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Parlamento: interrogazione della Lega Nord sul caso del Cantinone di Capo d'Arco

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 27 marzo 2009

Legambiente dell’Arcipelago ci ha fatto pervenire il testo della interrogazione parlamentare a risposta scritta 4-02636 al MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE che è sta presentata mercoledì 25 marzo 2009, seduta n.152 da MASSIMO POLLEDRI, parlamentare della Lega Nord come i colleghi RIVOLTA, LAURA MOLTENI e NEGRO che con lui hanno firmato l’atto relativo ad una operazione di cui ci siamo occupati a più riprese in passato: quella del cosiddetto “Cantinone” di Capo d’Arco nel Comune di Rio Marina. Ecco il testo dell’Atto parlamentare : POLLEDRI, - Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. Per sapere - premesso che: l'attività del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano di Portoferraio - Isola d'Elba - è regolata dalla legge d'istituzione dell'Ente - decreto del Presidente della Repubblica del 22 luglio 1996 - in particolare dall'articolo 6 dell'allegato A per quanto riguarda le richieste di autorizzazione per cui le stesse «devono essere corredate da tutte le autorizzazioni, i nulla osta, i pareri, comprese le eventuali prescrizioni, da parte degli Enti istituzionalmente competenti per territorio o per materia secondo quanto richiesto dalla normativa vigente»; conseguentemente il Parco nella corrispondenza con i Comuni richiedenti le autorizzazioni richiama la suddetta condizione di operatività trascrivendo letteralmente la frase di cui sopra (vedi da ultimo lettera Parco protocollo n. 6231 del 5 settembre 2008 al Comune di Rio Marina - pratica Parco n. 108 del 2008); le autorizzazioni del Parco debbano rispettare la normativa vigente consegue non solo dalla norma suddetta ma dal principio generale di legalità derivante dalla stessa natura giuridica del Parco, senza alcuna altra formalità e pertanto le richieste di autorizzazione devono essere esaminate preliminarmente nella loro rispondenza alla normativa vigente e poi - solo successivamente e se conformi alla normativa - nel merito; il Parco Nazionale Arcipelago Toscano ha rilasciato l'autorizzazione n. 34 del 17 ottobre 2006 pratica Parco n. 45 del 2006 nonché l'autorizzazione n. 5121 del 22 luglio 2008 pratica Parco 38/08, relative entrambe a lavori riguardanti l'immobile «Cantinone» posto in località Capo d'Arco Comune di Rio Marina, e sta esaminando nel merito la pratica Parco n. 108 del 2008, posto che tutta la località di Capo d'Arco e quindi anche l'immobile «Cantinone» in questione è soggetto alla legge regionale toscana n. 74 del 1984 e alla deliberazione del Consiglio Regionale della Toscana in difformità del 20 gennaio 1990 n. 47 riguardante la determinazione della ricettività turistica legata alla balneazione. Il dimensionamento e la cubatura dei nuovi insediamenti hanno come requisito essenziale il rispetto della ricettività per la balneazione, la cui mancanza determina l'azzeramento della cubatura -: per quali motivi il Parco abbia così operato e stia ora operando dalla legge regionale sulla balneazione, cosa che ha già concretizzato finora migliaia di posti letto abusivi, a fronte della capienza massima per tutta la località di Capo d'Arco di 27 posti a mare secondo la stessa Provincia di Livorno (lettera del 23 marzo 2005, prot. n. 14827).(4-02636) “ Sin qui il testo della interrogazione della Lega Nord Padania che necessita, per comprenderne la notevolissima ricaduta politica di un breve commento. La critica evidentemente rivolta dai leghisti al Parco si traduce soprattutto in un pesante, non sappiamo quanto volontario, attacco al Comune di Rio Marina dell’antico amico Bosi e di conseguenza a tutte quelle amministrazioni comunali che hanno operato sulla falsariga del comune piaggese. Gli interroganti ripercorrendo quanto a più riprese sollevato da altra Lega (Legambiente) fanno presente “Il dimensionamento e la cubatura dei nuovi insediamenti hanno come requisito essenziale il rispetto della ricettività per la balneazione, la cui mancanza determina l'azzeramento della cubatura” come dire che non può essere accettato il principio che quelli che chiameremo “posti bagnante” possano essere individuati in comuni e località limitrofe anche perché (viene in mente Totò: “E’ la somma che fa il totale”) se tutti i comuni del versante finiscono per pescare nella comune acquasantiera delle vaste ma finite potenzialità balneari capoliveresi, oltre a ipotizzare irrealistici flussi migratori quotidiani di decine di chilometri alla ricerca della spiaggia perduta, o mai avuta, il rapporto tra posti-letto e posti-spiaggia va a saltare comunque. Sarà curioso sapere cosa risponderà il Ministro Prestigiacomo, e se gli amministratori del centrodestra isolano avranno dei commenti da fare all’iniziativa leghista.


goletta cantinone

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