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Controcopertina: Ancora sulla questione degli invasi idrici

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 16 aprile 2009

Ciao Sergio. Con un volo pindarico, a ritroso, torno alla mia ultima lettera che ti inviai e che ebbe quale oggetto la carenza d’acqua che spesso caratterizza le estati elbane. Io suggerii l’ipotesi di creare più invasi nel territorio, con l’obiettivo di conservare le piogge autunnali o invernali. Tu mi bocciasti l’dea senza appello. Io, testardo, te lo ripropongo, soprattutto alla luce degli ultimi mesi, in cui, finalmente, le piogge non sono certo mancate. Ma, temo, basteranno uno o due mesi di cielo sereno e il timore di ritrovarsi a secco farà di nuovo capolino. Mi chiedo, ma soprattutto chiedo a te e alle autorità politiche dell’Isola perché una strategia in questo senso non sia possibile e non venga presa neppure in considerazione. Nella Piazza del Reciso di Poggio, dove trascorro la maggior parte delle mie presenze all’Elba, l’acqua della fonte Napoleone, situata poche centinaia di metri avanti, sulla strada per Marciana, sgorgava a pieno ritmo, inutilmente dispersa nei tombini per la raccolta dell’acqua pluviale. Non penso certamente ad un intervento su questo tipo di acqua, perché penso si tratti di una situazione di carattere privato, ma penso a quanta altra se ne vada per i vari fossi che scendono dal gruppo del Monte Capanne e dagli altri vicini, Monte Perone, in primis. Possibile davvero non si trovi la volontà di recuperare un’area in cui dar vita ad un invaso che possa trattenere questo bene prezioso? Non rispondermi, dicendo che tocca alle persone non sciuparlo, con un eccessivo uso, perché non è una novità che l’uomo non trovi quasi mai la via di mezzo, nei propri comportamenti: troppo utilizzo, ed è la maggioranza delle persone che mantiene questa scelta, o troppo poco. Invita i candidati Sindaci, alla vigilia del voto amministrativo ad impegnarsi su questo fronte! Un abbraccio. Angelo Drusiani Piove anche stamani implementando credo quello che dovrebbe essere un record assoluto: mai visto piovere tanto all'Elba tra un estate e quella successiva. Alla mia non verdissima età vedo correre fossi che mai ad aprile inoltrato avevo visto correre. Ciò premesso in ordine sparso: i candidati sindaci i maggioranza sono impegnati in riunioni di coalizione (o simile) che somigliano assai alla cavalleria rusticana, e quando uno deve pararsi dalla coltellata, o, se vogliamo volgarizzare, dai radenti voli dell'uccello padulo, parla poco dei programmi, qualcuno si limita a dire "votate per me perché so' ganzo" che, tutto sommato finisce per essere più onesto che enunciar programmi poi regolarmente disattesi. Certo che la "questione idrica" è una di quelle fondamentali da risolvere e spero che non prenderai come una stroncatura il ricordarti il ricordarti alcuni fatti. Il primo è che per legge non è possibile apportare alcuna modifica al sistema idrogeologico nelle aree protette, il secondo è l'autorevole parere di uno scenziato come il Prof. Giuseppe Tanelli il quale ha affermato più che chiaramente che le caratteristiche geomorfologiche delle superfici elbane sono di una tale marcata instabilità (pensa solo Angelo a cosa accade al sistema viario) da escludere assolutamente la possibilità di realizzare bacini di raccolta che determinino un carico idrico notevole. Quindi quello che può essere realizzato a livello di invasi deve essere cartograficamente fuori dal Parco e geologicamente in aree sicure, condizioni che limitano assai le possibilità. Ora qualcosa (vedi invaso di Colle Reciso) è stato in questa direzione fatto e si può fare ancora, ma (mi dispiace ma devo proprio dirti quello che mi hai pregato di non dire) particolarmente per l'acqua la prima fonte di approvvigionamento, potrebbe essere costituita dal risparmio. Pochi tra quelli che sono usi protestare per la scarsità delle risorse si ricordano che uno studio della Regione Toscana ha reso noto che gli elbani consumano (e non solo nella stagione turistica) IL DOPPIO pro capite del cittadino medio toscano che significherebbe un primato nazionale del consumo o poco ci manca. Come si determina ciò? sicuramente per la vetustà di una parte delle condotte che disperdono volumi idrici notevolissimi, sicuramente per un'abbondante uso improprio dell'acqua potabile in presenza di un ciclo delle acque imperfetto. Finchè non ci si convincerà che è sulla depurazione e sulla doppia circuitazione delle acque (nei paesi civili i doppi circuiti ci sono anche nelle case) che bisogna puntare, finché si riempirà di acqua dolce e potabile le piscine che sorgono a 100 metri dal mare, finchè in barba a tutte le ordinanze si innaffieranno i pratini all'inglese con l'acqua dell'acquedotto e finché si continuerà ad ospitare male troppe persone contremporaneamente il problema sarà irrisolvibile. E qui ci sarebbe da tornare alla "decrescita felice" ma si partirebbe per un viaggio troppo lungo. Un Abbraccio anche a te.


fosso val di denari

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