Legambiente Arcipelago Toscano ed Enpa hanno scelto il 21 marzo, il giorno in cui inizia la primavera, per lanciare il progetto “Premiamo le Case delle Rondini” che dovrebbe vedere la partecipazione anche del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Il progetto prevede di premiare i cittadini sia singoli che gestori di servizi pubblici che abbiano accettato o favorito la nidificazione di Rondini, Balestrucci o Rondoni in strutture abitative private o pubbliche come residenze municipali, alberghi, bar, ristoranti e cercherà di coinvolgere in un “censimento” delle case delle rondini scuole, insegnanti, ragazzi e genitori. «Gli organizzatori, divisi in gruppi – spiega Francesco Mezzatesta, che ha preparato la bozza del progetto che verrà definita nei prossimi giorni in un incontro - effettueranno sopralluoghi nei comuni interessati segnalando ad una giuria individuata a priori le abitazioni di privati, le strutture alberghiere o di ristorazione che avranno maggiormente presenti nidi delle tre specie importanti specie di “mangiainsetti” che sono Rondine, Balestruccio e Rondone. Allo stesso tempo i possessori di nidi potranno a loro volta segnalare alla giuria i nidi da loro ospitati chiedendo un sopralluogo e candidandosi alla premiazione». «Rondini e rondoni sono gravemente minacciati dalla distruzione dei loro nidi – dice Nicoletta Affini, dell’Enpa Isola d’Elba – Ogni primavera Enpa e Legambiente ricevono segnalazioni di persone che assistono impotenti alla distruzione di nidi di balestrucci e rondoni, anche se queste specie sono protette e se esistono soluzioni facili da mettere in atto per convivere con questi magnifici animali. In primavera, al loro ritorno all’Elba, spesso le rondini e i rondoni si ritrovano senza nido a causa di lavori sui tetti o le facciate degli edifici, ma spesso perché i proprietari degli immobili distruggono i nidi per evitare “fastidi” e sporco». Umberto Mazzantini, portavoce di Legambiente Arcipelago Toscano, spiega che «Non mancano, come avvenuto a Campo nell’Elba, segnalazioni di distruzione di nidi di balestrucci addirittura mentre queste piccole rondini sono in piena nidificazione e, nonostante questi uccelli siano protetti dalla legge e siano sempre di meno nei nostri cieli, nessun comune ha messo nei suoi regolamenti edilizi forme di protezione per rondini e rondoni. Eppure oggi la salvaguardia di questi migratori simbolo della primavera è sempre più indispensabile. La distruzione dei nidi, I pesticidi e la profonda alterazione del loro habitat sono la principale causa del loro declino che ha spopolato anche il cielo elbano di questi animali prima numerosissimi». «Esistono soluzioni per facilitare una coabitazione armoniosa dell’uomo con questi uccelli – dice Mezzatesta, uno dei fondatori della LIpu – Per evitare che sporchino le facciate basterebbe mettere delle semplici assicelle di legno sotto i nidi, che possono anche servire ai giovani di cadere durante la nutrizione». Comunque, chi fosse testimone delle distruzione illegale dei nidi delle rondini può rivolgersi all’Enpa, alla Legambiente o direttamente al Corpo Forestale dello Stato. «La protezione di questi fragili migratori – dice Nicoletta Affini – ha bisogno dell’aiuto dei cittadini. Ognuno di noi, con un impegno semplice e concreto, di vigilanza e salvaguardia, può contribuire a fare in modo che questi ambasciatori della primavera ritornino all’Elba svolgendo la loro opera di preziosi insettivori. E’ per questo, perché le rondini sono utili e belle, che abbiamo pensato al progetto “Premiamo le Case delle Rondini”». SCHEDE SULLE TRE SPECIE INTERESSATE DAL PROGETTO Il Balestruccio (Delichon urbica) detta la “rondine dei cornicioni “ forma un nido globoso con terra che raccoglie al suolo nelle pozzanghere lasciando un solo foro circolare di entrata e uscita posto nella parte superiore. Ha l’abitudine di riprodursi sotto i cornicioni delle case dove l’angolo tra muro e sottotetto sia di 45 gradi e dove l’intonaco sia abbastanza rugoso da permettere l’attaccamento al muro del nido di argilla. I nidi dei Balestrucci, per fortuna, sono ancora numerosi all’Elba. La Rondine (Hirundo rustica) denominata la “rondine delle stalle”, forma un nido di terra e paglia (o altro materiale ) a forma di coppa aperta verso l’alto (non tutto chiuso con un solo foro in alto come fa il Balestruccio) posizionandolo ad altezza più bassa del Balestruccio. Come siti di nidificazione vengono scelte stalle dove queste ancora esistono o luoghi che potremmo definire “simil stalle” come sono i piccoli porticati , le