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A Sciambere sul rebus ferajese e sul ragionarci seriamente

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 30 maggio 2009

Procede la campagna elettorale portoferraiese e si acuiscono dopo una iniziale "corsa al centro" della maggioranza delle liste gli scontri diretti tra chi (almeno teoricamente) rispetto al centro dovrebbe stare dalla stessa parte. L'elettorato portoferraiese somiglia per proporzioni a quello nazionale o almeno ne rispecchia le tendenze, si fida prevalentemente della destra alle politiche, e prevalentemente del centrosinistra alle amministrative. Se non si tiene conto del voto del 2004 si vedrà comunque che quando il confronto si sviluppava tra due ipotesi di governo la bilancia si è spostata da una parte o dall'altra per qualche centinaio (e talvolta solo decine) di voti. Ciò premesso questa tornata presenta un quadro abbastanza semplice da interpretare, atteso infatti che i due elettorati si equivalgano vincerà probabilmente chi prevarrà in maniera più netta all'interno della propria area. Ma la segmentazione delle liste potrebbe portare anche a risultati clamorosi, abbassando di molto la percentuale minima teorica (26%) della lista vincente: come dire che se si andasse ad un testa a testa equilibrato Lupi - Peria e Marini - Provenzali, se i voti validi portoferraiesi si confermassero intorno ai 7.000 potrebbero bastare anche meno di 2.000 voti per conquistare la Biscotteria. Quanto sopra senza considerare che non è detto si raggiungano i 7.000 voti validi in questa tornata. Personalmente riteniamo che quanto facilmente si determinerà (una lista che vincerà con circa il 35% dei voti con tre gruppi di minoranza tra di loro in conflitto in consiglio comunale) non sarà esattamente un buon viatico per un'amministrazione in cui i cittadini possano rispecchiarsi. E pensare che basterebbe poco (si fa per dire) basterebbe che l'Elba fosse comune unico, ed il suo numero di abitanti imporrebbe quel doppio turno con eventuale ballottaggio tra i due candidati più votati, che spazzerebbe via il potere delle camarille e delle conventicole che hanno dominato la scena Campese, Capoliverese e Ferajese. Ma l'elbano medio, bravissimo a levare proteste quando si toccano le terminazioni nervose che fanno capo alla sua personale tasca ladra, pronto a protestare per gli effetti di quel monumento all'inefficienza ed allo spreco che è la frammentazione amministrativa, preferisce il pettegolezzo alla politica, lo sguazzare nelle bòzzere dei polli all'impegno, fare la vittima, dare la colpa a qualcun altro (il più lontano possibile) e restare a farsi mangiare il pipo dalle mosche. Poi ciascuno avrà la politica e gli amministratori che si merita.


mosca  insetti

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