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A Sciambere dei Tre Satiri

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 08 maggio 2009

E quando mi ricapita cari lettori di registrare in un solo medesimo giorno il contributo di tre valenti Satiri dalle tastiere (le penne chi le usa più?) puntute quali Grondaia (jr), il Mitile Ignoto e Marcello Cimino che trattano lo stesso argomento? Quello che si compone è un "a sciambere" trino, un impagabile affresco sulle magnifiche sorti e progressive elettorali del nostro ridente scoglio(namento) sospeso a metà tra un felliniano "Amarcord" e un laurantonelliano "Mio Dio come sono caduta in basso!" All'anfitrione altro compito non resta che quello già svolto: l'introdurre acconciamente tanta letterararia vaglia .... Corna e milioni (di euro), ovvero come vivere felici e contenti e coniugare, come a Napoli, fottere e chiagnere….. Come nella vecchissima barzelletta di Pierino che, debitamente istruito dai genitori a comportarsi bene con una signora incinta che di lì a poco sarebbe venuta a far visita, se ne uscì –mettendo il dito sul pancione- con un memorabile:”hai chiavato, eh”, così anch’io, in stretto colloquio con i miei pluviali, ho finalmente scoperto l’acqua fresca che, peraltro abbondante, già aveva impegnato le mie arterie nella trascorsa (speriamo) piovosa ed negazionistica stagione. Che sollievo, anch’io tra i più, nel Paese dei balocchi e delle eterne promesse. Vuoi vedere –mi sono detto- che ci sarà qualcosa in grado di tirarmi su il morale e qualche bella sorpresa in grado di allietare questa deriva discendente. Vuoi vedere che qualche illuminato (so di sollevare un vespaio) ha pensato che fosse il caso, profittando dei trascorsi canterini berlusconiani, di proporre Portoferraio e l’Elba quale sede sperimentale (si sa, poi in Italia niente è più definitivo del provvisorio) per i Casinò di prossima istituzione?. Pensa, mi sono detto al Park Hotel Napoleone a San Martino (quale location migliore?) trasformato in Casinò per vip e vipponi, ma anche per normali persone in cerca di evasione! Pensa alla rossa coscialunga (la Brambilla) invitata, come a Viareggio, per un sopralluogo! Sentivo già le obiezioni e le campane a morto vecchie come il cucco dei soliti sfigati verde-rossi: ma così si incentiva la malavita, facendo finta di non sapere che a San Remo o Campione non ve ne è traccia.. Poi, portata dal vento, si è posata una pagina stampata da Elbareport. Che tristezza, sempre gli stessi nomi, Totanino, Pasquale l’ex. Bancario, il Vagaggini che incombe da Roma, il Landi che, come al solito, trama sottotraccia, Poldino già giovane di belle speranze e poca fatica, Paolo della scuola guida già vicesindaco silente, Ruggero di ritorno come in una nemesi biblica, e via su su contando. Vedi un po’ –ho detto al pluviale più vicino: salvo Totanino, che potrebbe esserlo ad honorem, tutti democristiani, sparpagliati qua e la e pronti ad azzuffarsi come se i decenni non fossero passati, ognuno con il proprio carico di rancori e desideri di rivalsa, ognuno cosi piccolo rispetto alle potenzialità che il destino potrebbe riservarci. Ti saluta cordialmente il tuo Grondaia jr. La turba dei candidati Carissimo Elbareport, come nel famoso quarto stato del fu da volpedo la turba dei candidati si è messa in moto procedendo in ordine sparso con ampio contorno di sostenitori o denigratori verso l'ambita, ancorchè spesso scomoda, poltrona. Nulla da eccepire, anzi, a tutti i miei complimenti per l'impegno profuso e soprattutto per l'enorme partecipazione. Da tante teste non possiamo che aspettarci programmi lucidi, scelte chiare, priorità logiche e progetti fattibili. Se posso permettermi di dar loro qualche suggerimento, probabilmente inutile visto che sono certo del fatto che, prima di proporsi quale amministratore, ognuno di loro avrà voluto studiarsi approfonditamente la realtà del territorio in cui andrà ad operare, con particolare riguardo al numero degli abitanti, alla loro suddivisione per reddito, per scolarità, e per occupazione, ai tassi di natalità e/o di immigrazione che l'isola registra, al rapporto fra civili abitazioni censite e civili abitazioni stabilmente abitate, allo stato dell'agricoltura e alle sue potenzialità, al sistema dei trasporti sia navale che su gomma e, perché no, aereo, all'incidenza economica e alle prospettive dell'artigianato e del commercio, alle realtà industriali attualmente in essere ove presenti, all'andamento e alla composizione dei flussi turistici degli ultimi anni e alle ragioni che li hanno determinati, al sistema di raccolta e di smaltimento dei rifiuti e alle possibilità di procedere al contenimento e abbattimento dell'inquinamento terrestre e marino, alle opzioni di semplificazione amministrativa e burocratica applicabili senza rinunciare alla sana gestione del territorio, alla conservazione e manutenzione/miglioramento del patrimonio (dalle strade alle scuole e alle palestre, dai fossi e dai musei ai circoli e ai monumenti) esistente, allo stato economico degli enti che si propongono di amministrare e ai vincoli o limiti che tale stato determina e di conseguenza alle strategie adottabili per il reperimento dei fondi necessari per lo meno alle priorità inderogabili, e a quali del resto siano queste priorità, alle funzioni del parco e alle occasioni che la legge mette a disposizione degli amministratori per interagire con il parco stesso, allo stato della fauna e della flora autoctona o d'importazione e, per non dilungarmi troppo, in sostanza alla storia attraverso la quale l'isola è diventata ciò che ora è, vorrei rispettosamente chiedere di poter votare, oltre ai nomi e alle sigle proposte, anche dei programmi che abbiano alcune semplici caratteristiche, e cioè contengano: • Le cose che il candidato prevede di dover fare durante la propria amministrazione • Le cose che il candidato spera di poter fare durante la propria amministrazione • Le cose che il candidato sa di non poter fare in questa amministrazione ma conta di fare nella successiva, se rieletto. Mi spiace, ma vi siete scelti un mestiere faticoso e ingrato. Il mitile ignoto Ma verà ottobre? Caro Sergio, uno dei ricordi più vividi della nostra adolescenza/gioventù è quello dell’ottimo Gigi Villani incazzato alla cassa del Baroma (non esiste che lo chiami Bar Roma) durante i mesi estivi, che smoccolava contro i milanesi, i tedeschi, i fiorentini e quanti comunque fossero nati al di là del canale e venivano a rompe’ i coglioni proprio a lui. E il suo grido di battaglia era:”Ma verà ottobre?”, dimenticando forse che poi, a ottobre e per tutto l’inverno, più che gazzose e caffè a noi poveri squattrinati non avrebbe venduto. Non era l’unico, naturalmente, ma noi, lui vedevamo. Quell’immagine mi è tornata alla mente stamattina, leggendo sul Tirreno della valanga di Bandiere Blu assegnate alla Toscana, ma neanche una all’Elba. Com’è possibile? - mi sono chiesto - Pietrasanta ce l’ha e Fetovaia no? Poi ho letto che l’Elba non ha bandiere perché i comuni non ne hanno fatto richiesta e, allora, mi è tornato in mente il grido di battaglia dell’amico Gigi: “MA VERA’ OTTOBRE?”. CIAO Marcello Cimino


Satiro

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