Chi scrive è un gruppo di persone residenti, tutte legate dall’amore per il mare e per la pesca sportiva. Noi pratichiamo questa attività che non da lucro, quando facciamo i conti delle spese che sosteniamo per praticarla spesso diciamo” ma chi ce lo fa fare”! Ma tant’è che nonostante tutto, impavidi resistiamo portando avanti questa antica tradizione, ultimamente siamo riuniti in un circolo e di tanto in tanto quando possiamo escogitiamo e sperimentiamo nuove tecniche di pesca su vecchie “segnure”in attesa e nella speranza (spesso vana) della cattura eccezionale. Ma la cosa importante è che passiamo in nostro tempo libero in maniera sana, lontano dai guai, in armonia con la natura, non accorgendoci dei vizi, e della noia che nei lunghi mesi invernali attanagliano anche un paese piccolo come il nostro. Oggi però il nostro mondo ci appare minacciato, dobbiamo fare i conti con il mercato e la mercificazione che avanza impietosa, le SPA avanzano e i loro interessi assorbono i denari di tutti. Quello che in tempi passati era un mezzo quasi di sopravvivenza per le instabili economie familiari sta diventando un bene di lusso e richiede sforzi economici aggiuntivi (in speciale modo in un momento come questo) alle famiglie Riesi. Noi non contestiamo la maniera di aprirsi a nuove opportunità turistiche, nazionali e non, anzi, ci impegniamo (come la scorsa estate) al raggiungimento degli obbiettivi che a livello turistico questa amministrazione si prefigge. Il vostro impegno è anche nostro. Occorre però conciliare le nuove esigenze con i vecchi usi, tradizioni e costumi radicati da sempre e le necessità della popolazione residente che ha fatto di questo paese un ambiente unico agli occhi dei numerosi ospiti che hanno scelto di viverci. Non potete penalizzare i residenti sperando in maggiori flussi turistici, si creerebbe soltanto una massa di persone scontente e deluse. A tal scopo occorre sottolineare che nessun contatto e stato mai cercato da parte dell’amministrazione con il circolo che conta circa 50 soci, anche per valutare insieme suggerimenti e soluzioni ai problemi, l’unico contatto è stato cercato insistentemente da noi con il presidente della SVAMAR nell’autunno scorso, dando atto all’Assessore Baleni della disponibilità ad ascoltarci in maniera informale, per questo il circolo lo ringrazia. I ventilati aumenti dei canoni di concessione per il sospirato “posto barca residenti”già numericamente limitato rispetto ad atri comuni elbani e anche della nostra stessa frazione,non sono per noi giustificati da alcunché,l’acqua e la luce sono ancora una promessa,poco è stato fatto per la messa in sicurezza del porto(temporale Dicembre 2008 numerose barche danneggiate sia ai pontili che a banchina),cime di ormeggi strappate con conseguenti danni,servizio a “tempo” del gommone alle boette nel periodo estivo,tutto questo per fare chiarezza sulla situazione reale del nostro porto. Chiediamo quindi un intervento da parte dell’amministrazione affinché questa vicenda ripristini il sacro diritto dei residenti alla fruizione ad un prezzo accessibile di spazi e approdi che da secoli questa comunità usa per il proprio diletto, e in alcuni casi anche per lavoro,allo scopo di mantenere vive tradizioni e usanze tramandate nei secoli.
rio marina porto