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Camici: riflessioni sullo smaltimento dei rifiuti

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 10 aprile 2009

Cari amici elbani, col disastro accaduto può sembrare fuori luogo parlare di argomenti che al confronto della morte sono nulla.Ma la morte si può anche combattere cercando di vivere.Prendete perciò le righe che seguono come un modo per cercare di vivere,un tentativo per vivere meglio. Cosa pensate dello smaltimento dei rifiuti solidi e non solidi,urbani e non urbani nella nostra cara isola d’Elba? Vorrei brevemente raccontarvi la mia opinione personale sull’argomento e mi auguro essere di aiuto a capire i numeri per la spesa della bolletta per lo smaltimento dei rifiuti. Faccio una premessa per coloro che non lo sanno: dal 1999 alla metà circa del 2002 ho fatto parte del consiglio d’amministrazione di ESA la società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Furono due anni e mezzo in cui sono un po’ venuto a conoscenza “dal di dentro”come andavano le cose in questa gestione. Oggi,naturalmente, non so, essendo come voi ritornato spettatore esterno: cittadino- utente.Fui nominato nel consiglio d’amministrazione alla fine del 1999(novembre) dalla giunta Ageno-Fuochi quando ancora esisteva AMNUP(Azienda Municipalizzata Nettezza Urbana Portoferraio).La mia nomina nacque dal fatto che durante le elezioni comunali di Portoferraio, avvenute nel giugno del 1999, avevo sostenuto la coalizione che vinse le elezioni..Accettai l’invito fattomi con lettera scritta dal sindaco Ageno e divenni consigliere d’amministrazione.Trovammo la municipalizzata AMNUP con debiti,pur avendo questa municipalizzata obbligo del pareggio.Nei primi mesi del 2000, trasformammo AMNUP da municipalizzata a società per azioni e ripianammo il debito.La nuova società prese il nome Elbana Servizi Ambientali( ESA):ESA nacque come società con i conti economici in regola e pronta a gestire raccolta e smaltimento su scala isola. La società che aveva un solo socio,il comune di Portoferraio,era pronta ma erano presenti questioni non legate alla società: una di queste questioni era proprio il sistema rifiuti e loro gestione su scala isola,comprensoriale.Non tutti i comuni erano d’accordo nell’individuare in ESA il gestore unico(ricordo che non si riusciva neppure a stipulare il contratto di servizio col comune socio della società).Inoltre era presente un’altra questione sorta negli anni novanta del secolo scorso .Daviddi Roberto nominato dalla regione toscana”commissario ad acta” per la realizzazione degli impianti per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani all’isola d’Elba aveva stipulato nel 1996 con la società Daneco Danieli Ecologica una convenzione con la quale detta società diveniva unica concessionaria per l’Elba per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.Con detta concessione la tariffa-allora si chiamava tassa- del servizio di smaltimento era convenuta in lire 110.000 per ogni tonnellata di rifiuto: una tariffa notevolmente superiore rispetto a quella che fino ad allora era praticata dai comuni. Questo fu il primo atto di incremento dei costi,incremento il cui trend non è poi mai più diminuito negli anni a venire. La convenzione sfociò in tribunale e lasciò in eredità un sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti irrisolto poiché l’inceneritore-termovalorizzatore del Buraccio(pagato dai contribuenti molti miliardi di vecchie lire)che doveva non solo incenerire i rifiuti ma anche da questi produrre energia non funzionava e la discarica di Literno era ormai piena e satura.Non esisteva una discarica per gli inerti.Inoltre il sistema- isola di depurazione era quello che è. La neonata ESA si trovò davanti tutto questo scenario. Ci demmo da fare per individuare il sito dove aprire discarica per inerti. Ci demmo da fare per migliorare l’efficienza del depuratore di Schiopparello,che è il più grande nel comune di Portoferraio, per quanto riguarda i residui del processo depurativo:stoccaggio dei fanghi reflui e riutilizzo di acqua chiara proveniente dal depuratore.Ci demmo da fare per rimettere in uso molti cassonetti per i rifiuti che erano ammassati lungo la strada di S. Martino inutilizzati.Ci demmo da fare per mettere in sicurezza la discarica di Literno. Ma,i rifiuti continuavano ad essere prodotti e andavano smaltiti:dove?.Ricordo che in seguito alle ordinanze del prefetto di Livorno i rifiuti presero la via del continente.Ricordo che ci demmo da fare per ampliare la discarica di Literno ma invano.Ricordo che tentammo di subentrare nella gestione dell’inceneritore-termovalorizzatore del Buraccio per cercare di farlo lavorare ma invano.Iniziammo a far partire la raccolta differenziata che alla fine 2000 raggiunse il livello 11.2 %:lontano dai parametri