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Controcopertina: Rara specie di rondine trovata all'Elba

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 27 maggio 2009

Coordinato dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano si è svolto domenica scorsa a Portoferraio l’incontro organizzato da diversi Enti e Associazioni con lo scopo di conservare le popolazioni elbane di Rondini, Rondoni e Balestrucci. L’appuntamento ha visto la presenza anche di esperti italiani e stranieri. Giorgio Paesani di EBN ha aperto le relazioni scientifiche mettendo in evidenza aspetti interessanti della biologia di questi uccelli. Paolo Politi ha commosso tutti raccontando le esperienze di Arche Hir, l’associazione che si occupa di promuovere programmi di tutela nei Paesi africani dove le rondini trascorrono l’inverno. Ulrich Tigges ha cercato di fornire chiavi di interpretazioni di alcuni comportamenti dei Rondoni per far comprendere la complessità delle comunità che si insediano nei centri abitati. “I Rondoni soffrono in modo evidente la pratica di restauro degli edifici che annienta la loro possibilità di nidificazione” ha esordito Edward Mayer esperto inglese che ha mostrato una serie di accorgimenti a basso costo per ricavare siti per ospitare questi grandi migratori a lungo raggio. Gli ha fatto eco Francesco Mezzatesta che ha ricordato “se si vogliono salvare i Rondoni che hanno bisogno di cavità per nidificare, la misura prioritaria consiste nel trovare una soluzione al tamponamento col cemento di tutti i fori presenti nei vecchi muri e nelle prime tegole delle case”. Tutti gli intervenuti hanno espresso l’opportunità di coinvolgere maggiormente le persone e in particolare i giovani sugli aspetti naturalistici per fare crescere comportamenti di responsabilità a tutela di questi formidabili predatori di insetti. La protezione talvolta diventa anche abilità di cura che si attiva quando si ricoverano uccelli feriti; di questo ha parlato il veterinario Renato Ceccherelli del Centro recupero uccelli marini di Livorno. La mattinata si è conclusa parlando del progetto “La casa delle rondini” lanciato all’Elba nello scorso mese di marzo, grazie anche all’apporto di Legambiente e di Enpa, che unitamente a volontari e agli alunni di alcune classi scolastiche, hanno dato il via ad un conteggio dei nidi nelle abitazioni per premiare le situazioni più meritevoli. Animati dall’entusiasmo, il gruppetto dei più accaniti birdwatchers si mosso per cercare la Rondine rossiccia, la più rara specie di rondine. Alessandro Sacchetti che l’aveva osservata all’Elba alcuni anni or sono e aveva lanciato in mattinata la sfida. La comitiva è partita verso la costa Ovest per perlustrare le aree idonee che erano state frequentate da poche coppie. Binocoli, cannocchiali e teleobiettivi schierati davanti ad occhi esperti per cogliere qualche segnale; tutti gli ornitologi e gli appassionati intenti a scrutare in mezzo ai voli dei più numerosi Balestrucci e Rondini comuni. Ed ecco, il primo avvistamento dell’inconfondibile macchia rossiccia che spicca nel blu del piumaggio del dorso slanciato, poi un altro soggetto e ancora altri, forse in tutto una decina! Dai voli ai nidi il passo è stato breve. Una perlustrazione sapiente ha permesso di individuare almeno cinque costruzioni attive ed occupate, in mezzo ad altre semidistrutte. Il workshop si è concluso così nel migliore dei modi! I bravi fotografi Maurizio Azzolini e Stefano Andretta hanno regalato al Parco stupende immagini di Rondine rossiccia portate all’attenzione di tutti per fare apprezzare la biodiversità dell’Arcipelago e per diventarne consapevoli custodi.


Rondine rossa

Rondine rossa