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Il direttivo del PRC di Capoliveri-Porto Azzurro lascia in blocco Rifondazione

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : mercoledì, 01 aprile 2009

Lasciamo il Prc e ci mettiamo a disposizione del Movimento per la Sinistra e del contemporaneo progetto costituente del nuovo soggetto della Sinistra, convinti che ritroveremo molti dei compagni e delle compagne di quel partito, quelli che saranno capaci di cogliere il momento della possibilità. Creare assieme le condizioni per una Sinistra ampia e rinnovata nelle forme e nei percorsi da scegliere assieme è una grande sfida per tutti noi. Ma è l’unica strada possibile per cercare di contrastare la cultura della destra, la cultura del non diritto, la cultura della precarietà, la cultura della paura. Il Paese vive oggi una crisi che non è solo economica, ma anche crisi politica, sociale e culturale. Le risposte a questa crisi vanno ricercate in un progetto ampio di una Sinistra che vuole darsi il compito di analizzare e gestire i processi di trasformazione della società, proponendosi come forza capace di rispondere alle esigenze dei ceti sociali più deboli, per permettere a queste istanze di incidere nella società e nella politica. Per queste ragioni il Movimento per la Sinistra si impegna ad aprire da subito il processo costituente di un nuovo soggetto politico. La complessità dell’attuale fase ci impone di avviare un processo in campo aperto con tutti gli attori politici e sociali che ci vogliono stare, uscendo da schemi di appartenenza a strutture già consolidate per avviare una riscrittura della proposta politica della Sinistra anche nel nostro territorio. Nuovi alfabeti, nuove forme della partecipazione devono essere elementi fondativi del nuovo percorso che da oggi intraprendiamo. La manifestazione nazionale della CGIL del 4 aprile, è per noi un passaggio fondamentale per la costruzione di un Soggetto politico fortemente impegnato nella difesa di un’idea di Lavoro come fondamento costitutivo delle relazioni sociali e come principio fondamentale della democrazia e della libertà in questo Paese. Bisogna dare rappresentanza politica alle istanze del lavoro troppo spesso dimenticate dall’opposizione. Intendiamo partecipare lanciando in ogni territorio “Comitati per il 4 aprile” per contribuire alla riuscita di quello che è un appuntamento centrale per l’opposizione in questo paese. Le numerose vertenze apertesi sulle tematiche del lavoro e del modello di sviluppo, le mobilitazioni per la difesa del territorio e dei beni comuni a partire dalla lotta contro le grandi opere e per un piano infrastrutturale ed energetico, le campagne per la smilitarizzazione del territorio, sono il terreno di investimento principale su cui si dovrà confrontare la Sinistra che vogliamo costruire. Si pone il tema della natura dell’opposizione alle destre, in questo dovremo confrontarci con la necessità di costruire un’alternativa credibile per tutti. All’Isola d’Elba il governo dei comuni del centrodestra, fondato su un uso improprio delle risorse volto all’acquisizione di consenso in forme spesso clientelaristiche, sta trascinando anche la nostra Isola sempre più verso il degrado amministrativo e ne sta contemporaneamente producendo uno, culturale e politico che non ha precedenti. Questo vale anche per l’autosufficienza messa in campo dall’ormai fallito progetto veltroniano del PD che, dopo aver determinato la scomparsa della sinistra nelle istituzioni nazionali, come hanno dimostrato le recenti elezioni regionali dell’Abruzzo e della Sardegna, lascia campo aperto alle destre a livello locale e determina l’allontanamento dal voto di centinaia di migliaia di elettori. Su queste basi lanciamo un appello a tutte le forze della sinistra isolana per la costruzione di questa necessaria e inderogabile alternativa a partire dalle prossime elezioni amministrative, rendendoci fin d’ora disponibili a costruire assieme nuove forme partecipative che concorrano alla messa in campo di iniziativa e cultura della nuova e buona politica della Sinistra. Proponiamo la presentazione di liste unitarie della Sinistra nei comuni al voto con tutti i soggetti interessati, liste aperte alla società civile e costruite con la partecipazione diretta dei cittadini alla scelta dei candidati, unica clausola quella di sottoscrivere un codice etico che preveda la rinuncia alla candidatura di tutti coloro che hanno procedimenti in corso e/o trascorsi. Questo riteniamo sia un atto di moralità e di etica necessario per fare politica. (nella foto: Martino Lanzi)


Martino Lanzi

Martino Lanzi