previsti dalla legge ma buono se si confrontava col passato.Potenziammo il parco macchine dell’azienda.Dotammo l’azienda di un numero verde e un sito internet(www.esaspa.it).Iniziammo la raccolta sui porti degli olii esausti derivati dalle navi. In questa situazione si trovò il consiglio di amministrazione della nuova società nei primi anni di vita,nove anni fa. Eravamo cinque consiglieri animati da buone intenzioni e,soprattutto,prestavamo la nostra opera quasi come un volontariato civile,visto il pagamento delle nostre attività svolte e delle responsabilità assunte.Avevamo come riferimento i seguenti parametri:bilancio esercizio aziendale non in rosso,qualità del servizio,abbattimento dei costi.Credo di aver avuto un primato in questa società: sono stato il primo presidente eletto dai consiglieri del consiglio di amministrazione e non nominato dal comune e forse quello che è stato meno in carica. Dopo meno di un anno dalla elezione mi dimisi dalla carica di presidente e anche da quella di consigliere: me ne sono andato via.Furono due anni e mezzo in cui predisponemmo un piano tecnico economico per la gestione integrata dei rifiuti solidi urbani su scala isola con consulenza di CISPEL Toscana. Da questo piano tecnico venni a conoscenza del motivo per il quale i cittadini elbani pagavano caro lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella nostra cara isola.Per lo smaltimento e raccolta rifiuti lo studio quantificava in numeri la spesa media pro capite per ogni cittadino-utente elbano.Se ben ricordo era pari a lire 370.000/abitante/anno contro il valore medio nazionale che era intorno a lire 120.000/abitante/anno e quello regionale intorno a lire 160.000/abitante/anno. I motivi del costo così elevato erano fondamentalmente legati alla stagionalità della raccolta dei rifiuti:all’epoca si producevano circa 30.000 tonnellate/anno di rifiuti in tutta l’isola di cui più del 50% di questi rifiuti era prodotta nel periodo estivo (da giugno a settembre) quindi rifiuti prodotti non solo da residenti. Ma incideva sul costo così elevato soprattutto il mancato decollo del funzionamento dell’inceneritore-termovalorizzatore del Buraccio e l’impossibilità del conferimento in discarica di Literno perché satura.Sul conto spesa annuale che la società doveva sostenere,chiamato più semplicemente col nome di”costi del servizio”, gravavano le voci pagamento del personale (dipendenti) e pagamento per il conferimento dei rifiuti:voci che da sole arrivavano a coprire quasi il 60% della spesa della società.Il gettito TARSU(tariffa rifiuti solidi urbani), pagato dagli utenti, su scala isola ricopriva circa il 70% dei costi del servizio raccolta e smaltimento rifiuti solidi: il che significa che in alcuni comuni TARSU ricopriva i costi per quasi il 100% meno in altri.Per tutti questi fatti era dunque naturale che i maggiori costi si ripercuotevano poi sugli utenti. Tutto ciò accadeva nove anni orsono. Da allora come sono andati i seguenti parametri:bilancio d’esercizio aziendale, qualità del servizio, abbattimento dei costi? Bilancio d’esercizio aziendale: non so se ESA abbia attualmente i conti in rosso o in verde. Per quanto alla qualità del servizio:“Vivere l’ambiente “ la rubrica di Fabrizio Prianti di frequente ci fa vedere immagini ma lascio ogni utente esprimere il proprio giudizio. Per quanto l’abbattimento dei costi non vi è stato alcun abbattimento ma solo incrementi anche con due cifre percentuali:lo deduco dal pagamento della bolletta dei rifiuti.Questi incrementi sono avvenuti soprattutto negli ultimi due-tre anni.Quali sono i motivi ? Non so ma penso che si possa parlare tranquillamente di “caro rifiuti” nella nostra cara isola. I rifiuti sono stati spesso oggetto di articoli comparsi su questo giornale.Ecco i titoli di alcuni.”I cassonetti pieni e i sacchetti per strada”;”Abbandonano ingombranti,danno la colpa ai comuni”;”Rifiuti,Bosi:inaccettabile corsa di costi e tasse”;”ESA cita in giudizio 4 comuni:credito da cinque milioni”;”Rifiuti,ESA fa demagogia e intanto i costi volano”;”Papi contro ESA:assurdo comprare una nuova sede”;”Rifiuti,il futuro dell’Elba si chiama pirolizzatore”;”La regione si discolpa dei ritardi su Literno”; ”Ritardi incredibili,il costo dei rifiuti ancora su”. Sono titoli comparsi su Tenews in questi ultimi mesi e leggendo il contenuto che fa seguito ad essi pare di capire che le questioni che si trovò davanti nel 2000 la neonata società ESA sono ancora presenti dopo nove anni. Se fosse questa la situazione non posso altro che associarmi a quanto recentemente detto sulle colonne di questo giornale da Giovanni Martini, ex sindaco di Marciana Marina: mi sento preso in giro sia come ex-presidente ESA sia soprattutto come cittadino.


schiopparello rifiuti parcheggio

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