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A Sciambere dell'asparago

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 11 aprile 2009

Orbene, negli ultimi anni abbiamo preso a dedicare parte del nostro scarso tempo libero, specie in primavera, alla raccolta delle erbe selvatiche. E’ una maniera per prendere un po’ di aria buona ed allo stesso tempo per riscoprire sapori antichi, oltre che (non si sa mai) e prepararsi ad una fase di eventuale profonda recessione economica che potrebbe far diventare prezioso l’apporto all’economia familiare delle bietole selvatiche, del radicchietto di campo, dei porri ma anche delle sambelle (aglio ursino?) e dei tranapecori (o terracrepoli, o ortipecori ). Va da sé che la delizia di campo sono gli asparagi, e proprio per scoscese plaghe stavamo ieri camminando, e frugando con gli occhi tra le piante di asparagina quando ci squilla il cellulare. Tra un asparago (asparagio in ferajese) ed un altro ci veniva contestato un atteggiamento parziale per quanto riguarda la situazione capoliverese, perché? Perché non avevamo scritto della chiusura delle indagini per un presunto abuso d’ufficio, mutato poi in presunta concussione, a carico dell’attuale sindaco di Capoliveri. Spiegavamo che semplicemente non avevamo quella notizia e avevamo ritenuto inutile uscirci con due giorni di ritardo dopo che altri l’avevano riportata, aggiungendo che comunque la notizia vera sarebbe stata quella dell’eventuale successivo rinvio a giudizio. Il nostro interlocutore non era soddisfatto, ci dispiaceva e ci consolavamo con un asparago clamoroso. Ma ci tornava anche a mente che mentre stavamo per uscire di casa avevamo ricevuto un’altra telefonata nella quale un’altra persona scherzosamente (ma non troppo) ci accusava di “tirare la volata a Provenzali”. Nel caso di specie più sinteticamente avevamo risposto “fatti cura’!” (traduciamo per i non elbani: i concetti che mi hai or ora esposto non depongono molto a favore della tua capacità di discernimento, ragione per la quale, temendo che il tuo equilibrio psichico sia turbato, ti esorto a sottoporti ad analisi cliniche ed opportune terapie mirate al suo pieno recupero). Una volta tornati a casa (ossigenati e debitamente asparagiati) trovavamo sul PC una nota campese che ci spiegava che non avevamo capito niente, che la situazione a Campo al contrario era oltremodo definita perché Lupi e Muti quelli che si dicono di F.I. e A.N. (quindi PDL ) del PDL non sono, mentre loro (NPC) che non sono il PDL, vantando quarti di trasversalità e presentando un candidato come Vanno Segnini (al quale in altre stagioni aveva fatto la corte pure il centrosinistra NDR) sono ufficialmente sostenuti dal PDL e sono gli unici che realmente possono rappresentare l’alternativa a Lambardi e Graziani (del quale però vengono definiti “amici” Muti e Lupi) . Più chiaro di così ... Ci viene in mente che a questo punto è obbligatoria una dichiarazione d’intenti: Il sottoscritto Sergio Rossi, ancora in (presunto) possesso delle proprie facoltà mentali dichiara - di continuare a pensarsi come filosoficamente comunista; - di simpatizzare fortemente per Sinistra e Libertà alla quale aderirà se gli verrà consentito di non identificarsi con diverse delle scelte amministrative locali compiute da taluni che la rappresentano; - di non aver mai pensato che il giornale-giocattolo che aveva messo in piedi sarebbe diventato così importante da interferire con le sue raccolte di asparagi; - di non aver intenzione di tirare le volate, come avrebbe detto Totò “a chicche e sia”; - di voler continuare, come ha sempre fatto, a pensarla come gli pare, e a dividere le notizie dai suoi punti di vista che continuerà ad esporre; - di voler assicurare dignità e visibilità alle idee di chi non la pensa come lui (anche le più sgangherate) - Buona Pasqua


asparagi

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