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Blitz della Forestale a Literno, 3 indagati per il percolato della discarica nei fossi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 05 maggio 2009

L'operazione è scattata lunedì mattina: agenti del Corpo Forestale dello Stato del distaccamento marinese, insieme a dei loro colleghi "specialisti" in materia di inquinamento ambientale provenienti dal continente si recavano nell'area della discarica comprensoriale di Literno effettuando dei prelievi di materiale solido e liquido sul fosso del Teodolino (che attraversa l'area dell'impianto di smaltimento dei rifiuti attualmente in stand-by e gestito dall'ESA) e di documentazione presso gli uffici collocati all'interno dell'area recintata. Si parla di tre indagati con ipotesi di reato peraltro piuttosto pesanti in materia di violazione di norme ambientali. La questione è quella spinosa del "percolato", il "succo di discarica" che è finito in parte dove proprio non deve finire, nella rete idrogeologica campese: segnatamente nel fosso del Teodolino e da là nel Fosso della Galea, e per constatare l'effettiva fuoriuscita basta poco (vedi immagini) l'acqua del fosso appena fuori dell'impianto ha una colorazione tra il marrone e il nero. Ma perchè si comprenda cosa è accaduto bisogna rammentare come è strutturata e come funziona la discarica. Nella valle sono state create delle gigantesche cavità il cui fondo è stato impermeabilizzato e nel quale negli ultimi decenni sono stati ammassate decine di migliaia di tonnellate di rifiuti solidi urbani in strati intervallati da strati di terra fino al completamento dei volumi. A quel punto anche se la discarica è colma e quindi non riceve più materiale (si attende che i litigiosi comuni elbani perfezionino ancora l'accordo che sarebbe necessario ad aprire l'ultima parte della discarica) dalla massa dei rifiuti viene prodotto del gas (estratto e disperso nell'atmosfera da "camini") e del liquido derivante anche dalle acque meteoriche il "percolato" che viene captato stoccato in alcune vasche e con frequenza quotidiana inviato per lo smaltimento in continente. Da segnalare che poiché la produzione del maleodorante ed inquinantissimo liquido arriva a sommare anche due autocisterne al giorno l’operazione di smaltimento costa una rilevantissima cifra (centinaia di migliaia di euro annui) che si va a sommare ai costi astronomici dello smaltimento degli R.S.U. isolani in continente. In un paese normale qualcuno si chiederebbe cosa si aspetta a creare le condizioni perché il percolato sia inertizzato in loco, che si crei la nuova discarica e che si spinga la raccolta differenziata ed il riciclo oltre i limiti sub-partenopei attualmente raggiunti, riducendo il volume da conferire ed evitando alla spazzatura made in Elba di prendere il vapore. Ma questo non è un paese normale e se c’è un settore della pubblica amministrazione elbana in cui i politici isolani hanno dimostrato, al di là degli schieramenti, la loro devastante pochezza è stato proprio quello della gestione dei rifiuti, che grava tanto i singoli cittadini (puniti pecuniariamente dalla addizionale tassa per l’insufficiente riciclo) che le amministrazioni centrali di costi da capogiro per un servizio che definire scadente è generoso. Come dire che il cerino che in questo momento sta tra le dita dell’ESA ha passato tantissime mani ed al di là delle giuridiche responsabilità che (eventualmente) verranno individuate per il patente inquinamento, c’è almeno una corresponsabilità morale di generazioni di amministratori che non hanno tolto un ragno dal buco, e dei cittadini che se ne fottono bellamente, continuando a sopportare una frammentazione amministrativa che di fronte a cronache come quella odierna dimostra tutta la sua perniciosità. Tornando appunto alla cronaca quello che può essere materialmente accaduto è che le vasche di raccolta abbiano subito un danno che ne ha compromesso la tenuta e che sarà comunque urgente riparare (così come il percolato deve essere spedito oltre il canale) condizioni per le quali l’area non potrà comunque essere posta sottosequestro. Poi ci sarà da disinquinare il disinquinabile. Si dovrà quindi apporci un’altra toppa. L’ennesima.


literno forestale camionetta

literno forestale camionetta

literno percolato fosso

literno percolato fosso

Literno inquinamento fosso bis

Literno inquinamento fosso bis