Caro Luigi Lanera, non abbiamo il piacere di conoscerci, ma sono stato colpito dalla tua denuncia contro l’imposizione di candidati a sindaco non concordati con i partiti locali, ed i modo particolare là dove affermi che questa è mancanza di democrazia e rispetto degli elettori. Così come altrettanto voglio sottolineare una frase apparsa in un comunicato dei giorni scorsi: «malgrado gli incontri che sono avvenuti per i quali si riconoscono gli sforzi costruttivi del Partito Democratico di zona Elba e Piombino, non è stato possibile giungere ad un accordo». Ecco, questo fa la differenza fra l’essere un partito davvero democratico. Il circolo del PD capoliverese ha deciso quale lista civica sostenere, i suoi iscritti hanno compiuto le loro scelte in perfetta autonomia, addirittura, almeno in base a quanto scritto dal comitato “Pro Corrado Martorella”, in contrasto coi loro dirigenti elbani e piombinesi. Te, con chiara onestà intellettuale, hai affermato di non aver potuto fare altrettanto, anzi hai palesato pubblicamente tutto il tuo dissenso verso i dirigenti continentali del Popolo della Libertà. Intanto un fiorentino, catapultato a Livorno della commissariata Unione di Centro, sconfessa l’elbano udiccino Pasquale Berti, reo di capeggiare una lista civica appoggiata dal Partito Democratico. Il tanto usato motto “l’Elba agli elbani” sembra oramai passato nel dimenticatoio. Tutti tacciono, compresi i movimenti autonomisti quali Elba 2000 e Arcipelago Libero. Cordialmente,
Lorenzo Marchetti