Regolamento Urbanistico e debiti fuori bilancio i punti centrali della seduta del Consiglio Comunale di Portoferraio dell’8 agosto richiesta in forma straordinaria dai gruppi di opposizione. Alcune voci di spesa sono state fortemente criticate dalla minoranza, e viva polemica è stata innescata a proposito di quella prevista per il compenso dal luglio del 2003 fino a dicembre dello stesso anno per l’addetto stampa comunale. Si tratta di un costo totale di circa 20.000 euro, di cui il 65% , al netto cioè di tutti i contributi, va alla persona incaricata. I Consiglieri Fratini e Peria trovavano spropositato che l’Amministrazione sostenesse tale costo per un addetto stampa che sin dal momento della sua assunzione non aveva mai interpellato, o riportato, la voce della minoranza. Fratini ha sottolineato che tale servizio, dal costo giudicato elevatissimo e "scandaloso", dovrebbe perlomeno essere a servizio di tutta l’amministrazione e non soltanto della voce del Sindaco. Il Sindaco ha ribattuto dicendo che sul giornalino comunale, di cui è stato pubblicato il primo numero, è previsto uno spazio per la minoranza, e che comunque la persona scelta per svolgere tale mansione è una persona preparata e che il compenso percepito è assolutamente congruo. Obiezioni sono state mosse su altri capitoli di spesa, più dal punto di vista tecnico che dal punto di vista del merito (i lavori di manutenzione ordinaria devono essere già compresi nel bilancio di previsione), con raccomandazioni di adottare un meccanismo di gestione a “maglie più strette”, con previsioni più vicine alla realtà. Nella già infuocata sala consiliare per la temperatura esterna gli animi si sono ulteriormente surriscaldati quando si è incominciato a ragionare di Regolamento urbanistico. La minoranza ha infatti presentato un dettagliato resoconto dove sono espressi i punti discordanti tra R.U. adottato e R.U approvato, che non sono giustificabili con le osservazioni accolte in Commissione Urbanistica. In pratica secondo la minoranza i due documenti riportano incongruenze, con norme che hanno visto variazioni, anche con estensioni dei mq edificabili. Una cosa gravissima, ha ribadito Fratini, che potrebbe trattarsi di “falso in atto pubblico”. Oltre alla sostanza anche la forma è stata oggetto di pesanti critiche, e la minoranza ha sottolineato come nella lista dei richiedenti la prima casa ci fossero parenti e affini di assessori e consiglieri. E sebbene lo stesso Fratini abbia rilevato che ciò non costituisce una violazione della legge, anche perché non sono stati individuati i terreni edificabili, ha sottilineato che sarebbe stato più opportuno che i consiglieri interessati, di volta in volta, nel corso dell'approvazione, si fossero allontanati dall’aula per astenersi dalla votazione. Al documento presentato dall' opposizione l’Architetto Maltinti ha risposto con un altro documento altrettanto dettagliato, per il quale però i gruppi di minoranza hanno chiesto alcuni giorni di tempo per poterlo esaminare con attenzione. E qui, se possibile, la temperatura è salita ancora, con il Sindaco che contestava un ulteriore slittamento dei tempi, e con Fratini che incalzava accusandolo di impedire una corretta e democratica discussione. Si decideva così da parte della maggioranza di leggere nella seduta l’intero documento (di 36 pagine) e di concedere il tempo necessario all’opposizione per poter valutare l’attendibilità delle controdeduzioni presentate dall’Architetto Maltinti.
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