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A sciambere della politica, del ballino di patate e del tonto

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 23 maggio 2009

L'altra mattina distrutti dalla impaginazione del solito "mostruoso" giornale di questi periodi incontriamo un amico che ci invita a bere con lui l'aperitivo ne scaturisce questo dialogo: Noi - ... no grazie ho appena preso il caffè Lui - ah mangi come i contadini a mezzogiorno? Noi - no ho fatto colazione .. Lui - abbiamo fatto ribotta ieri sera? Noi - ribotta un cazzo .. ho lavorato tutta la notte e ho finito ora Lui - ah il giornale ... e ora che fai? Noi - me ne vado a letto Lui - c'hai il fuso dei fusi .. deh però chissà dove li metti .. Noi - dove li metto che? Lui - i quadrini .. con tutta questa pubblicità elettorale .. Noi - guarda che noi non si fa pagare niente per la pubblicità elettorale Lui - amamma (incredulo) e perché? Noi - è questione di principio, per me la politica è una cosa seria non la posso considera' come una merce, come un ballino di patate ... Lui - (comprendiamo che ci crede ma rimane per qualche attimo interdetto, poi come scosso si riprende) a me mi sembri tonto .. vieni a be'? Noi - No (rifiutiamo il nuovo invito) grazie .. Ripercorrendo la strada che conduce a casa continuiamo a rimuginare sul nostro pessimo rapporto con gli affari e col denaro, a quanto lavoro gratuito abbiamo dedicato a singoli amici, associazioni, partiti, scuole, amministrazioni pubbliche, comunità, a quanto poco abbiamo saputo e/o voluto venderci; forse è vero siamo stati tonti, così come forse è da tonti pensare che "senza servi padroni non ce n'è" ... Entriamo nel portone, nelle cassette della posta un "libro": "Beh, comunque meglio tonto che miserabile!"


sacco di patate

sacco di patate