Gentile Direttore, Mi permetta attraverso il suo giornale di esprimere un forte dubbio che assale me e non solo, credo, anche tutti gli amanti del mare, pescatori sportivi e non: “Il mare è una risorsa infinita ?” A tale quesito dovrebbero rispondere chi ne sfrutta ogni suo centimetro, non rispettando regole e leggi, con mezzi e attrezzi tecnologicamente all’avanguardia. Paranze, reti da posta, palamiti, nasse e chi più né più ne metta. Cercare di far capire che la ricerca del profitto ad ogni costo è una mancanza di rispetto per l’ambiente, da noi generazione cosiddetta “moderna”, ereditato sano e intatto. Voglio dire caro direttore, che la distesa di bandierine e di segnali di cui il nostro mare è invaso è indice di uno sfruttamento intensivo, non so fino a che punto irrimediabile, lo si vede anche nel piccolo mondo della pesca sportiva (quella seria) le catture e le quantità si sono ridotte in maniera drastica. Tutela per l’ambiente marino, rispetto delle regole, e delle leggi, anteporre l’interesse di tutti al proprio far capire che Il mare è una risorsa preziosa, rappresenta una parte importantissima della nostra esistenza fatta di tradizioni marinare e di salmastro sulla pelle. Questo mio invito alla riflessione vale anche per gli sportivi che tali non sono, un giorno forse tutto questo finirà e non credo che sia piacevole appendere un foglio da 100 euro al posto di un bel dentice alla propria lenza. Con stima
orate pesci mare