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Aria di elezioni…ma non di sterilizzazioni!

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 27 maggio 2009

Per tornare ancora una volta su un argomento “spinoso”, ma a mio avviso totalmente sottovalutato dalle Amministrazioni pubbliche e poco conosciuto dagli elbani, si parla di nuovo della grave situazione delle sterilizzazioni dei gatti e delle gatte randage sparse su tutta la nostra isola. Sulla scia degli articoli scritti sull’argomento nei giorni scorsi, non posso non esprimere anche la mia personalissima opinione, quella di chi guarda dall’esterno come uno spettatore incuriosito, tra il meravigliato e l’allibito. La legge reg. 43 (8-4-95) e le sue modifiche e integrazioni confluite nella legge reg. 90 ( 4-12-98), specificano inequivocabilmente che le figure istituzionali deputate al controllo delle colonie feline, alla cattura e alla sterilizzazione, sono le Aziende sanitarie locali e i Comuni: alle prime competono (art.13 – L.R. 90/98) “la sterilizzazione dei gatti, liberi e appartenenti a colonie, con oneri a loro carico”, mentre ai secondi “il censimento e la cattura dei gatti liberi appartenenti a colonie. Le stesse Amministrazioni Comunali possono dmandare le attività di censimento, cattura e reimmissione dei gatti in libertà alle stesse ASL.” Nella stessa legge “…ove ciò non sia possibile i Comuni stipulano convenzioni con Veterinari Liberi Professionisti secondo tariffe concordate con l’Ordine dei Medici Veterinari Provinciale”. Ma allora per quali misteriosi motivi l’Ambulatorio ASL di Portoferraio non è operativo da Novembre 2008? E perché nonostante i numerosi interventi sulla stampa locale e gli incontri con gli Enti pubblici preposti, nessuno ha fatto finora niente per sbloccare questa situazione? Perché i Sindaci, che come abbiamo visto hanno l’obbligo di gestire le colonie feline, non si sono mossi in tal senso? Perché, nonostante l’interessamento dell’Ordine dei Medici Veterinari della Provincia di Livorno, che ha proposto una convenzione ai veterinari liberi professionisti operanti sul territorio (con tariffe agevolate), nessuna Amministrazione ha preso in considerazione tale proposta, vista l’”immobilità” dell’unico ambulatorio veterinario ASL presente su tutta l’Isola d’Elba? L’esperienza positiva del Comune di Rio nell’Elba, citata dall’amico Tozzi in un pezzo di qualche giorno fa su Elbareport, dimostra chiaramente come le cose si possano fare e magari ottenere anche dei risultati positivi, tuttavia credo che, oltre affrontare la questione a livello comprensoriale, sia necessario coinvolgere maggiormente ogni singolo Comune e portarlo a riflettere su quelli che sono i suoi compiti e i suoi doveri in materia do colonie feline. Se chi, secondo le leggi vigenti, deve fare e non fa, come possiamo sperare di ottenere una soluzione al problema? Possiamo scrivere fiumi di inchiostro ma chi ha responsabilità deve assumersele fino in fondo, solo allora potremo metterci intorno ad un tavolo e discutere delle modalità operative concernenti la materia non facile delle colonie feline. Non dimentichiamo che un controllo attento e ragionato di una colonia felina, con un programma costante di sterilizzazione e di censimento, riduce in maniera considerevole il numero di gatti randagi con conseguenti e immediati benefici alla sanità e all’igiene pubblica, alle tasche di chi quotidianamente deve alimentare decine e decine di gatti e all’immagine che l’Elba offre ogni giorno a turisti e residenti in materia di civiltà e rispetto degli animali. Per chiudere, una curiosità: in nessun programma di nessuna lista di nessun paese elbano che il 6 e 7 Giugno andrà alle elezioni, è citato, anche solo marginalmente, il tema delle colonie feline, del censimento e delle sterilizzazioni.. Non dubito che ci saranno tematiche sociali, politiche e amministrative ben più importanti da affrontare e da risolvere, tuttavia questo fa capire quanto poco interessi l’argomento e quanto poco si voglia fare in proposito.


gatti colonia felina

gatti colonia felina