Una delegazione dei Verdi di Toscana, guidata da Mario Lupi, capogruppo dei Verdi alla Regione Toscana, è sbarcata martedì 31 marzo all’Isola di Pianosa, perla dell’Arcipelago Toscano, per un sopralluogo e per testimoniare l’interesse sempre vivo della comunità toscana per un’isola “simbolo”, il cui futuro può essere messo a repentaglio da scelte inappropriate, inopportune o tardive. La delegazione, alla quale partecipavano rappresentanti del golfo di Follonica, Scarlino, Grosseto, Rosignano, Castiglioncello, Livorno e Firenze, si è costituita in osservatorio permanente ed ha incontrato il responsabile del Corpo Forestale presente sull’Isola, il sig. Brunello, uno dei pochi abitanti presenti tutto l’anno, che ha fatto visitare le cantine e le scuderie, dimostrando come, in collaborazione con la cooperativa San Giacomo, ha saputo organizzare gite a cavallo e carrozza. Sono stati poi incontrati i depositari dell’accesso alle catacombe (cosa unica e di pregio) ed i detenuti che prestano servizio al bar. “Come Verdi - ha dichiarato Mario Lupi - siamo preoccupati per eventuali soluzioni proposte e ventilate da autorevoli rappresentanti politici circa la possibile collocazione sull’isola di una centrale nucleare, soluzione questa quanto mai “incredibile” ed infelice. Siamo poi altrettanto preoccupati circa la possibilità, prospettata da autorevoli rappresentanti del governo nazionale, di destinare l’isola a carcere di massima sicurezza (41 bis): una soluzione che sancirebbe la chiusura definitiva e l’impossibilità per chiunque di accedervi”. “Ho riscontrato purtroppo il degrado galoppante che regna sull’Isola”. “Muretti a secco, in pietra arenaria, che crollano uno dopo l’altro, edifici e palazzine pericolanti con tetti scoperchiati e finestre divelte, il patrimonio storico architettonico ed archeologico lasciato nella completa incuria: il Parco Nazionale è impotente ed impossibilitato ad agire, sia per i tagli di bilancio, sia a causa dell’impasse del contenzioso tra Comune di Campo nell’Elba e Demanio, un vero “nodo gordiano”, che ormai da anni (e chissà per quanto tempo ancora) tiene congelata la possibilità di fruire e godere in pieno le bellezze dell’isola”. “Mi domando se ci sia una “strategia” dietro questa situazione di degrado, pessima burocrazia o menti malvagie che auspicano che Pianosa sia rasa al suolo per potervi intervenire pesantemente?”. “Ognuno, ogni Ente, ogni Istituzione, ogni organismo ed Autorità deve assumersi le proprie responsabilità su cosa sta succedendo e come andrà a finire la storia di questa meravigliosa e dannata isola disabitata: la Regione deve esprimersi e sollecitare le Autorità competenti”. “Presenterò un’interrogazione urgente in Consiglio Regionale ed una proposta di sopralluogo da parte della Commissione Consiliare Ambiente e Territorio”. “Pianosa, può divenire un vero e proprio “modello europeo” di isola a totale sostenibilità ambientale, sia perché non è antropizzata e quindi con la possibilità di programmarne facilmente il futuro, sia per la favorevole posizione geografica e climatica, sia, infine, per i notevoli interessi storici, e naturalistici in terra e in mare”. “L’isola di Pianosa ospitava circa 1200 persone tra detenuti, agenti carcerari, famiglie e servizi; oggi abbiamo contato dieci persone”. “La formula dell’art .21, per i detenuti a fine pena, per coloro che hanno dimostrato impegno e volontà di reinserimento nella società, andrebbe ulteriormente sviluppata, ampliata e perseguita: un esempio ce lo offre proprio la cooperativa San Giacomo che si prodiga da anni e con successo in tale direzione”. “Va inoltre valorizzato il contributo di passione ed amore prestato da molti amici dell’isola, che stimolano la rinascita di un minimo di tessuto sociale, e delle molte università ed enti di ricerca che hanno manifestato grande interesse”. “Adesso, come capogruppo dei Verdi, mi aspetto un impegno da parte della Regione Toscana, congiuntamente al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, affinché sia effettuato un sopralluogo ufficiale delle Istituzioni per farsi carico delle serie problematiche, al fine di dare le dovute risposte ed assumersi le dirette responsabilità”. “Inaccettabile - conclude Lupi - uno “scaricabarili” tra Enti ed Istituzioni pubbliche che porta ed arreca di fatto un danno al patrimonio Statale pubblico, senza poter capire chi ne è responsabile”. “Occorre una soluzione rapida dei contenziosi in essere, ed assicurare che ognuno, ogni Ente, ogni Istituzione, assuma e si faccia carico delle proprie responsabilità circa lo stato di degrado di questo patrimonio ed il conseguente recupero dello stesso; non vorremmo sentire sostenere che la responsabilità del degrado è da attribuirsi a Pulcinella”. “Ritorneremo a Pianosa”.
pianosa case paese