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A Sciambere del sine qua non

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 15 marzo 2009

Carissimo elbareport, considerato che sullo scoglio ci avviamo a raggiungere la parità numerica fra candidati e votanti e dunque, visto che ognuno voterà per se stesso, presto saremo la prima enclave ufficialmente anarchica nel mondo comunico che, dopo aver attentamente ponderato il problema, ho deciso, con una mossa a sorpresa tesa sostanzialmente a garantire la governabilità di almeno un comune dell'isola, di non candidarmi. (naturalmente lo scopo recondito è di di diventare l'ago della bilancia, quello che farà la differenza). Pertanto, avendo nella mia scheda elettorale l'unico voto utile a far vincere qualcuno chiedo alla folla dei candidati di volermi cortesemente inviare il loro programma (possibilmente in forma sintetica) avvisando comunque di astenersi, consentendo loro il risparmio del francobollo, chiunque abbia intenzione di procedere con: • Quella boiata pazzesca dell'esaomportoelba o di non procedere con: • Il referendum per il comune unico Avviso inoltre che la volontà dichiarata di sistemare entro diciamo il 2010 quei duecento metri di strada a Bagnaia dei quali il Peria sembra non voglia sentir parlare costituirà sicuramente oggetto di benevola attenzione. Naturalmente se la promessa non venisse mantenuta il candidato promettente deve impegnarsi a venire a Bagnaia il 31.12.2010 per una simpatica festicciola all'uso locale. In fiduciosa attesa Il mitile ignoto Inclita Cozza Il suo suggerimento- richiesta procedurale mi pare abbondantemente sottoscrivibile nel metodo e nel merito. Pensi un po’ come sarebbe utile che noi elettori tutti ponessimo degli irrinunciabili punti di programma e li affidassimo ad una memoria elettronica . Alla fine basterebbe un click e avviare la stampa del “sintetico programma di governo voluto dalla maggioranza dei cittadini portoferraiesi” che almeno uno dei candidati sarebbe costretto ad assumere. Orbene lei mi potrà obiettare che così agendo si giungerebbe alla stesura di una sorta di “Libro dei Sogni”, affermazione alla quale potrei ribattere: “Ma perché, quale altra cosa, in tutto o in parte, sono stati i programmi sin qui solennemente sottoscritti?” E parlerei pure a ragion veduta, perché, saggio mollusco al pari di quella nota dama ferajese che apostrofò il coniuge come “Beccaccio!” e chiosando “E se te lo dico io ci poi anche crede’”, se fossi io a darle questa assicurazione, avendo varie volte partecipato alla stesura (quando non scritto materialmente per intero) alcuni di questi “libri dei sogni”, ci potrebbe tranquillamente credere. Quanto alle sue richieste di cui al punto 1) che traduco come “limitare al minimo le cementificazioni costiere ed in ogni caso far sì esse che non divengano occasione per bruciare altro territorio con la creazione di volumi abitativo-commerciali, al punto 2) che sposo in perfetta referendaria armonia per comununicistico intendimento; al punto 3) che faccio mio per rispetto al suo bagnaiese sapere, Mi permetto di aggiungere la richiesta di impegno a rendere fruibili due pezzi di Portoferraio indebitamente sottratti ai Portoferraiesi come La Cala dei Frati e Forte Stella come condizione “sine qua non” per avere anche il mio voto e appoggio


mitile cozza

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