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Udc Rio Marina: Bosi scelto dalla gente

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : giovedì, 14 maggio 2009

Il percorso di Comune protagonista - la lista che a Rio Marina ha vinto le ultime due elezioni amministrative - ha una sua accecante linearità. E i tentativi di distorcerla a uso e consumo di questa campagna elettorale sono piuttosto patetici, risibili, e comunque del tutto inutili. Nel 2000 praticamente tutti i nostri concittadini erano animati dal desiderio di ridare a Rio Marina e Cavo una dignità amministrativa che sembrava perduta. Moltissimi, di ogni credo politico, volendo rompere con un modo di governare vecchio, inconcludente e dannoso, hanno cominciato a lavorare a un progetto civico di buona amministrazione. Un folto comitato ha lavorato per un anno intero per dare gambe a questo progetto, e solo allora ha chiesto ripetutamente all’onorevole Bosi di candidarsi a guidare una lista civica. La candidatura di Bosi non è stata imposta da alcuna segreteria di partito, è nata dalla gente del paese. Il senatore Bosi non è stato scelto consultando un catalogo di “big” politici, ma in ragione dei forti legami familiari e affettivi che ha, e che nel corso dei decenni ha coltivato, con il paese. Conosciuto e stimato da tutti, anche dagli avversari politici, Bosi ha fatto lievitare questo progetto di buon governo, con l’idea di un Comune al centro dello sviluppo del territorio. La sua “designazione” stata fortemente voluta dalla gente. Così come la sua decisione di ricandidarsi nel 2006, quando la stragrande maggioranza dei cittadini ha dimostrato di apprezzare i risultati ottenuti negli anni precedenti, orgogliosa di un paese finalmente additato in tutta l’isola, e non solo, come un esempio di buona amministrazione. La risposta degli elettori in entrambi i casi è stata straordinaria, come di solito avviene quando la partecipazione è autentica e non preordinata. Altro che candidatura dall’alto. Solo chi continua a concepire l’attività politica con gli schemi di un’antica e maldestra propaganda può pensare che c’entrino qualcosa i politici “paracadutati” da fuori, o gli "importati". E solo chi volutamente vuole deformare la realtà può ridurre la questione delle candidature a un problema “etnico”, fra elbani e non. Invece non è questo il punto. La vicenda di Comune Protagonista, dal 2001 fino a oggi, rappresenta un caso in cui la partecipazione dei cittadini dà vita a un’esperienza davvero civica e trasversale di buon governo. Un caso non unico forse, se è vero alcuni di questi elementi si ritrovano oggi per esempio nell’amministrazione di Maurizio Papi a Porto Azzurro o in passato di Ruggero Barbetti e Capoliveri. Quando si ascoltano i cittadini e gli elettori la risposta è straordinaria. Questo era il modello da seguire. I vertici dei partiti un passo indietro, per una risposta civica e locale di buon governo. La sinistra locale concepisce il suo ruolo come organizzazione del consenso intorno alle politiche della regione, quali esse siano. Dunque sono un regalo a una sinistra conservatrice e immobilista quelle candidature imposte senza tener conto delle autonomie locali e dei cittadini che, vivendo e conoscendo il loro territorio, hanno il sacrosanto diritto di scegliere da chi dovranno essere amministrati.


bosi fontana

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