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Affitti in nero e frodi comunitarie: i controlli della Finanza

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 11 agosto 2003

La Guardia di Finanza dell’Isola d’Elba sta intensificando in questi giorni la lotta all’evasione fiscale indirizzata soprattutto verso tre grandi settori: l’economia turistica sommersa, frodi ai danni della Comunità Europea, le false dichiarazioni per i benefici derivati dalle “prestazioni agevolate”, quali ad esempio concessioni di contributi integrativi per i canoni di locazione. La Squadra Operativa del Comando elbano sta soprattutto concentrando le sue attenzioni verso il mercato degli affitti in nero di appartamenti, nel quale, a seguito di capillari controlli e di attività info-investigativa, sono già stati rinvenuti evasori totali, cioè assolutamente sconosciuti al fisco, o paratotali (coloro che denunciano meno del 50% percepito). Ma anche nei locali pubblici non mancano sorprese, ed a Portoferraio è stato scoperto un titolare di una bar che pur tenendo il registratore di cassa e rilasciando regolari scontrini, dal 1997 non aveva mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi. L’operazione ha portato alla luce ricavi per 953.319 euro, mai tassati. Sommerso significa anche lavoro al nero, e di pari passo va anche il controllo delle posizioni contributive dei dipendenti, e di coloro che beneficiando di un pubblico impiego sono poi occupati in un secondo lavoro. Per questi ultimi infatti, una seconda attività può essere svolta a patto che non sia incompatibile con quella dell’Ente, e a patto che quest’ultimo conceda il part-time. Uno spiraglio per poter rimediare a “sviste” dichiarative trascorse, è dato però anche dal condono fiscale che scade il 16 ottobre 2003, con il quale lo Stato dà la possibilità ai contribuenti di sanare volontariamente la posizione con il fisco. Altro importante filone delle ricerche delle Fiamme Gialle riguarda quello dei finanziamenti erogati dalla Comunità Europea. Attività che ha portato alla verifica di un’indebita percezione di 15.000 euro di una azienda agricola che non ha saputo esibire la documentazione che giustificasse l'intera somma erogata dalla Comunità Montana dell’Elba e Capraia, su incarico della Regione Toscana. Il titolare dell’azienda è quindi costretto alla restituzione del doppio della cifra contestatagli e si è reso responsabile di violazioni di carattere penale per truffa aggravata ai danni della CEE. Per le prestazioni agevolate, avvalendosi di dati forniti dalle amministrazioni comunali, sono stati eseguiti numerosi controlli, finalizzati ad accertare la reale capacità contributiva di quei soggetti che hanno beneficiato di riduzione dei costi del servizio di scuola-bus, di mensa, etc., o che hanno percepito integrazioni per il pagamento degli affitti per la propria abitazione. Sono 4 finora le denunce, 3 per false dichiarazioni, una anche per il reato di truffa.


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