Vorremmo intervenire brevemente sulla questione del parcheggio in Via Leoncini, oggetto in questi giorni di polemiche politiche. Vorremmo farlo cercando di riportare un po’ di chiarezza, dopo interventi –si veda quello di Rifondazione Comunista- a dir poco inesatti e strumentali. La prima questione che è bene precisare è che quell’area non è comunale, bensì di proprietà di Casalp SpA. Il Comune nella vicenda del parcheggio è semplice destinatario di una dichiarazione di inizio attività da parte di Casalp, finalizzata –citiamo testualmente- ad eseguire “lavorazioni volte a riqualificare l’area come parcheggio di n° 26 posti auto. Le opere principali consistono nel creare una viabilità interna con asfalto colorato, posti auto con griglie in plastica, illuminazione esterna e nel piantumare alcune alberature”. Nella D.I.A. non si fa riferimento alcuno alle modalità di utilizzo del parcheggio. Non solo: riguardo alla conformità urbanistica Casalp fa riferimento agli artt. 8 e 11 delle norme del regolamento urbanistico. L’art. 11 non ha alcuna attinenza ed è probabilmente un errore, mentre l’art. 8 tratta degli standard urbanistici e si riferisce ai parcheggi pubblici. Vorremmo capire a questo punto dove sono le ventilate illegittimità della D.I.A. che l’Ufficio Edilizia Privata avrebbe dovuto rilevare secondo Rifondazione. Vorremmo cioè capire che c’è di illegittimo o scorretto nel fatto che un soggetto pubblico presenti al Comune una D.I.A. relativa ad un’area inquadrata nelle carte del regolamento come “parcheggi”, citi una norma che identifica quel parcheggio come pubblico e chieda di sistemarlo e metterlo a norma. Per quale motivo il nostro Ufficio avrebbe dovuto riscontrare qualcosa di illegittimo in quella documentazione? Ricordiamo peraltro che il Dirigente dell’Ufficio, l’arch. Mauro Parigi, il tre marzo scorso, dopo aver ricevuto la D.I.A., scrisse a Casalp una lettera di richiesta di ulteriori dati avente per oggetto “D.I.A. per riqualificazione dell’area destinata a parcheggio pubblico in Via Generale Leoncini”. Ricordiamo peraltro che, sul finire della scorsa estate, il Sindaco aveva consigliato alcuni residenti della zona, di scrivere una lettera a Casalp per ottenere in concessione quell’area, per utilizzarla come parcheggio a servizio del quartiere. Il problema casomai è un altro e non nasce dalla pratica edilizia, come sostenuto da Rifondazione, ma da un altro atto, un contratto di locazione che Casalp avrebbe stipulato con la proprietà dell’Hotel Crystal, atto peraltro non in possesso del Comune. Il problema è che la richiamata norma del regolamento urbanistico sui parcheggi pubblici non si concilia facilmente con tale contratto che, per alcune informazioni avute, comporterebbe un uso esclusivo del parcheggio stesso a vantaggio dell’attività alberghiera. Su questi aspetti abbiamo dato mandato all’Arch. Parigi di prendere contatto con Casalp per fare chiarezza e trovare una soluzione che sia rispettosa della D.I.A. da loro stessi presentata e dell’interesse pubblico. Detto ciò, ci appare ancora più grave l’intervento di Rifondazione, perché non solo stravolge i fatti, ma cerca ancora una volta di colpire con allusioni ed insinuazioni la Giunta, secondo un metodo stalinista di conduzione della lotta politica che non tiene alcun conto dei fondamentali valori della correttezza politica e personale.
Viale delle Ghiaie rifatto