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Graziani: perchè ho accettato la candidatura.

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 10 maggio 2009

Ho presentato la mia candidatura a Sindaco di Campo nell’Elba con la lista “Alleanza per Campo”. E’ stata una decisione importante, che ha superato molte mie riserve: ma mi è sembrata dovuta ai tanti amici che mi hanno sollecitato, e con i quali ho compiuto negli ultimi quindici anni un cammino di impegno non facile e tuttavia, mi sembra, positivo per la vita della nostra Comunità. Da quando, infatti, presi la decisione di dedicarmi a spezzare gli assetti di potere che avevano amministrato il Comune per decenni, e mi adoperai per un cambiamento radicale nell’amministrazione, ho sempre dato tutto il mio impegno anche se in forme diverse, secondo le opportunità e le necessità. La prima vittoria della lista di Alleanza per Campo, che inaugurò il nuovo corso della vita politica del nostro Comune con la guida di un giovane e valente sindaco, mi ha visto collaborare dall’esterno dell’Amministrazione, ma non per questo con minore impegno; allora, del resto, si attivarono molte energie che determinarono un grande rinnovamento nella Comunità, ripristinando la dignità dei cittadini come soggetti titolari di diritti e di doveri. Ma non mancarono i contrasti, come sempre accade quando si interrompono consuetudini antiche anche se perverse. E i centri di interessi, che corrispondevano agli antichi assetti di potere, non intendevano rinunciare ai privilegi sempre goduti, e lavoravano per porre fine al nuovo corso politico. Dall’altra parte alcune posizioni di massimalismo ideologico finivano per indebolire la prassi amministrativa. Furono necessarie mediazioni che permettessero di proseguire il cammino intrapreso, e portare avanti gli interventi necessari alla modernizzazione del Comune. E con le mediazioni, alcune dolorose rinunce. Ma alle nuove elezioni Alleanza per Campo vinse ancora. E il nuovo sindaco Antonio Galli mi affidò un ruolo formale nella Giunta, come Assessore, un impegno nuovo per me, che affrontai con grande dedizione pur non avendo mai fatto un’esperienza del genere. Abbiamo messo in cantiere molti interventi sul territorio, creando ex novo, completando, restaurando infrastrutture non più rimandabili; al difficile dialogo con la Comunità Montana, abbiamo sopperito creando un efficace rapporto con l’Amministrazione Provinciale di Livorno e con la Regione Toscana, e abbiamo fatto progetti che sono stati riconosciuti validi e finanziati dall’Unione Europea. L’impegno di tutti è stato grande e generoso, e i cittadini lo hanno riconosciuto confermando, alle successive elezioni, la vittoria della Lista e l’Amministrazione. L’opposizione, non tanto consiliare quanto in una parte della cittadinanza, aveva due volti: da un lato un senso di fedeltà ideologica, certamente lecita, ma impropria forse in un contesto di amministrazione locale; dall’altro l’avversione dei soliti noti centri di interessi, che ancora una volta subivano la sconfitta. Il sindaco Galli mi aveva confermato come assessore, e mi chiamò anche alla responsabilità di Vicesindaco. Riprendemmo con solerzia il lavoro, e mettemmo in cantiere le numerose iniziative che sono descritte nel “bilancio consuntivo” tracciato nell’attuale programma elettorale. L’Amministrazione operava bene, negli spazi che la crisi economica in fase iniziale lasciava aperti, anche se naturalmente l’Opposizione consiliare lamentava inefficienze e ritardi. Ma alla cittadinanza appariva evidente il buon lavoro che veniva svolto. Per questo l’Opposizione dei centri di interessi decise di cambiare tattica per combattere l’Amministrazione. Fu individuato un obiettivo strategico, e si concentrarono contro di quello tutti gli attacchi, di qualunque genere possibile, per neutralizzarlo. Naturalmente un attacco frontale alla Giunta e all’Amministrazione