Ormai era conosciuta come la “Banda del buco”, un misterioso gruppo di persone che si faceva largo tra i muri di tabaccherie e bar, rompendo sempre nel punto giusto le pareti e creando un’apertura appena sufficiente a far passare le spalle dei malviventi. Una volta entrati all’interno dei locali i ladri muratori, o demolitori, afferravano tutto quello che poteva avere un valore immediato: soldi, tagliandi del “Gratta e Vinci”, ricariche telefoniche e stecche di sigarette, dandosi poi alla fuga. Questo era il quadro che molti si erano immaginati, ma l’attività investigativa condotta dal Nucleo Operativo, con la collaborazione delle Stazioni carabinieri, ha permesso di arrestare, nel pomeriggio di ieri, dopo circa un mese di pazienti indagini, il responsabile: C.G., 40enne di Porto Azzurro, di origini cagliaritane, ritenuto l’autore dei colpi messi a segno almeno da metà aprile ad oggi. Il primo furto era quello commesso in una notte di metà aprile, presso un bar e tabaccheria in Loc. Mola del Comune di Porto Azzurro. Giunti sul posto gli investigatori si erano trovati davanti una scena insolita: i ladri avevano, infatti, creato un’apertura nel muro, demolendo parte dei mattoni per realizzare uno spazio vuoto sufficiente a far passare le spalle di un uomo. In questo caso il malvivente aveva asportato il fondo cassa, numerosi tagliandi “Gratta e Vinci” e alcune stecche di sigarette, oltre a molte ricariche telefoniche. In quell’occasione non erano emerse impronte o elementi particolari, ma almeno i biglietti del “Gratta e Vinci” e le schede telefoniche potevano in qualche modo costituire un’importante traccia da seguire per i Carabinieri, che proprio con quel furto iniziarono ad indagare per individuare quel ladro rivelatosi così abile con mazzolo e scalpello. Il secondo furto era molto simile al primo: anche in questo caso, infatti, i malviventi avevano creato un’apertura nel muro esterno di una tabaccheria di Rio nell’Elba e avevano asportato, anche questa volta, tagliandi del tipo “Gratta e Vinci” e ricariche telefoniche, oltre a uno spropositato numero di monetine, trafugate dalle macchinette elettroniche dei Video-Poker, biglietti e abbonamenti ATL. Anche per questo motivo all’Isola d’Elba si cominciava a parlare della famigerata “Banda del buco”, mitizzando questo gruppo di persone e la loro tecnica di scasso. Tuttavia, anche in questo caso gli investigatori giunti sul posto cominciarono in silenzio e con pazienza a raccogliere le tracce lasciate sul posto e questa volta non erano solamente le ricariche telefoniche e i biglietti “Gratta e Vinci” a costituire degli elementi di indagine importanti, ma anche una impronta di scarpa molto particolare, lasciata sul luogo del delitto. Con i pochi elementi a disposizione è iniziato il paziente lavoro dei Carabinieri del Nucleo Operativo di Portoferraio, che hanno cominciato a studiare in quali zone le ricariche telefoniche trafugate venivano utilizzate e in quali tabaccherie i tagliandi del “Gratta e Vinci” asportati venivano incassati. Il quadro investigativo si rivelava però complesso perché il presunto ladro se ne era probabilmente liberato vendendoli a numerose persone residenti in più parti di Italia, ma alcuni indizi portavano tutti nella stessa direzione. In particolare, alcuni tagliandi del “Gratta e Vinci”, risultati vincenti, erano stati incassati in un brevissimo arco di tempo tutti in alcuni paesini della provincia di Cagliari. Le indagini cominciavano quindi a stringersi verso un’unica direzione e gli investigatori erano sempre più convinti che l’autore dei furti potesse essere un muratore di origini sarde dimorante sul territorio dell’Isola d’Elba. Per tale motivo, iniziava una complessa operazione condotta dai Carabinieri dell’Aliquota Operativa, coadiuvati dai colleghi delle Stazioni di Porto Azzurro e Rio Marina, che attraverso un incrocio dei dati risalivano ad un uomo, nato proprio in uno di quei paesini del cagliaritano e successivamente stabilitosi nel comune di Porto Azzurro unitamente alla sua famiglia per lavorare nell’edilizia, che si era recato nel suo paese di origine proprio nei giorni in cui erano stati incassati i biglietti “gratta e vinci” vincenti. Si dava quindi attuazione ad alcuni servizi di pedinamento del soggetto che culminavano mercoledì scorso in una perquisizione domiciliare e veicolare. Nell’abitazione del ladro cagliaritano i militari trovavano banconote di vario taglio e un secchio di monetine per un valore di circa 8.000 Euro, 120 tagliandi “Gratta e Vinci” già grattati e risultati vincenti, diverse ricariche telefoniche, profumi, biglietti e abbonamenti ATL e altri oggetti tipici che vengono comunemente venduti nelle tabaccherie e bar. Di fronte a quel bottino sono scattate le manette per il 40enne residente a Porto Azzurro, incastrato anche per un paio di scarpe da muratore la cui suola corrispondeva esattamente a quell’impronta lasciata nella tabaccheria di Rio Marina. Tra l’altro, il muratore sardo aveva nel suo portafoglio un distintivo, non originale, indicante l’appartenenza alle forze dell’ordine, e pertanto veniva denunciato in stato di arresto anche per il possesso illecito di segni distintivi, oltre che segnalato per furto aggravato, e condotto al carcere delle Sughere di Livorno a disposizione del Magistrato del Tribunale che deciderà sulla sua sorte.
carabinieri banda del buco