Voleva trascorrere qualche giorno di pace e tranquillità all’Isola d’Elba, ma aveva deciso di dedicarsi anche a una delle sue passioni: le armi. Per questo un 60enne, emiliano, si era recato lungo la costa del comune di Campo nell’Elba per provare la sua pistola calibro 22. Tuttavia più di qualcuno aveva sentito quegli spari vicino alle case e allarmati avevano chiamato i Carabinieri, i quali, al termine degli accertamenti ed individuato l’uomo lo denunciavano in stato di libertà all’A.G. per esplosioni pericolose. Le indagini dei Carabinieri erano iniziate nel momento in cui gli abitanti del Comune di Campo nell’Elba si erano allarmati e avevano avvisato i militari che qualcuno stava sparando vicino alle loro case, provocando forti rumori. La pattuglia del Pronto Intervento, giunta sul posto, non riusciva ad individuare nessuno, ma cominciava a raccogliere le prime testimonianze di chi aveva sentito quei colpi secchi, da ricondurre sicuramente ad un’arma da sparo. Dopo qualche tempo, con il prosieguo delle indagini, si scoprì addirittura che qualcuno aveva visto l’ignoto autore aggirarsi nella zona per fare rientro nella propria abitazione, dopo aver concluso la propria sessione di tiro. Sfortunatamente all’arrivo dei militari quella abitazione si era rivelata al momento disabitata, segno che il tiratore era ritornato nella sua Emilia. I Carabinieri della Stazione di Campo nell’Elba hanno quindi dovuto attendere il ritorno sull’Elba del turista 60enne per andare a verificare le notizie che in questi mesi erano state pazientemente raccolte. Per questo motivo, nei giorni scorsi, i militari dell’Arma si sono recati presso la casa del pensionato, il quale alla vista delle divise ha confermato quanto sinora accertato dai carabinieri, raccontando tranquillamente di essere stato lui quello che aveva utilizzato la pistola in prossimità della costa campese nel mese di aprile. A questo punto i militari non hanno potuto fare a meno di denunciarlo in stato di libertà all’Autorità giudiziaria per aver esploso quei colpi, poiché, anche se in possesso di regolare porto d’arma da fuoco, la sua attività poteva astrattamente costituire un pericolo per l’incolumità delle persone che si aggiravano nella zona
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