Vujadin Boskov serbo che dopo aver conseguito una laurea in storia e filosofia contemporaneamente allo svolgimento di una brillante carriera sportiva, si era dedicato all'arte del pallone, diventando un grande allenatore, ha a lungo esercitato nel nostro paese lasciandoci anche delle indimenticabili perle di sportività, ironia e saggezza in un italiano secondo noi volutamente comico. "Rigore è quando arbitro fischia", "Gullit esce come lupo di foresta", "Grande giocatore vede autostrada dove piccolo giocatore non vede stretto sentiero" e "Testa di giocatore buona per portare cappello". Ci è tornata in mente quest'ultima ieri sera a vedere Giovanni Galli pisano di nascita e grande portiere della Fiorentina e poi del Milan, ultima invenzione del Capocomico come candidato sindaco di Firenze, lasciato come un pulcino bagnato in un vicolo cieco tra le sciagattanti unghie di Daria Bignardi. Il tapino ogni volta che apriva bocca peggiorava obiettivamente la sua situazione. La perfida gli ha fatto dire, ammettere o ha comunque adombrato: A) Che si presentava ad amministrare Firenze senza un filo di esperienza (Firenze eh, mica il comune di Crespina o Navacchio); B) Di aver partecipato alle primarie del PD tifando per Cioni; C) Che avesse chiesto al suo concorrente Renzi un posto di assessore allo sport D) Che il sindaco che più ammirava era il torinese Chiamparino (del PD) E) Che la sua scelta l'avevano fatta i "funzionari (!) e via su su fino a Berlusconi" di cui ha tessuto le laudi "calcistiche". F) Di essere pisano e sì grande, grandissimo portiere, Giovanni Galli
Boskov Vujadin