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Rio nell'Elba: il successo del progetto di gestione e controllo delle colonie feline

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 21 maggio 2009

Qualche giorno fa la LAV - Isola d'Elba ha lanciato l'allarme sull'interruzione delle sterilizzazioni delle gatte randage. Condividiamo in pieno la posizione della Lega Antivivisezione: da tempo sono palesi le difficoltà del servizio pubblico sul fronte dell'assistenza a chi si occupa (a proprie spese!) dei tantissimi felini abbandonati dell'isola. Dobbiamo però precisare che nel panorama elbano esiste almeno un'eccezione, rappresentata dall'Amministrazione di Rio nell'Elba che da molti anni si occupa direttamente del censimento e controllo delle colonie feline sparse sul territorio comunale. Durante il primo mandato Schezzini l'attenzione dell'Assessore Conticelli al problema del randagismo aveva portato, tra le altre iniziative, all'organizzazione del convegno "I Gatti delle Isole" con la partecipazione, oltre che delle Associazioni di Volontariato locali, dell'Onorevole Monica Cirinnà, responsabile per il Comune di Roma delle problematiche animali. Durante il secondo mandato del Sindaco Schezzini è maturato un progetto organico di gestione delle colonie. Sono state contattate le persone che abitualmente si occupano dei randagi ed è stato completato il censimento dei gruppi di felini su tutto il territorio comunale. L'Amministrazione di Rio, visti i tempi e la disponibilità della Sezione Veterinaria della ASL, ha scelto, secondo il criterio dell'urgenza e necessità di un'azione tempestiva e mirata, di accordarsi con un Veterinario privato. Da quel momento i responsabili delle colonie riesi hanno potuto portare, tramite comunicazione al referente dell'Amministrazione, i loro gatti a sterilizzare. Il Veterinario è intervenuto anche nei casi più gravi di traumi, incidenti e malattie. Il tutto a totale carico del Comune di Rio nell'Elba. Ogni anno sono state operate decine di gatte con il risultato di una progressiva riduzione del numero di animali randagi ed un evidente miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie legate alla presenza delle colonie. Certo, rimangono situazioni e casi specifici da affrontare e risolvere, ma possiamo affermare di essere riusciti, per il bene degli animali e nell'interesse della collettività tutta, a far accettare ed integrare la presenza dei gatti randagi nell'ambiente antropico riducendo gran parte dei motivi di conflitto ed intolleranza verso gli animali. Quanto è costato tutto questo ai contribuenti riesi? In media, meno di duemila euro all'anno, grazie alla sinergia tra l'ente pubblico, il veterinario e l'Associazione di Volontariato "I Ragazzi del Canile". Per finire: se c'è la volontà politica, con un minimo di organizzazione si può intervenire in modo efficace e risolutivo anche in un ambito delicato ed al centro di frequenti polemiche come quello delle colonie feline. Perchè allora non affrontare la questione a livello comprensoriale, delegando all'Unione dei Comuni la progettazione di un'iniziativa che coinvolga tutte le amministrazioni elbane, così come si è fatto per il canile comprensoriale?


gatto micio rossi

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