L'assemblea annuale degli albergatori e gestori di camping dell'Isola d'Elba aderenti a Legambiente Turismo svoltasi nei giorni scorsi a Portoferraio aveva segnalato la situazione insostenibile della gestione dei rifiuti. In quasi tutto il territorio dell'Isola il tema viene sollevato di anno in anno dagli albergatori più virtuosi e rappresenta un vero e proprio handicap per l'economia turistica locale in l'accoglienza di qualità delle destinazioni turistiche è sempre più importante e spesso decisiva per la scelta della vacanza e una città sporca o maltenuta e una destinazione turistiche con difficoltà di mercato. “Il blitz del Corpo Forestale dello Stato alla discarica di Literno – commenta Luigi Rambelli, Presidente Nazionale di Legambiente Turismo - dimostra che il problema è anche più grave di quanto descritto dagli albergatori nel corso dell'assemblea. Come ha denunciato il Circolo Legambiente dell'Arcipelago Toscano, l'isola registra il triste primato regionale della più bassa percentuale di raccolta differenziata, con 5 comuni su 8 negli ultimi dieci posti toscani”. Le indagini di polizia hanno portato a avvisi di garanzia per la violazione delle norme ambientali, ma questo è solo lo specchio della radicata criticità della situazione dei rifiuti all’Elba. “Di fronte a questa situazione dall'assemblea delle strutture ricettive elbane con l'etichetta ecologica di Legambiente Turismo è emersa la richiesta che le 8 amministrazioni comunali dell'Isola, la Provincia di Livorno e la Regione Toscana prendano finalmente atto della situazione e svolgano le funzioni alle quali sono state chiamate mettendo in atto le azioni necessarie a garantire una gestione virtuosa del territorio isolano. “Non lo faremo ora – dichiara ancora Rambelli – dato la campagna elettorale è ormai la stagione delle promesse che non si manterranno. L'assemblea degli albergatori ecologici dell'Elba ha affidato a Legambiente l'incarico di chiedere ai comuni, al Parco, alla provincia e alla Regione Toscana un confronto sulle azioni che intendono intraprendere per poi dare vita alla fine della stagione ormai iniziata ad un appuntamento pubblico con la partecipazione di tutti i soggetti pubblici e privati dell'isola”. Sarà l'occasione per un bilancio sulla situazione e per misurarsi sul futuro turistico dell'Elba e non soltanto dei rifiuti. Ci sono altre note dolenti: il consumo di suolo con la costruzione di seconde case che spesso diventano esercizi alberghieri abusivi; lo stato della reti idriche; i trasporti, sia per raggiungere l'Isola che per muoversi una volta arrivati. Infatti il sistema di trasporto pubblico, indispensabile per ridurre l'impatto ambientale degli spostamenti, non riesce a coprire le esigenze del gran numero di turisti a cui spesso resta l'unica alternativa di affittare un'auto; la possibilità di installare impianti fotovoltaici, che contribuirebbero al risparmio energetico e invece si trovano impastoiati nella burocrazia. Le conseguenze di questa gestione impropria e negligente del territorio limitano fortemente le possibilità di attuare miglioramenti per valorizzare il patrimonio elbano e legano le mani a chi, come il nutrito gruppo degli albergatori aderenti a Legambiente Turismo si è impegnato per la qualità ambientale e turistica. Le strutture con l'etichetta ecologica dell'associazione che operano all'Isola d'Elba hanno raggiunto sì un buon livello di gestione ambientale ma sanno anche bene che non si può ignorare il momento difficile che il turismo elbano sta vivendo da qualche anno e che le loro iniziative, da sole, non bastano più. Si tratta di 25 strutture (22 alberghi, e 4 campeggi) con oltre 3500 posti letto che rappresentano il fiore all'occhiello della ricettività dell'isola. Alcuni di essi sono stati ripetutamente premiati da Legambiente e dalle istituzioni per il loro impegno e che chiedono un impegno altrettanto firtuoso alle istituzioni locali e regionali.
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