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L'inaugurazione della chiesa dell'Annunziata restaurata

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 15 aprile 2009

Un luogo simbolo di Rio Marina restituito alla sua gente. Dopo anni di decadenza e degrado, e al termine di una serie di interventi di restauro radicale, ieri l’Annunziata è tornata a vivere. La Santissima Annunziata è una piccola chiesa dell’Ottocento che si trova ai margini dell’area mineraria di Rio Marina. Fu eretta come ex voto da Giuseppe Passameliti, un possidente siciliano miracolosamente scampato a un terremoto devastante che colpì Messina due secoli fa. Proprio la tragica attualità dei fatti d’Abruzzo, ricordata dai tanti presenti, ha fatto riflettere sulle energie di vita e solidarietà che una comunità può far scaturire da eventi drammatici. La chiesetta era arrivata ai giorni nostri in una condizione di estremo degrado. La vicina attività estrattiva aveva accelerato il processo di distruzione. Le esplosioni delle mine ne avevano compromesso la staticità. Era crollato il tetto, e la gran parte i muri portanti. La facciata era lesionata. Larghissime crepe si erano aperte lungo le fiancate della chiesetta, che era diventata rifugio di animali: offriva l’appoggio a un pollaio e le galline razzolavano indisturbate là dove un tempo si pregava la Madonna. Ma nel 1997 un gruppo di cittadini riesi si è riunito in un comitato per recuperarla della chiesetta. E la signora Natalia Carletti, che aveva ereditato il bene, ha deciso di donarlo al comitato, in modo tale che questo potesse lavorare alla raccolta dei fondi destinati al suo recupero, con lo scopo finale di restituirla alla collettività. Il comitato ha chiesto contributi e sponsorizzazioni, e ovviamente l’aiuto delle istituzioni. Ai lavori hanno contribuito Ericsson, Omnitel, Fondazione Monte Paschi di Sien, Overseas transport srl-Genova, Cassa di Risparmi di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmi di Livorno, Comune di Rio Marina. I lavori hanno superato i 300mila euro. Sono state realizzate ingenti opere di consolidamento statico dell’edificio, ricostruite porzioni mancanti, restaurato il campanile. Sono state innalzate le pareti, una nuova facciata, il campanile. Le volte sono state ricostruite fedelmente con mattoni vecchi fatti a mano, così come il manto di copertura è stato realizzato con materiale recuperato. All’interno il pittore Rodolfo Battini ha dipinto una serie di affreschi raffiguranti la storia della chiesa. Inoltre il completamento e il recupero a verde dell’area hanno definito l’opera nel suo contesto ambientale, senza incidere in alcun modo sul suo equilibrio, ma anzi valorizzandolo. Ieri l’inaugurazione dei lavori di recupero, con il sindaco Francesco Bosi e il vescovo Giovanni Santucci a tagliare il nastro. “E’ con grande gioia – ha detto il sindaco - che saluto il recupero di un tesoro perduto di Rio Marina. Il paese si riappropria di altro luogo simbolo, di valore religioso ma anche civile, come già accaduto per la chiesa di Santa Barbara che rischiava il crollo, e per tanti altri luoghi che racchiudono la storia di questa comunità, che è viva e che ha tante risorse per riscoprire la sua identità”. “Noi riesi – ha detto il presidente del comitato Pro Santissima Annunziata Lelio Giannoni - per tanti anni non abbiamo più fatto caso ai tanti scempi ereditati dalla dismessa attività mineraria. L’Annunziata ne era un esempio. Questa volta, però la storia ha avuto un finale diverso grazie a Natalia Carletti, ai tanti che hanno voluto il restauro e tutti coloro che lo hanno sostenuto economicamente”. “Ora – ha concluso il vescovo Santucci – decideremo insieme cosa fare di questo luogo. Spesso siamo invitati a celebrare il recupero di chiese poi destinate ospitare musei, o mostre. Ci rallegra il fatto che qui si tratti di un rudere che torna chiesa, e che ci sia la possibilità di conservarne un uso religioso”.


chiesa annunziata rio marina

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