Caro Sergio, sconcerto, gratitudine e solidarietà: queste le parole per descrivere uno stato d'animo di fronte agli incendi di questi giorni. Sconcerto: per la follia umana e la perversa logica della malvagità; per i danni incalcolabili alla natura e alle attività dell'uomo. Gratitudine: per uomini e donne, professionisti e volontari, che hanno lavorato instancabilmente per frenare la distruzione. Solidarietà: con chi ha subito danni immediati e per il futuro... e, dunque, solidarietà con l'Elba, la sua gente (residenti e turisti) e la natura. In questo momento, trovo conforto e stimolo in un fondo di Ignazio Schinella apparso su un quotidiano nazionale. Trascrivo la parte finale di questa riflessione sul rapporto uomo e ambiente. Nunzio Marotti "Farsi perdonare dall'universo è tornare a guardarlo con occhio contemplativo e casto, disinteressato e fraterno, con occhio pieno di stupore e di disincanto. L'occhio dell'uomo è diventato l'occhio del domatore, che intende solo tirare dalle cose l'applauso per sé, senza interesse per il bene e la vita del mondo. L'occhio ferito dell'uomo è incapace di intendere l'anima delle cose. L'itinerario del perdono comporta ritrovare nelle cose il senso profondo del mistero. Ritrovare questa parola chiave della creazione - il perdono, la purificazione della memoria, la riconciliazione tra i popoli e tra i popoli e la creazione - significa rimettere in discussione se stessi, la propria idea di sviluppo, per dialogare nella possibilità di partorire una creazione nuova per sé, per gli altri e per lo stesso creato, che attende gli uomini, soprattutto i governi, a varare riforme adeguate al momento storico che viviamo". (I.S.)
marotti nunzio