Luana considerava "casa sua" anche questo giornale, dopo quello sul quale ammirevolmente scriveva, il Tirreno. Per questo, da ieri mattina, abbiamo avuto una ininterrotta dolente serie di contatti, ricevuto telefonate, mail in occasione dell'ultimo volo di Luana. Molti hanno voluto lasciarci un ricordo, in una frase o in un ragionamento più articolato su Luana su quello che ha significato per la comunità isolana, e per le persone che la compongono, la sua vita da questo lato del canale. Hanno scritto: Una splendida giornalista nella sua splendida umanità La perdita di Luana Rovini è quella di una carissima compagna ed amica. Ce la ricordiamo al Congresso nazionale di Legambiente attenta e sorridente, orgogliosa degli elbani che difendevano anche li l’Elba, pochi giorni prima di scoprire la sua malattia. Ce la ricordiamo generosa con gli ultimi e inflessibile con i potenti ed i prepotenti, critica e lucida anche con noi a cui voleva un bene ricambiato. «Hanno nulla i colleghi di Legambiente?» scherzava Luana chiedendoci se anche quel giorno avremmo tirato fuori l’ennesima denuncia di un abuso, risposto a un Sindaco o ad un antiparco, o se avevamo da proporre un’iniziativa da pubblicare sul Tirreno. Speravamo con tutto il cuore, da quest’altra parte del Canale, che Luana ce l’avrebbe fatto col suo coraggio ed il suo amore per la vita e le persone. Invece l'abbiamo persa. Cercheremo di non dimenticare la lezione di libero giornalismo, di passione civile e di umanità che ha saputo darci. Ciao Luana Umberto Mazzantini - Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano Con quella sua straordinaria ironia Caro Sergio, in un momento in cui l'Elba si sta riempiendo della solita piccola squallida merda, che puntualmente queste piccole elezioni di piccoli uomini portano, permettimi di inviarti il mio cordoglio per la scomparsa di Luana, che ho avuto modo di conoscere sia prima della malattia che, in maniera più profonda dopo, quando veniva in ospedale e mi parlava serenamente sia della piccola politica locale che, con la stessa straordinaria ironia, della sua grandissima battaglia contro la bestia. Che puntualmente ha vinto. Un abbraccio Gian Luigi Palombi Una valida professionista e una compagna Ho appreso questa mattina dal vostro giornale della scomparsa di Luana. Conoscevo Luana da quando ero rappresentante di istituto del liceo classico di Portoferraio e Lei si occupava delle nostre manifestazioni ed autogestioni contro l'allora ministro Moratti. In quell'occasione conobbi una valida professionista ma ancora di più una compagna che aveva a cuore il destino della scuola e degli studenti elbani. Già allora avevamo posizioni politiche differenti ma questo non è mai stato di impedimento per la nascita di un sentimento di stima e di rispetto reciproci. Ricordo ancora con piacere quando mi chiamava "il piccolo riformista". Ciao Luana, oggi perdiamo una brava giornalista ma ancora di più un'amica e buona compagna. Dario Ballini (segretario del PD di Rio Marina e Cavo) E non c'è morte che tenga........ tra i pochi doni che ci è dato avere, c'è quello di scegliere dentro di noi,nella parte piu'segreta e nascosta, cosa dimenticare e cosa ricordare, quali persone tenere sempre vicino e chi abbandonare nel mare dei ricordi vuoti. Grazie a questo dono, quando chiudiamo gli occhi o guardiamo lontano, certi momenti, certe emozioni e soprattutto certe persone restano sempre con noi, come un portafortuna e una compagnia speciale. Grazie a questo dono è possibile illudersi di aver sconfitto le assenze insostenibili , è possibile credere che chi non c'è piu'ha fatto un altro meravoglioso viaggio, è possibile tenersi vicino chi ha contato, anzi conta, davvero. E non c'è morte che tenga........ Mauro Meoni Quante domande avresti ancora fatto? Cara Luana, non è facile . La Tua lunga malattia ci aveva preparato al peggio. Ma c’era la speranza che la Tua voglia di vivere ed il Tuo sorriso sarebbero riusciti a sconfiggere il tarlo maledetto. Non è andata così. Resta il ricordo di tante discussioni, della Tua dolcezza e del Tuo impegno di giornalista. Nel giorno in cui apprendo la Tua scomparsa terrena, leggo un ritorno delle voci sulla centrale nucleare a Pianosa. Mi domando, alla ricerca di un piccolo conforto, quante telefonate avresti fatto ? Quanti fatti ed opinioni avresti raccolto ? E quante , forti e scomode parole avresti scritto nei tuoi commenti. Grazie anche per questo. Che la terra Ti sia leggera e nel cielo splenda la Tua serenità. Un abbraccio Beppe Tanelli Non ho parole adeguate alla tristezza Vorrei trovare parole adeguate alla mia tristezza, ma non mi riesce. Voglio allora dirti che serberò il ricordo di quella affettuosa amicizia che si era stabilita fra noi tramite il legame fraterno che avevi con i miei figli, e con Fabio in particolare, tuo compagno di molte e significative scelte politiche. Il tuo rigore giornalistico, la leggerezza nel dire, l’incisività degli interventi, il tuo impegno civile non saranno dimenticati. Benito Elmini Amava gli animali come le persone Volevo unirmi con partecipazione al dolore per la scomparsa della persona splendida che era Luana. Ho conosciuo Luana per caso durante la presentazione di un libro e parlando con lei, senza sapere chi fosse, le dissi che avevo in mente di scrivere due righe sul problema dell'indifferenza verso gli esseri a quattro zampe e lei si dimostrò subito disponibile. Tempo una settimana uscì la mia lettera sul quotidiano per il quale lavorava. Non dimostrò dubbi, nè reticenza, ma la voglia di ascoltare, di conoscere e di manifestare la sua sensibilità a sostegno degli animali. Non ho più trovato persone così disposte a venirti incontro senza nascondere incertezze tipiche del primo approccio, ma con la semplice gioia di darti qualcosa per farti felice, per darti voce ed entusiasmo. E lei con quel suo gesto non solo mi dette coraggio ma alimentò la mia voglia di fare e di dire a sostegno di chi non ha voce. La speranza di sapere che qualcuno crede in te anche per quel poco che tu possa o sappia fare è il miglior carburante che tu possa ricevere per continuare il percorso. Vorrei ringraziare Luana e vorrei con tutto il cuore che, ovunque lei sia, sapesse quanta generosità d'animo ci ha regalato. Grazie Patrizia Bandinelli Le istituzioni dovranno ricordarla degnamente Quando ne va una persona dolce come Luana, rigorosa, sensibile ed attenta sul piano professionale quanto splendida su quello umano, davvero è impossibile cercare dentro di sè le parole. Credo che le Istituzioni dovranno trovare il modo di ricordarla degnamente, riscoprendo il suo lavoro di giornalista. Un forte abbraccio ai famigliari. Danilo Alessi (presidente Unione di Comuni dell'Arcipelago Toscano) C'è solo voglia di piangerla anche se lei non vorrebbe Sono senza fiato ho appena aperto il giornale ed è stato come ricevere un cazzotto allo stomaco. Mi sembra impossibile che tutta la sua gioia e la sua allegria e anche le sue incazzature siano scomparse... Vi abbraccio forte perchè so il bene che le volevate. Se avete occasione fate giungere alla sua famiglia lo stesso abbraccio con tutto il mio affetto. Credo che non ci sia altro da aggiungere perchè adesso c'è solo tanta voglia di piangere, ma se la conoscevo un pochino penso che non vorrebbe. Gina Truglio Hai arricchito quest'isola con la tua passione civile Ciao Luana,che hai arricchito quest'isola con la tua passione civile, fatto informazione col cuore, oltre che che con la tua bravura. Ci mancherai molto Carlo Rizzoli Il suo sensibile racconto delle persone e degli eventi Ci lascia una cara persona. Un'intelligenza lucida e sensibile, sempre pronta a cogliere il buono delle cose, ad apprezzare le persone e gli eventi, ricavandone, con la sua percezione e la sua sensibilità, l'essenza più intima e soprattutto, con sapienza, a sapercela