Importanti decisioni in materia di salvaguardia della biodiversità e di gestione delle aree protette. È quello che si attende Federparchi – Europarc Italia dal G8 Ambiente in programma a Siracusa dal 22 al 24 aprile. E, in questo senso, l'associazione unitaria dei parchi ritiene che i documenti predisposti dal governo italiano costituiscano una base di discussione giusta e interessante. È il caso, in particolare, del testo curato dal Ministero dell'Ambiente per i lavori della Commissione "Biodiversità: una differente prospettiva", che riconosce esplicitamente il rapporto esistente tra i servizi ecosistemici offerti dalle aree protette e il benessere della popolazione umana. Servizi quali la silvicoltura, l'impollinazione, la fertilità delle barriere coralline – citati dal documento – ma anche, ad esempio, la conservazione delle zone umide e delle praterie di Posidonia. Un riconoscimento importante, ma che non può prescindere, secondo Federparchi, dall'indicazione più dettagliata dei servizi resi dai differenti ecosistemi a sostegno delle diverse economie locali. Un passo indispensabile per riuscire ad individuare gli strumenti giuridici più adatti a tutelare i servizi ecosistemici stessi. A questo proposito, la Federazione ritiene che tutte le iniziative di salvaguardia delle aree naturali debbano essere poste sullo stesso piano, dal punto di vista della rilevanza per le ricadute economiche, degli interventi infrastrutturali classici. Ad esempio, sarebbe decisivo attribuire un valore economico sia ai beni materiali basilari per la sopravvivenza (acqua, aria, foreste, etc.) che agli elementi immateriali che migliorano la qualità della vita (paesaggi, conoscenze, saperi, etc.). Federparchi, inoltre, saluta con favore il riconoscimento, da parte del documento ministeriale, dell'importanza strategica dell'estensione e del miglioramento della rete dei parchi naturali e del mantenimento della connettività ecologica fra le diverse aree protette. Azioni in grado, oltre che di assicurare la salvaguardia degli ecosistemi, di generare occupazione ed economia. L'auspicio dell'associazione è che queste affermazioni si traducano in atti conseguenti da parte dei membri del G8, in grado, ad esempio, di migliorare l'integrazione tra la tutela terrestre e quella marina, di riconoscere il ruolo fondamentale dei parchi nell'adattamento ai cambiamenti climatici e, in particolare nel contesto europeo, di stabilire un quadro generale - la Rete Ecologica Nazionale - alle relazioni tra le aree protette e la Rete Natura 2000. Giusta ed importante, infine, l'affermazione secondo la quale nelle aree protette si raccordano la dimensione spaziale, quella culturale e quella socio-economica. Un elemento imprescindibile per i parchi italiani, sul piano concreto prima ancora che su quello normativo, e che impone di legare la partecipazione delle comunità locali alla gestione del territorio alle scelte di politica economica in grado di influire sulla qualità della vita di quelle stesse comunità.
cartello parco volterraio