviglio Monsignore!” o un “Reverendo ma che dice?” ogni volta che il succitato levava al Cielo qualcosa di non esattamente laudatorio (moccolava, assessore). La cosa ci è tornata a mente scorrendo l’ultimo documento di Elba2000, che come al solito avremmo pubblicato senza commentare per pura carità (laica) se non avessimo notato una particolarmente comica incongruenza in un passaggio dell’epocale scritto. Orbene i nostri eroi di Elba2001, tal quali vergini dai candidi manti, si sono scandalizzati per le richieste di chiarimenti da parte della sinistra in consiglio comunale, sul ruolo di un dipendente molto vicino al cuore ageniale, e sugli emolumenti da questi percepiti. Non abbiamo capito se a determinare i nostri sia stata più la solita voglia di parlar male della sinistra a qualsiasi costo o la necessità di farsi gradire dal Sindaco Ageno, essendo i tapini vedovi di Fuochi ed in cerca di rapida consolazione. Certo è che una così spontanea e generosa difesa del povero dipendente costretto (figuratamene) a sventolare la sua busta paga in consiglio comunale, non ce l’aspettavamo da chi fino a recentissimi tempi, usava definire chiunque lavorasse in un ente pane pubblico, come esponente del “parassitario avanzato”, non preoccupandosi affatto di buste paga (quelle sì) vergognose. Evidentemente nella cabina telefonica nella quale si tiene l’assemblea plenaria di Elba2000 (questa è rubata a Fortebraccio, Bruno) c’è una rivoluzione politica e culturale in atto, stanno vincendo anche là i revisionisti.