raccontare. Mi unisco al dolore per la sua scomparsa insieme ai suoi cari e a tutti coloro che la hanno conosciuta ed apprezzata. Marino Garfagnoli (Assessore alla Cultura del Comune di Portoferraio) La sua capacità di rapportarsi ai problemi dell'isola La trovai a Portoferraio, o meglio la ritrovai, in un pomeriggio piovoso come questo: si accorse che il suo saluto affettuoso mi lasciava alquanto sorpreso, e allora mi ricordò che tanti anni prima ero stato proprio io a consegnarle la tessera del circolo Gramsci di Piombino della FGCI, l’organizzazione dei giovani comunisti. Durante la sua permanenza al Tirreno ha dimostrato la tutta la sua sensibilità ai problemi dell’Elba e i nostri rapporti sono sempre stati schietti e sinceri. Ciao, Luana Lorenzo Marchetti Sempre nei nostri cuori Ciao Luana, che non ci hai veramente lasciato perche' sarai sempre nei nostri cuori. Giovanni Mortula Graffiante e dolce Luana Con grande dolore ho appreso la notizia della scomparsa di Luana. l'ho sempre apprezzata per la sincerità, la forza e il coraggio delle idee. riusciva ad essere graffiante e dolce al tempo stesso. ci mancherai, un abbraccio. Cosetta Pellegrini (Assessore al Sociale del Comune di Portoferraio) I mille "grazie" che le dobbiamo Grazie per gli anni che ci hai donato! In punta di piedi sei andata via , ci hai lasciato accarezzando la tastiera del computer e da brava giornalista hai finito il tuo ultimo articolo. Mi hai commosso Luana ! Questa è la vita e me ne sono improvvisamente reso conto. Forse in qualche libro era stata già scritta questa fine, ma avrei tanto voluto cambiarla. Grazie per la tua vitalità. Grazie per il tuo sorriso. Grazie per la tua dolcezza. Grazie per la tua simpatia. Ecco cosa mi manca. Sento un vuoto dentro e non riesco a farmene una ragione. Hai salutato i tuoi affetti e le tue passioni silenziosamente. I tuoi familiari, i tuoi amici, il tuo giornale e tanti altri stanno piangendo per te. Io ti ringrazio per gli anni che ti ho conosciuto. Per tutti quei momenti felici, per tutti gli altri tristi, per tutto l’aiuto e la forza che ci hai dato, per averci fatto capire quanto è bella la vita, quanto è bello vivere ogni giorno. Dove ora ti trovi potrai scrivere e amare per sempre. Dove sei ora, pensa anche a noi che ti vorremmo accanto ogni giorno. Continua ad aiutarci. Grazie Luana per tutto quello che hai fatto . Gian Mario Gentini GMG Una perdita per tutti Ci uniamo al dolore espresso dal nostro primo socio Giuseppe Tanelli e partecipiamo al cordoglio della famiglia e dei suoi colleghi. Facendo parte di quest'ultima categoria, collaboro da tempo alla redazione elbana del Il Tirreno, sono stato a fianco di Luana finché ha dovuto lasciare, Affettuosa e allo stesso decisa, sempre pronta a battersi per i più deboli, Luana resterà nei nostri cuori come esempio di impegno professionale, sociale e politico. Spronava spesso a far crescere il nostro Circolo culturale e per ricordarla diamo il suo nome al nostro SPAZIO GIOVANI che quindi d'ora in poi si chiamerà "Forum dei Giovani "Luana Rovini"" Stefano Bramanti (Circolo Culturale Sandro Pertini dell'Elba) Mi fece da guida tra l'umanità elbana Luana Rovini fu la prima giornalista che incontrai quando giunsi all’Isola d’Elba fresco di nomina a Presidente del Parco dell’Arcipelago Toscano. Da subito si stabilì tra di noi un rapporto di amicizia e di fiducia. Ricordo che fu Luana Rovini ad organizzare la mia prima “uscita” tra la gente dell’Isola, al teatro dei Vigilanti con Gaspare Barbiellini Amidei. Fu Luana ad insegnarmi il non facile alfabeto della comunicazione all’Elba e ad farmi da guida nel percorso necessario a comprendere le peculiarità l’umanità insulare. La comunità perde una bravissima giornalista, appassionata e schieerata dalla parte dell’ambiente e della socialità, democratica e sempre rispettosa di tutte le persone, comunque la pensassero. Sorpreso e desolato dalla notizia della