entrate di negozi o case che abbiano aperti punti di possibile penetrazione ( come buchi nelle finestre,ecc.) per andare e venire . I luoghi scelti sono comunque più a diretto contatto con gli esseri umani rispetto a Balestruccio e Rondone. La Rondine sta soffrendo moltissimo per la riduzione dei possibili siti di nidificazione e dopo avere compiuto migliaia di chilometri ritornando dall’Africa in Italia e in Europa per riprodursi spesso trova la “porta sbarrata”. Si adatta allora a siti alternativi a volte anche problematici come entrate di luoghi pubblici. Sta dimostrando una grande capacità di adattamento a condizione che l’insensibilità dell’uomo non la danneggi nel delicatissimo momento della costruzione del nido. La ragione per la quale molte persone insensibili all’importanza di questa divoratrice d’insetti nell’ecosistema naturale va ricondotta al fatto che ”gli escrementi delle rondini sporcano il pavimento”. Per impedire l’abbattimento dei nidi, alle persone nelle cui proprietà le Rondini intendono nidificare si possono fornire ai proprietari delle assicelle di legno con supporti metallici da applicare alla parete sotto il nido in modo da impedire che i rifiuti cadano a terra. NOTA sulla Rondine: la Rondine (Hirundo rustica) è un uccello migratore a lungo raggio che ogni anno in primavera compie il tragitto dall’ Africa all’ Europa percorrendo fino a 8000-12000 chilometri per tornare al nido costruito l’anno prima (magari a Marciana nella casa del sig. Anselmi oppure a Campo o a Capoliveri nella casa del sig. Lupi). Si tratta di uno sforzo immane per questi uccelli che devono attraversare sia l’enorme distesa desertica del Sahara, sia il mare mediterraneo. Se vengono colti da tempeste mentre sono in volo sul deserto o sul mare ne muoiono a migliaia. In autunno poi la Rondine si avvia sulla via del ritorno in Africa per trascorrere l’inverno. La Rondine viene i Europa per riprodursi nutrendo i pulcini con un enorme numero di insetti. Si pensi che per ciascun pasto dei pulcini la Rondine deve portare al nido 100 piccoli insetti o 15-20 insetti più grossi. E ‘ stato accertato che durante il periodo riproduttivo la Rondine cattura una media di 6000 insetti al giorno e di conseguenza per allevare una covata di 4-5 rondinotti deve catturare 150.000 insetti! Dei 170 grammi di insetti che cattura ogni giorno il 90 % sono mosche e zanzare. Pertanto le Rondini (come anche i Balestrucci e i Rondoni) sono preziosi alleati dell’uomo perché catturano milioni e milioni di insetti comportandosi come dei veri e propri “ insetticidi naturali”. Non ha senso logico ridurre il numero di queste utilissime specie rendendo difficile la loro riproduzione all’interno delle tegole (Rondoni), sotto i cornicioni (Balestrucci) o nei porticati (Rondini). Bisogna invece incentivarne la nidificazione e la presenza magari con l’aiuto di un’ assicella da apporre sotto il nido per intercettare gli escrementi. Un’assicella in cambio della eliminazione di migliaia di mosche e zanzare! Il Rondone (Apus apus), per via delle lunghissime ali e dei piedi molto corti, non si può posare a terra a raccogliere materiale per costruire un nido di sabbia come fanno Rondini e Balestrucci. Infatti il Rondone rimane sempre in volo per tutta la vita (dorme in volo) e non può posarsi a terra dove si troverebbe in difficoltà. Pertanto per riprodursi deve cercare cavità nei muri e nei tetti delle case dove introdursi per deporre le uova, covarle e allevare i pulcini. L’utilizzo di cavità come siti riproduttivi è cosa necessaria al Rondone che, per riprendere il volo, si trascina fino all’entrata e si lascia cadere nel vuoto senza dovere decollare da terra, cosa che gli risulterebbe difficile. NOTA sul Rondone : Come può essere facilmente verificato tutte le tegole dei tetti di nuova costruzione o ristrutturati sono chiusi con il cemento e ciò impedisce ai rondoni che migrano per migliaia di chilometri superando il Sahara e il Mediterraneo di riprodursi da noi e di nutrirsi di migliaia di insetti.. Si tratta in sostanza di un inconsapevole incentivo all’incremento di insetti fastidiosi o nocivi. Il contrario esatto delle azioni intraprese negli ultimi anni per limitare i danni provocati da molte specie di insetti sull’uomo. E’ bene ricordare che le tegole che si usavano in precedenza ( adatte ai Rondoni) erano quelle del tipo più pesante e che all’Elba sono denominate “cannelli” . Tale tipologia di tegole potrebbe essere utilizzata negli ultimi due pezzi prospicienti l’esterno.
rondini sul filo uccelli
rondini piccola
Manifesto rondini