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E’ questa la Democrazia?

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 16 aprile 2009

Al termine di un duro e sofferto confronto democratico, esperite tutte le liturgie del caso, inclusi accaniti dibattiti interni, primarie e quant’altro si è potuto inventare per coinvolgere elettori e cittadini, sembra –leggendo la stampa tradizionale e non- che il Cavaliere, tramite suoi fidati araldi, abbia finalmente scelto (unto per la proprietà transitiva?) lo sfidante per il big match elbano, l’incaricato di scacciare gli ultimi scampoli di comunismo mascherato dalla Biscotteria. Alcuni gioiscono per la lieta novella, altri constatano interruzioni nel processo digestivo, altri ancora mugugnano e promettono sfracelli. Personalmente vorrei evitare (pur sapendone abbastanza) di entrare nel merito delle qualità politiche, commerciali, umane, dei contendenti, per sollevare una questione di merito, del tutto in sintonia con quanto afferma Senio Bonini (non è un caso che Stoico sia stato mio adorato Maestro alle Elementari del Grigolo). I concittadini sanno quanto in un passato neanche troppo lontano mi sia risentito per il pesante, subdolo ma pesante, intervento colonizzatore di colore rosso, ahimè talvolta realizzato con la connivenza di formali avversari (a proposito del gioco di vinciperdi cui mi sono riferito in un precedente articolo). Oggi alzo la voce per protestare contro la colonizzazione “ azzurra”, ma lo farei anche se il colore fosse diverso, appunto per una questione di merito. Possibile, continuo a domandarmi, che ci sia ancora qualcuno (nell’anno di grazia 2009!) che continua a pensarci come gregge mansueto e con l’anello al naso, e possibile, soprattutto, che questo pensiero si inveri in una acquiescenza degna di miglior causa? Possibile che nessuno si ribelli contro questa simildemocrazia rovesciata che inverte tutto, facendo cadere dall’alto scelte ed indicazioni, neanche fossimo ai tempi di Re Pipino (il breve,anch’egli!)? E poi chi sarebbero gli ispirati indicatori, i novelli Montesquieu, Rousseau, Toqueville dei nostri tempi? Lasciamo perdere, per carità di Patria. Possibile che nessuno alzi la voce contro le arroganti affermazioni di questi parvenues miracolati (Parisi, Zingoni) dalla politica:”decidiamo noi e basta, nessuno a livello locale può aprir bocca o esprimere una opinione”. E come ai tempi delle perline per i nativi, la campagna elettorale si illumina per le presenze di personaggi che, al più, si faranno vedere alla prossima scadenza. Emblematica, tra questi, tale Roberta Angelilli che arriva a promettere (tramite il noto risolutivo strumento di una interrogazione parlamentare, a mandato scaduto) addirittura il Porto Franco; o gli altri che si sfogano a fare interrogazioni sulla Toremar, sempre dimenticando di dire che la Regione Toscana non ha attivato l’opzione acquisto quando lo poteva fare, e che per venire all’Elba per il ponte di Pasqua bisognava cacciare 250 euro….. Tutta carta straccia, tutto fumo, specchietti per le allodole, tutte perline per i gonzi. Forza, ed avanti, se si può.


lucchesi nuova piccola

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