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UDC: alla strada alternativa Comune e Provincia e App lavorano da 3 anni

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 24 maggio 2009

Accidenti, è molto interessante la “proposta” (?) del segretario del Pd riese che stamani abbiamo letto sui giornali: la viabilità alternativa. Bella trovata, non c’è che dire (non la solita “aria fritta come le tariffe Tarsu che Esa costringe i Comuni a chiedere ai cittadini, vero?). Una soluzione razionale e anche semplice, quella concepita dal giovane segretario del Pd. Ma è possibile che nessuno ci abbia pensato prima? No, non è possibile, infatti non è così: quella che il Pd spaccia come sua proposta è già una realtà in decine di atti e passaggi tecnici. Intanto nel 2006, mentre gli attuali dirigenti del Pd si occupavano legittimamente di altre cose, la “proposta” era nel programma di “Comune protagonista”, la lista civica guidata da Bosi. Nel 2007, quindi, la viabilità alternativa in grado di bypassare il paese è stata tradotta in un protocollo d’intesa firmato da sindaco, presidente della Provincia e dell’Autorità portuale. Quindi fu proprio il sindaco Bosi pretendere di individuarla come condizione per procedere alla definizione dei nuovi strumenti urbanistici portuali. Mentre gli amici del Pd locale erano forse distratti, anche un accordo comprensoriale con la Regione che fissa la strategia complessiva della portualità commerciale e turistica prevedeva una viabilità alternativa propedeutica. E ovviamente questa soluzione è uno dei pilastri di tutto il lavoro sul nuovo piano regolatore del porto. Il 29 aprile scorso, forse al Pd pensavano ad altro, ma un tavolo tecnico ha approvato il tracciato preferenziale da sottoporre alla Regione per l’approvazione degli strumenti urbanistici portuali. Un tracciato individuato d’intesa da Comune, Autorità portuale, e dalla Provincia con gli assessori Cioni e Canovaro. E il tutto ovviamente è stato sottoposto a una relazione geologica di fattibilità, ed è coerente con il Ptc e con il Piano del parco. Oltretutto nella relazione tecnica si prevede che la realizzazione preservi i siti minerari, e anzi si stabilisce che in prossimità del Bacino si realizzi una viabilità derivata per servire le finalità turistiche di quei siti compresi nel Parco minerario. Ora gli uffici preposti sono al lavoro per ciò che concerne l’inserimento del progetto in quel percorso che è stato definito dall’accordo di pianificazione sulla portualità elbana. A tal proposito ci sono già stati contatti proficui e riunioni tecniche. Ecco, noi non vogliamo infierire su Ballini. Davvero. Anche se lui pensa di poter usare un tono offensivo per i programmi altrui. È giovane: sono intemperanze e ingenuità innocenti. Mettiamola così: qualcuno deve aver letto nel pensiero di Ballini, e tre anni prima che il giovane segretario del Pd lanciasse la sua stupefacente proposta gli amministratori e i tecnici di svariati enti si sono preoccupati di tradurla in realtà (sebbene l’iter sia lungo e complesso). Adesso, invece di giocare con le mappe, se lui se vorrà dare un suo piccolo contributo potrà pensare semmai ai finanziamenti, perché questo è ora il passaggio decisivo. La segretaria generale dell’Autorità portuale, Paola Mancuso, da anni lavora a questo come ad altri progetti. Con rara dedizione, oltre che con notevole competenza tecnica. Oggi sarà lieta di avere “moralmente” al suo fianco una persona in più. Perché l’obiettivo è importante, e alla fine siamo sicuri che è comune, anche se con livelli diversi di serietà e competenza: lo sviluppo del nostro Comune.


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