avrebbe provocato una reazione della cittadinanza che si sarebbe risolta contro chi lo muoveva: era meglio colpire un singolo membro, e non politicamente (che è cosa più difficile e meno immediata), ma personalmente, anche se in relazione alle sue responsabilità amministrative. E’ iniziata così la girandola di esposti e denunce, spesso anonime anche se puntualmente accolte dalle autorità di polizia giudiziaria, e conseguentemente sono iniziati gli accertamenti della magistratura. Non intendo qui ripetere una storia che descrivo puntualmente in altra sede (www.graziani.splider.com). E’ tuttavia ben noto che l’attacco sferrato contro la mia persona (e che ha finito per travolgere altri che avevano il solo torto di svolgere funzioni amministrative contigue ai miei incarichi), forse anche perché ingenuamente ho ritenuto che non potesse spingersi a tanto, ha raggiunto lo scopo nel momento in cui il magistrato ha deciso un provvedimento nei miei confronti, di fronte al quale ho ritenuto doveroso restituire al Sindaco le mie deleghe e pensare a difendermi. Avrei potuto lasciare definitivamente l’impegno politico, e dedicarmi a ricostruire me stesso e la mia vita dopo un’avventura incredibilmente dolorosa. Ci ho pensato seriamente, e molte persone a me vicine me lo hanno comprensibilmente raccomandato. Ma l’origine delle mie disavventure aveva natura politica, e nella dimensione politica era mio dovere rispondere, consapevole della mia buona coscienza e del fatto che le buone ragioni alla fine emergono e sono riconosciute. Naturalmente avrei preferito che in questo momento fossero già concluse tutte le vicende giudiziarie che mi riguardano, ma le carenze di organico della Magistratura non consentono itinerari veloci. Non volevo tuttavia, e non voglio, far mancare il mio contributo a una esperienza politica che, dati alla mano, si segnala come altamente positiva. Sono stato considerato il grande responsabile di ogni male, contro intelligenza e verità, perché attribuirmi ogni colpa significa implicitamente attribuirmi, in assenza di colpe, ogni merito: il che è gravemente ingiusto verso chi, in questi anni, dalla più alta responsabilità amministrativa a tutti i collaboratori, si è adoperato per il bene comune. Si è detto che non avevo mai voluto cimentarmi nella competizione elettorale direttamente, preferendo essere delegato dal Sindaco. Ecco allora la decisione di presentarmi come sindaco a capo della Lista di “Alleanza per Campo”. Voglio assolvere a un debito verso la mia dignità, che non deve essere calpestata da nessuno come mai la dignità delle persone deve essere calpestata. Voglio assolvere a un debito nei confronti dell’Amministrazione di cui ho fatto parte e del Sindaco che mi ha accordato la sua fiducia. Voglio assolvere a un debito verso i tanti cittadini di questo Comune, che hanno avuto fiducia nel progetto politico che con tanti amici abbiamo elaborato e portato avanti. Voglio anche assolvere a un debito nei confronti dei molti cittadini che ho assistito professionalmente, quale che sia la loro parte politica, perché in questo ambito la fiducia personale è imprescindibile, e nessuno deve dubitare della mia buona coscienza. Voglio anche concludere un itinerario politico, mio personale e di una generazione, per lasciare il passo a forze nuove, giovani e preparate alle sfide nuove e più complesse che ci aspettano in un mondo mutato e in forte e accelerato cambiamento. Abbiamo iniziato un’azione innovatrice nella nostra Comunità: portiamola a compimento. Mettiamo ordine, come si fa prima di lasciare una casa. Se i cittadini di Campo nell’Elba mi accorderanno la loro fiducia, con il programma che “Alleanza per Campo” ha formulato porterò insieme a loro il ‘testimone’, per consegnarlo nelle mani dei nostri giovani, che del futuro sono i veri destinatari.


manifesto alleanza per campo

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