Conserveremo questa foto di Gian Mario Gentini tra quelle più emblematiche dell'incendio. Il signore che cammina tra gli scheletri degli arbusti è un abitante del Seccheto uscito da un terreno confinante, da quello che, nella descrizione dei vicini era "un orto spettacoloso". Un fazzoletto di terra sul quale lavorato per quindici anni e che è stato distrutto dalle fiamme in pochi secondi. Ma le piante ricrescono e lo sconforto maggiore dell'uomo è per le caprette che allevava là. Se questa immagine avesse un "audio" lo sentiremmo chiamare per nome i suoi animali, sperando che siano fuggiti, scampati al fuoco e che rispondano con un belato da chissà dove. Certo, le cronache ci propongono ogni secondo cose molto più tragiche di un orto bruciato, di una capretta sparita in un incendio, ma anche questo è dolore, è una ferita inferta in modo cieco ed imbecille a chi non se la merita.
incendio gm uomo