sua scomparsa esprimo alla sua famiglia e ai tanti che la stimavano e le volevano bene i sensi del mio personale partecipazione al loro dolore. Mario Tozzi(Presidente del PNAT) Quella telefonata romana Caro Sergio, ti ho appena telefonato, poco dopo aver saputo che Luana ci ha lasciati; quella notizia l’ho presa come una legnata che ancora vibra in testa. Istintivamente, come mi accade quando evoco l’immagine di una persona cara, m’è venuto di pensarla nell’ultima, o forse tra le ultime occasioni in cui ci siamo sentiti, e quella che m’è saltata subito dai ricordi – forse è l’autodifesa dell’uomo nei confronti dei suoi limiti e mali – è stata una conversazione telefonica in cui il lavoro era il tema, e la cordialità l’incredibile, sincero e gioioso valore aggiunto che ribaltava l’ordine delle cose: parlare di lavoro per costruire un pezzo di sana comunicazione, diventava improvvisamente l’occasione per stare insieme; anche al telefono che non sopporto. Con Luana era così. Ricordo che in quell’occasione mi trovavo a Roma, di sera; avevo finito il mio lavoro e bighellonavo randagio e indolente nei pressi di Castel Sant’Angelo - che fantasia! - pioveva come Dio la mandava e vagavo senza ombrello come mia abitudine, un cappello di velluto e un giaccone era tutto ciò che avevo con me in quella circostanza, ma non chiedevo altro. Sotto un bastione, intento a guardare sconsolato quelli meno fortunati di me che si apprestavano a passare la notte sotto Ponte Sant’Angelo, m’arriva al cellulare la voce frizzante di Luana. Un decina di minuti di domande e risposte si allungano senza accorgersene a più di mezz’ora di conversazione. - Roma è bella… - Si, anche se piove va bene, anzi è meglio, qui ho un mucchio di ricordi…. Sento ancora la sua voce e la mia. In quel momento ero solo e Luana mi fu di compagnia senza nemmeno saperlo. O forse si. Ci sentiamo Luana. Con l’abbraccio di Sergio e il mio ti teniamo stretta. Nicola Gherarducci Luana che credeva nella vita e nella giustizia Luana che dormiva sul mio divano dopo aver fatto tardi a chiacchiera, Luana che sapeva fare domande imbarazzanti ai piccoli potenti di turno in mezzo alla loro corte, Luana che ogni tanto spariva per viaggi dall’altra parte del mondo, da cui portava piccoli regali simbolici (a Sergio una pecorina nera!), Luana che voleva sapere di viaggi che non avrebbe più fatto, Luana che amava le feste a casa sua con gente di ogni tipo, Luana che credeva nella giustizia e nella vita, Luana che amava incuriosita i geni come i poveri di spirito, Luana che non sapeva dire di no a chi aveva bisogno di lei, Luana con i suoi magnifici genitori che l’accompagnavano dolcemente, Luana l’ultima volta all’Elba senza capelli e con un gran sorriso a parlare di politica e di persone. Incredibile, Luana non c’è più. Ciao Luana. Patrizia Piscitello #+-CGrande giornalista, grande donna Vogliamo unirci a quanti oggi ricordano pubblicamente Luana Rovini, giornalista e intelligente osservatrice della realtà portoferraiese ed elbana che, grazie alla sua cultura e alla sua apertura totale verso il Mondo, sapeva interpretare ogni pur piccolo avvenimento locale con chiavi di lettura di altissimo rango. Dieci anni di lavoro sulla nostra Isola, tanti articoli sulla nostra piccola politica. Luana sapeva cogliere quegli aspetti del dibattito politico che maggiormente avrebbero potuto interessare i lettori, cioè la gente comune. Documenti alla mano, ha saputo raccontare su una testata così importante fasi assai dure della vita elbana. Una grande capacità di raccontare grandi eventi e piccoli drammi quotidiani, con la stessa capacità e sensibilità. Non era condizionabile e questo le ha causato non pochi problemi: il Potere elbano mai ha gradito la sua voglia di informare, ma a Luana Rovini il coraggio non mancava per cui le tante minacce caddero nel vuoto. Ci dava spesso consigli, ci rimproverava e ci spronava. Soprattutto ci invitava