Curioso e particolare doppio intervento delle Fiamme Gialle dipendenti dal Reparto Operativo Aeronavale di Livono che, in due distinti e quasi contestuali servizi in materia contrasto alla pesca di frodo, sono pervenuti al sequestro di oltre 60 kg. di “bianchetto”, di attrezzature da pesca e di una rete a strascico di 50 mt., denunciando alla Procura della Repubblica un pescatore ed irrogando ad un altro una multa di 2.000 euro. La prima delle due attività di servizio si è conclusa ieri nel porto labronico, quando i finanzieri della Stazione Navale hanno sorpreso un pescatore professionista a sbarcare dal proprio peschereccio tre recipienti in plastica contenenti poco più di 60 kg. di novellame di pesce sarda, meglio noto come “bianchetto”, la cui cattura nel Compartimento Marittimo di Livorno è vietata per favorirne il ripopolamento della specie allo stato adulto/riproduttivo. Il capobarca, titolare di regolare titolo professionale, è stato denunciato alla Procura della Repubblica per violazione alla Legge 963 del 1965, norma di riferimento per la disciplina della pesca marittima, mentre il bianchetto e le attrezzature usate per la specifica attività, per un valore stimato complessivo di oltre 4.000 euro, sono state sottoposte a sequestro. Il pregiato prodotto ittico, destinato alla confisca ed ormai non più utilmente reintroducile in mare, previo accertamento sanitario per l’idoneità al consumo alimentare fatto eseguire dai finanzieri dal veterinario dell’A.S.L. 6, è stato consegnato in beneficenza alle mense degli istituti per anziani “G. Pascoli” e “Villa Serena”. E’ bene ricordare che la pesca del bianchetto, reperibile solo sul mercato illegale ove può arrivare ad essere venduto ai consumatori finali in certi periodi dell’anno anche fino a 50 euro al chilo, è particolarmente impattante sull’equilibrio della fauna marina in quanto ne rappresenta un importante anello alimentare. Il secondo servizio è stato invece portato a termine in questi giorni dall’equipaggio della vedetta “V.2009” della Sezione Operativa Navale di Portoferraio. Durante una crociera operativa, infatti, i finanzieri hanno sorpreso in flagranza il M/P “CESARINA”, della marineria da pesca piombinese, intento a strascicare sottocosta nelle acque antistanti la riserva biologica elbana nota col nome dello Scoglietto. Durante il controllo i finanzieri hanno fatto recuperare ai pescatori il sacco della rete a strascico, il cui contenuto, costituito da una ottantina di chilogrammi di pesce vario, è stato prontamente reintrodotto in mare. Il capobarca del M/P, già noto quale recidivo nella condotta descritta, è stato multato per circa 2.000 euro, mentre alla rete a strascico, di tipo vietato in quanto appesantita oltremisura alla lima dei piombi, lunga circa 50 metri per tre di altezza ed avente un valore di alcune migliaia di euro, sono stati apposti i sigilli del sequestro amministrativo, destinato a divenire confisca con provvedimento dell’Autorità Marittima attivata al riguardo. Le due descritte operazioni si collocano in un più ampio quadro operativo, che vede la Guardia di Finanza impegnata nell’attività di contrasto di ogni forma di illecito, anche in materia di pesca, attese le forti ricadute che le attività di frodo hanno sul libero mercato in termini di sleale concorrenza, costituendo peraltro un danno per l’ecosistema marino.
ROAN Finanza controllo peschereccio 2008 1