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Ermini: La rinuncia di Coluccia, ovvero telenovela riese con replica di finale

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 07 aprile 2009

Pare che finalmente sia finita la assurda telenovela del pd riese ondeggiante fra i due capibarca: Alessi e Coluccia, che hanno navigato a vista nel mare infido e tempestoso di questa stagione elettorale. Coluccia, uno dei due capobarca, fra lo sdegno più che giustificato dei suoi rematori ha tirato i remi a bordo, invertendo la rotta e lasciando i tanto desiderati spazi di manovra all’altro concorrente. Eppure nella riunione finale, poteva contare su una maggioranza di rematori tale da imporre, in termini di assemblea, la sua candidatura. Avrebbe potuto anche rimarcarla esibendo, nella circostanza, un documento attestante la raccolta di un centinaio di firme a suo favore; eppure anche quel documento, inspiegabilmente, non è stato presentato. In altri termini, disponeva di adeguati supporti per vincere la coriacea resistenza degli ammiragli capipartito che da tempo avevano tracciato la rotta al pd riese. E invece non l’ha fatto. Si è rimesso alle scelte del partito, dopo ripetuti episodi di insubordinazione, che avevano fatto ben sperare, e dopo aver manifestato a più riprese ai suoi sostenitori l’intenzione di andare fino in fondo, con votazioni assembleari, come stabilisce lo Statuto. Sembrava fatta, i suoi sostenitori, accorsi in forze per legittimare una prevedibile scelta definitiva, sapevano di poter concludere la telenovela a loro favore. E invece no. Coluccia, proprio all’ultimo momento, si inchinava al volere degli autorevoli ammiragli, dando in tal modo via libera ad Alessi. Ai suoi delusi rematori non restava che abbandonare la barca, cioè la riunione, amareggiati e confusi, rinverdendo così la delusione di altri tempi, quando un analogo improvviso capovolgimento di rotta penalizzò pesantemente il prevedibile successo di Rinascita Riese. E il protagonista, purtroppo, anche allora era sempre lo stesso. Ed ora? Tutto risolto in casa Pd? Il girotondo delle scelte isolane fatte dall’alto funzionerà? C’è da essere effettivamente molto scettici. Il paese, percorso da un malcontento generalizzato che individua le cause del suo manifesto declino nella cattivo funzionamento dell’amministrazione tuttora in carica, non pare disposto a sobbarcarsi ancora una volta la sua presenza e non si lascerà facilmente ingannare da furbesche candidature di facciata. Conosce i suoi polli. Il blog di Rio, fitto di interventi, ne è la dimostrazione tangibile. E allora? Valeva la pena fare tutte quelle manovre per lasciare tutto come prima? Per rinverdire apparentemente un gruppo dirigente che ha fatto il suo tempo? E’difficile pensare che con Alessi possa cambiare qualche cosa, se è vero che la sua candidatura corrisponde a logiche del pd, che mirano a non cambiare nulla di quel che c’era prima, specie in quel di Rio. Forse con Coluccia qualcosa sarebbe cambiato, così almeno pensavano i suoi sostenitori, pur nel dubbio di molti scettici. Insomma, un dilemma fatto di opportunità politiche, anzi di poltrone da piazzare secondo la logica del manuale Cencelli, con cui i maggiorenti pd riguardano l’Elba. Intanto già si cerca di diffondere in giro il timore dell’Omo nero, cioè del capolista di centro destra, che recentemente ha formalizzato la sua candidatura. Se ne vedranno delle belle Forse si cercherà di portare il futuro dibattito su un pano ideologico, perché parlare di cose concrete, della effettiva condizione sociale e ambientale di Rio è troppo scomodo. Si sarebbe allora costretti a dover parlare dir quel che non si è fatto, di quello che si è fatto male, di quello che si ha in mente di portare a termine e convincere che effettivamente lo si farebbe nell’interesse di tutti.. Eppure di questo ha bisogno Rio Elba, dopo un diluvio di chiacchiere decennali e dopo essere stata penalizzata da scelte improvvide, alle quali, purtroppo, il vero interesse della gente di Rio era quasi sempre estraneo.


piazza del Barcocaio Rio Elba

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