PORTO AZZURRO. Gli chef Giorgio Morsiani e Simone Battistella, pasticcere quest'ultimo, hanno abbinato alla degustazione dell'Aleatico Passito dell'Elba della Valdana, crocchette d'arrosto e crostatine a base di crema e lamponi. E allora per i degustatori nella sala del ristorante La Caletta, è stato come toccare il cielo con un dito. Un trionfo per questo nuovo Aleatico prodotto e confezionato in una bottiglia alla "cubana" dall'azienda condotta da Falvo e Pellegrini. Una sfida aperta a i rivali Porto e Madera di questo prodotto isolano proposto per una campagna di livello mondiale. Apprezzamenti diffusi, a partire da quello di Italo Sapere, agronomo dell'omonima tenuta locale, e nell'assaggiare l'Aleatico Malvina è stata trovata piena conferma alla filosofia espressa dal titolare della Valdana, Alberto Falvo, in n seminario apposito. " Per fare un prodotto di qualità ci vuole un'armonia di sentimenti e azioni- aveva detto nella sua conferenza applaudita- un'armonia che comprenda fede, capacità, tenacia e passione, un mix di valori che devono fare i conti con la storia della viticoltura nazionale,Toscana ed elbana, con grande rispetto di chi ci ha preceduto in questo impegno. Gli elbani hanno saputo cerare un vino passito unico la mondo. E l'impegno va condito di amicizia, di condivisione del lavoro, alla ricerca dei migliori procedimenti tecnici, in grado di far risaltare ciò che la natura stessa ci offre da secoli". Un meeting voluto da "Roberto Marchetti & partners" presso la struttura che si affaccia sull'incantevole baia di Porto Azzurro, presa d'assalto da produttori del settore enogastronomico, provenienti da tutta Italia, sommelier, enologi, produttori di aceto balsamico. Presenti anche imprenditori locali, tra cui Nocentini intento a portare l'esperienza della panificazione isolana, in un quadro di decisa promozione delle attività alberghiere e ricettive, in un confronto vivace con gli addetti ai lavori. Si è fatto notare anche l'esperto di caffè De Santis, della Lavazza, che ha messo in risalto l'evoluzione del settore e la crescita nell'isola d'Elba del proprio prodotto, in grado di coprire il 10% del fabbisogno. Presenti, tra gli altri, Carlo Eugeni dello Slow Food, Antonella Marotta sommelier della tenuta Acquabona. Ma protagonista della serata, allietata poi anche da una cena a tema "Il gioco dei sapori", gestita da sette chef elbani, è stato questo Aleatico isolano, nato da un appassionato viticoltore proveniente da Montepulciano, Alberto Falvo, passato anche dall'esperienza del Vin Santo Avignonesi. "Vanno curati i dettagli- ha fatto notare- e curato tutto il processo di lavorazione del vino. Noi abbiamo scelto l'Elba, nel 2002, insieme alla mio socio Pellegrini di Bolgheri, quale luogo privilegiato per le sue caratteristiche ambientali ed esistenziali, eravamo sicuri di raggiungere risultati di qualità e così è stato. E progressivamente si è mossa una rivoluzione all'insegna dell'Aleatico, cominciando a dire stop al piccolo bicchiere in cui veniva servito e che non permetteva agli aromi di diffondersi. Ecco che oggi si serve in bicchieri adeguati e abbiniamo Aleatico anche agli arrosti scoprendo un binomio di insospettabile valore. Questo vino andrà diffuso nel mondo, perché non credo che Porto, Madera ed altri noti vini dolci, possano tenere il passo di questo nettare isolano, che sta per ottenere il Docg. L'Aleatico crea compagnia anche se uno è solo, è un balsamo, una fonte di benessere che ci rimette al mondo, come si usava dire una volta ed è ancora così".
bottiglia aleatico malvina