sempre a guardare cosa accadeva nel resto del Mondo non limitandosi alla piccola Elba. Luana Rovini, una grande giornalista, una grande compagna, una grande donna. Il nostro dolore è immenso. Daniele Palmieri, Massimo Forti, Benedetto Lupi Consiglieri comunali di Rifondazione Comunista L'acchiappasogni con le piume appeso alla flebo Ciao Lu' sapevo che te ne dovevi andare, ma avere la consapevolezza che non ci sarai più mi fa stare male. Perché eri speciale, Luana, una persona socievole e aperta verso gli altri, curiosa, simpatica e intelligente. Una persona che lascia il segno e riesce persino a personalizzare un'anonima stanza di ospedale, a renderla “etnica” con il pareo orientale alla parete, l'acchiappasogni con le piume appeso alla flebo, i santini e i gingilli portati dagli amici che venivano da ogni parte dell'Italia, che non ti hanno mai lasciato sola, e così anche la malattia sembrava più lieve. Eri speciale e unica, Luana, che ti vestivi come Pippi Calzelunghe, con le calze a righe e le collane strane. Eri forte Luana, che parlavi di politica e ti interessavi del mondo. Hai cambiato il modo di fare giornalismo all'Elba, sei riuscita a rendere interessante quello che accadeva in questa isola, sei riuscita a farti amare dai tanti che ti hanno conosciuta e apprezzata, lasciando una traccia indelebile della tua insostituibile, rimpianta, presenza. Federica Franceschini Ha voluto più bene agli altri che a sé stessa Sono tra le molte persone che hanno avuto la fortuna ed il privilegio di essere amico di Luana Rovini. Luana era una brava giornalista ed una persona sensibile attenta ed estremante leale. La sua amicizia era un bene prezioso, il vuoto che lascia è quello tipico delle persone che hanno voluto più bene agli altri che a sé stessi. Roberto Peria (Sindaco di Portoferraio) Se faccio il giornalista è anche colpa (o merito) suo Se faccio il giornalista è anche colpa (o merito) suo, e di Baldo. Perché otto anni fa non hanno fatto molte storie, dopo quella mia telefonata in redazione. “Vai, mandaci qualcosa”. Luana l’ho conosciuta così, ed è uno dei migliori cronisti che mi sia capitato di vedere all’opera in questi anni. Perché Luana era una cronista, dalla testa ai piedi. Ragionava da cronista, camminava da cronista fra le persone e le cose, e una discreta parte di quel che so fare (tanto o poco che sia) me lo ha insegnato lei con il suo giornale. Senza darmi lezioni. Bastava leggere, confrontare, capire. Una sera mi spedì da Beppe Grillo, a bordo di un traghetto. Lei non poteva. Non sapevo bene che pesci prendere. Temporeggiavo, intimorito. Arrivò a sorpresa (per me). Imbarcarsi e intervistarlo per lei fu un attimo. Spesso, ancora oggi, quando scrivo un pezzo mi capita di chiedermi come lo farebbe lei. E nel fare un titolo immagino cosa “tirerebbe fuori” lei. Quando qualcuno snobba i giornali locali mi viene da sorridere: “Sapeste che cronisti che ci sono”, e penso a quelli come lei. Luana avrebbe potuto scrivere ovunque, credo. Forse non voleva, non lo so. Non ci siamo frequentati mai fuori dal giornale. Ma quando chiamavo - “C’è quella cosa” - nei pomeriggi “mosci” lei chiedeva, informandosi, e mi incoraggiava a non mollare. E non c’era niente di strano se su tante cose avevamo idee diverse. D’altra parte non penso proprio che fossero le idee la materia prima del suo lavoro. Eppure ne aveva di molto precise. Si occupava però con molta più passione dei fatti, però, credo. Con lucidità e coraggio. Quello che mancherà un po’ a tutti. Alberto Giannoni Il primo triste annuncio Piangiamo la scomparsa della collega giornalista, esemplare nel suo impegno lavorativo, civile e coraggiosa; piangiamo la scomparsa della compagna sensibile e sempre pronta a schierarsi dalla parte dei più deboli, ad opporsi alle piccole e grandi ingiustizie del mondo; piangiamo la scomparsa dell'amica dolce e generosa che ci ha reso migliore, più lieve e solare, un tratto