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A Sciambere del purosangue e del ciuco

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 15 aprile 2009

Il medioevo di Rio - A Rio pare d’essere nel medioevo, quando la pratica e la liturgia arricchivano l’immaginario collettivo con figurazioni, talvolta mostruose, quelle che ossessivamente ornavano le cattedrali romaniche e gotiche, i loro portali, i pinnacoli. E’ noto come quelle figurazioni riproducessero gli animali simbolici dei “bestiari” medioevali, quelli in cui si esprimeva in simboli il messaggio destinato ai fedeli, per rinvigorire la loro fede e renderli timorosi del loro destino ultraterreno. La parte dominante delle figurazioni riguardava animali, riprodotti fedelmente oppure come violentati nelle loro forme, per rendere palese con la maggiore evidenza possibile il loro specifico simbolismo. Qualche esempio? Gli uccelli sono i santi, la colomba è lo spirito santo, il corvo è la nerezza del peccatore, i pipistrelli sono idoli mostruosi dedicati alle tenebre, le api sono figura di verginità, il cinghiale è il diavolo, la tigre è l’arroganza femminile, le rane sono i demoni, il cane è il diavolo, i buoi sono gli apostoli, e così via, secondo scelte di valenza simbolica fantasiose e penetranti, remote nel tempo. Perché si avanza questa similitudine? E perché lo si fa riferendosi a Rio? E’ presto detto. Nell’incerto orizzonte del confronto elettorale prendono sempre più consistenza, tra la gente e nei discorsi della gente, espressioni che affidano la loro capacità comunicativa a un ricorrente simbolismo animale. Si parla di “ghiozzi”, di un “capo ghiozzo”, oppure di un altro cefalopode, oppure comincia a serpeggiare l’immagine del cavallo evocata da un altro protagonista del nostro modesto, eppure curioso, “bestiario” locale. E’ una cosa tutto sommato divertente, che lascia spazio alla fantasia e riconduce il serioso di certi discorsi che si fanno in giro nell’ambito di una desiderabile bonomia paesana, mettendo in sottordine punte di insofferenza che purtroppo qualche volta si fanno avanti. A parte la valenza simbolica che si intende attribuire a queste figure, è giustificata la considerazione che si tratta del medioevo di Rio, che è durato troppo a lungo e dal quale è necessario finalmente uscire. Dopo il Medioevo fu la Rinascenza (evitiamo il termine Rinascita, per non infastidire i manovratori). Speriamo allora che il fantasioso “bestiario” locale serva a qualcosa, La fantasia spesso dischiude prospettive inattese e desiderabili. Rio ne ha davvero bisogno. Benito Elmini Da non riese (pure se qualche cosuccia del suo paese mi viene di tanto in tanto raccontata) non ho capito fino in fondo tutte le sue allusioni ittico-invertebrate ed equine, ma mi è tornata in mente una vicenda di un tempo lontano (anni '80 del secolo scorso) che "Nihil sub sole novi" contrapponeva in opposti schieramenti all'interno del mai abbastanza compianto Partito Comunista Italiano dell'Elba due personaggi che ancora mi pare lei tenga in attenzione. Era in atto una discussione un poco tesa e in più di un caso da parte dei più giovani venne rivolto un po' irriverentemente l'appellativo di "cavalli di razza" (appartenente alla fraseologia democristiana) alla parte più datata della dirigenza. La punzecchiatura andò avanti finché Sauro Giusti, che raramente si incazzava ma quando si incazzava con quella stazza da marcantonio e quel tuonante vocione faceva paura (proprio fisicamente paura) perse la pazienza e pronunciò quella picciola orazione: "Ebbene sì - esordì Saurone con la sua consumata retorica - io sono un cavallo di razza ... - e dopo una lunghissima pausa ad effetto riprese - .. ed in tanti anni che ho trascorso in questo partito .. in questo allevamento, ho avuto modo di vedere nascere tanti puledrini .. qualcuno era un puledro di cavallino purosangue...- disse e dopo un'altra pausa folgorò con lo sguardo uno degli astanti ed esplose con tutta la sua carrarmata sauronità - QUALCUNO ERA PULEDRO DI CIUCO!!". La situazione imponeva un atteggiamento serio, ma le giuro Elmini che rischiai di sentirmi male nel reprimere la risata che mi veniva su prepotente dalla pancia. Le ho consegnato questa piccola cronaca equino-politica di qualche anno fa, faccia lei.


asino nero animali

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