di vita. La Redazione di Elbareport Non troverò più le tue parole fresche, come le uova e il pane Scrivo con l’inutile speranza che il rito laico della scrittura possa salvarmi. Scrivo cercando di trovare, non un senso, ma almeno una collocazione decente al mio dolore. Quel giorno di ottobre ti vidi con un foularino rosso ed una telecamera. Sergio ci presentò: “Luana Rovini del Tirreno”. Erano i giorni dell’occupazione del canile, di te non mi colpì nulla. Da buona elbana e cattiva giornalista cercavo di scrivere senza preoccuparmi degli altri, concedendoti poco, perché ero tutta intenta a capire chi fossi io, di te non mi importava nulla. Mi sorprese invece quanto tu fossi attenta a me e mi cercassi spesso per chiedere le ultime notizie sull’occupazione. “Lei, giornalista professionista, che chiama me, che sono nessuno!?” Trascorse un anno, io diffidente, tu tra la polvere delle barricate ogni giorno, sempre con il sorriso. “Come ti sembra la pagina?”Che ne pensi del mio pezzo, bellissimo il tuo di ieri”. Facesti breccia, a poco a poco, scalfisti la mia diffidenza. E, così in ritardo, mi resi conto della tua dirompente umanità. Tu eri buona per vocazione, per testamento di qualche anima pura, per decreto dell’Olimpo. Cara, pazza Lu’, sorellina permalosa, Pippi Calzelunghe coraggiosa e stralunata. Dolce Lu’. I giorni passati nella redazione del Tirreno rimarranno tra i più belli della mia vita. Mi insegnasti come si scrive su un quotidiano di carta, semplicemente dicendomi “Facci 25 moduli, notizia nelle prime cinque righe. Scrivi cosa pensi tu, come ti viene”. Incredibile, i pezzi andavano sempre bene, e non perché ero brava io, ma perché tu avevi lo straordinario dono di credere negli altri e di amarli così come sono. In quell’avamposto di redazione, al secondo piano del residence del porto, ci davamo appuntamento con tante altre anime dolenti. Adriano, Antonietta, Luige, Maurizio. Tu davi udienza a tutti, alle sette di sera, quando c’erano da scrivere ancora tutte e due le pagine. Ti guardavo incantata e irritata quando consolavi Antonietta per il suo fidanzamento disgraziato, o Adriano arrabbiato con i comunisti. “Lu’, ma sono le sette, io non ce la faccio con questi qui che mi urlano nell’orecchio”. Tu invece sì, sempre. E ghignavi vedendo il mio disappunto. Quella volta che la nave della Nato si incagliò sugli scogli a Pianosa eravamo pronte per andare a ballare. Mi telefonasti: “No, guarda sto rientrando in redazione, vieni anche tu”. Fu una delle notti più esaltanti. Quello che sembrava un banale incidente si rivelò con il passare delle ore un pasticcio militare, avevamo saputo cose scottanti, la nave, che ufficialmente ospitava degli studiosi, in realtà scorrazzava in un’area protetta con misteriosi missili a bordo. Scrivesti 40 moduli in venti minuti. I segreti, prima di tutto per un giornalista e poi per i cittadini, sono pericolosi. Quella notte la scrittura ci salvò tutti, e brindammo alla luce dei monitor con l’aleatico di Gian Mario dentro i bicchieri di carta. Tu sei un porto perduto, ho strappato gli ormeggi. Odio tutti i giornali, perché non saranno più come li scrivevi tu. Non troverò più le tue parole fresche, come le uova e il pane. Lu’, com’è stato morire, non puoi tenerti questo segreto. Vediamo di fare ordine, nonostante il sangue mi sfondi le tempie. Stephan, Giacomino, Silvana. Persone inutili, anzi anche un po’ puzzolenti e rompicoglioni. Che passavano da casa tua, mentre noi eravamo impegnati a parlare di politica “alta” e di massimi sistemi. Loro senza amore e soldi. Tu che glieli davi. In questi mesi cercavo di diluirmi il dolore per la tua scomparsa annunciata e di dirmi che, se c’era un filo sottile di logica in questa situazione, era nel fatto di aver avuto la fortuna di incontrare te, la tua famiglia e tutti i tuoi amici, e di avervi amato senza condizioni. Ma questo varrà per domani, oggi no. Elena Maestrini
luana rovini